Toro sì, ma con giudizio

31/01/2015 08:00

Toro sì, ma con giudizio

Dott. Evangelista, puntuale come sempre arrivato il suo Outlook 2015, un corposo studio di ben 150 pagine, compresi grafici e tabelle. La prima parte tutta dedicata agli Stati Uniti: l?economia in ripresa, il dollaro forte, le prossime mosse della Fed. Il migliore dei mondi possibili?

Gli Stati Uniti sono stati artefici di un esperimento senza precedenti.
Hanno avuto un bilancio in forte deficit, hanno svalutato la moneta, hanno azzerato i tassi, hanno stampato denaro. Era inevitabile che gli stimoli presto o tardi avrebbero resuscitato un?economia fino ad un anno fa pigra e malconcia. E cos adesso, ancora una volta, l?avversario da battere saranno sempre gli USA, che nella parte iniziale di quest?anno godranno - diciamo cos - di un ?effetto trascinamento?, in termini di crescita economica.

Ma se scattiamo oggi una foto, notiamo che alcuni vantaggi si vanno riducendo, come si evince nel grafico sotto: il dollaro salito massimi degli ultimi dieci anni, il calo della disoccupazione minaccia di comprimere i margini, i tassi di interesse sono dati in aumento e la Fed ha smesso di stampare.

Nel frattempo l?Europa lancia il suo QE, beneficia in quanto importatore del crollo del petrolio, vede i tassi di interesse ai minimi storici e, per la prima volta dopo 31 mesi, il credito non si sta contraendo in ragione annua.

Penso che una delle sorprese del 2015 sar rappresentata da una contrazione del differenziale di crescita del PIL sulle sponde atlantiche.

Ma Wall Street non cara, dopo sei anni di Toro scalpitante?

Bisogna intendersi su questo punto. Certamente Wall Street pi cara di sei anni fa.
Gli investitori sono stati disposti a pagare un premio crescente, per gli utili portati a casa, riconoscendo un quadro fondamentale pi confortante. Ma il re-rating non stato dissimile dai diversi bull market della storia, e gli utili sono esplosi. Al punto che si registrano situazione paradossali: tipo le societ dei beni di consumo, che negli Stati Uniti vantano un P/E pi basso del 2009, malgrado nel frattempo siano decollate.

C? poi da fare un?altra considerazione: dove li metto i soldi? Perch se il P/E della borsa cresciuto, quello del mercato obbligazionario ? pubblico e privato ? salito in orbita. In ottica comparata, la borsa a buon mercato.

Nell?Eurozona partito il QE di Mario Draghi, i mercati hanno apprezzato, la Grecia tornata una variabile convulsa, ma la crescita dell?area comune resta zoppicante.
Stagnazione? Deflazione? O torniamo in carreggiata?

Nella sua permanenza negli Stati Uniti, Draghi ha imparato da Alan Greenspan l?arte del wording: le parole sono sempre soppesate, ponderate, calibrate. In questo modo riuscito a produrre una forte svalutazione dell?euro senza nemmeno sparare una cartuccia.

E sa una cosa? Ci garantisce una sovraperformance delle borse europee, ancor prima di assistere ad un espansione del bilancio di Francoforte.

In Europa l?espansione monetarie gi realt: la variazione annuale di M1 (rosso, nel grafico) punta verso l?alto da alcuni mesi, e anticipa un miglioramento della congiuntura manifatturiera dei prossimi mesi.
A sua volta, anticipata di diversi mesi dalla variazione annuale del bilancio della BCE (blue, scala di sinistra). Le pressioni disinflazionistiche sono secolari: non ce ne libereremo per diversi anni. Ma credo che dalla primavera prossima la deflazione sar rintuzzata, e i primi germogli verdi fioriranno anche in Europa.

L?Italia ce la far? Ha visto le ultime stime Confindustria? Il Pil atteso al +2% nel 2015? Sta cambiando il vento? E di piazza Affari cosa si pu dire?

Come ricorder, lo scorso anno all?ITForum Rimini mi guadagnai l?appellativo di ?gufo? avendo pronosticato tempi grami per la borsa italiana.

Due settimane dopo Piazza Affari svolt drammaticamente verso il basso. Non si tratta di essere indovini, c?erano segnali per chi voleva vederli?.La cattiva notizia che l?aggiustamento non si ancora completato. La borsa italiana ha reagito molto bene in autunno, e penso che si giover degli stimoli fino al prossimo appuntamento riminese.
Ma in prospettiva destinata a sottoperformare le omologhe europee, e a fornire qualche ulteriore dispiacere ai nostri investitori.

Per chi vuole un portafoglio globale: compra Asia e vendi America latina?

Ma certo! Questo il consiglio strategico: vendere i paesi produttori di materie prime, comprare quelli importatori.

Non che in termini assoluti le borse asiatiche siano immuni da ribassi. Il ciclo degli EM globale e se la Cina cresce di meno, Taiwan e Corea ne risentono; se il Giappone svaluta lo yen, Samsung e i produttori di semiconduttori dell?est asiatico perdono quote di mercato e limano i profitti.

Ma in termini relativi sensato comprare gli EM dell?Estremo Oriente, e vendere quelli dell?America Latina.

Anche dal punto di vista valutario i primi sono ragionevolmente valutati, in termini reali effettivi (REER), mentre i secondi sono tuttora sopravvalutati.

In conclusione, dove mettere i soldini, almeno fino al prossimo ITForum di maggio 2015?

Mi piacciono le borse europee core, e in generale prediligo l?Eurozona agli Stati Uniti.
Sono per molto pi cauto rispetto al passato: al momento l?esposizione suggerita in azioni oscilla fra il 40 e il 50%: molto poco, per chi fino a qualche tempo fa era ?accusato? di essere un Toro senza riserve. Un appellativo che ho ascoltato per tutti questi ultimi sei anni. Ma, chiss, forse a maggio sar tempo di cambiare cappellino?

Autore: ItForum Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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