Btp Italia 2023: caratteristiche da conoscere per investire informati

Gabriele Bellelli Gabriele Bellelli - 15/04/2015 00:57

Da lunedì 13 fino a mercoledì 15 aprile sarà possibile sottoscrivere per i privati investitori il nuovo Btp Italia 2023 mentre la mattina  di giovedì 16 ( dalle ore 9 alle 11 ) sarà  riservata alla sottoscrizione da parte degli investitori istituzionali.

Anche se improbabile, attenzione perché la sottoscrizione potrebbe essere chiusa in anticipo qualora l’importo massimo in emissione verrà coperto prima di mercoledì.

 

Il Btp Italia è un titolo emesso dallo stato italiano e presenta le seguenti caratteristiche:

 

 

-          È indicizzato all’inflazione italiana misurata sulla base dell’indice Istat FOI ( indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati con esclusione dei tabacchi );

 

-          Il tasso di interesse reale ufficiale verrà comunicato alla chiusura del periodo di collocamento ma comunque non potrà essere inferiore al tasso reale minimo garantito del 0,50 %;

 

-          La cedola è pagata con frequenza semestrale ed a tasso fisso ma calcolata sul capitale rivalutato all’inflazione del semestre di riferimento. Nel dettaglio la cedola è  calcolata moltiplicando il tasso cedolare semestrale reale fisso ( Tasso cedolare reale annuo definitivo / 2 ) per il capitale rivalutato ;

 

-          In caso di deflazione, le cedole vengono comunque calcolate sul capitale nominale investito ed è garantito il rendimento minimo pari al tasso cedolare reale semestrale fisso;

 

-          Ogni sei mesi, congiuntamente al pagamento della cedola, si recupera anche l’inflazione grazie alla rivalutazione del capitale. La rivalutazione del capitale viene quindi corrisposta, su base semestrale, unitamente al pagamento della cedola. Entrando nel dettaglio, in caso di deflazione nel semestre non vi è ovviamente alcun addebito in capo all’investitore. Invece in caso di inflazione nei semestri successivi, la rivalutazione del capitale avverrà solo qualora l’indice torni a superare il livello massimo raggiunto nei semestri precedenti;

 

 

-          A scadenza, il capitale è rimborsato in un’unica soluzione a 100;

 

-          In caso di deflazione,a scadenza  è garantito il rimborso del capitale nominale;

 

-          La durata di questa emissione è di 8 anni per cui la scadenza di questa emissione avverrà il 20 aprile 2023. Rispetto alle edizioni passate, è stata nuovamente aumentata la durata e questo, oltre ad essere la vera novità di questa emissione, è indubbiamente un fattore positivo in termini di protezione dall’inflazione;

 

-          Nei giorni di sottoscrizione, il prezzo di acquisto è 100;

 

-          Se si acquista in emissione non si pagano commissioni. In realtà la commissione è pagata dal Mef ( Ministero dell’Economia e delle Finanze ) all’intermediario;

 

-          Per acquistare il titolo occorre immettere direttamente l’ordine a mercato senza limite di prezzo o con limite di prezzo uguale al prezzo di emissione ( 100 ). In pratica, oltre che in banca , l’acquisto può avvenire direttamente on-line, attraverso qualsiasi sistema di home banking durante i giorni del periodo di collocamento;

 

-          L’orario di contrattazione sarà dalle 9.00 alle 17.30. Non è prevista la fase di asta di apertura;

 

-          Il mercato di quotazione sarà il MOT di Borsa Italiana;

 

-          Il codice isin è IT0005105835; 

 

-          Il taglio minimo è di 1.000 euro e si possono acquistare multipli di 1.000 euro;

 

-          La tassazione, come per tutti i titoli di stato, ammonta al 12,5% che è nettamente inferiore rispetto agli altri prodotti finanziari tassati al 26%;

 

-          Se si acquista in sottoscrizione e si mantiene in portafoglio ininterrottamente fino a scadenza è previsto un “premio fedeltà” che ammonta al 4 per mille lordo sul valore nominale ( non rivalutato ) dell’investimento;

 

 

 

 A questo punto la domanda che sorge spontanea è: conviene sottoscrivere ?

 

 

Purtroppo non c’è una risposta univoca ed occorre distinguere in base alla diversa tipologia di investitore.

 

Per chi investe in modo dinamico e punta ad acquistare e rivendere questo Btp Italia in breve tempo, magari sfruttando disallineamenti di rendimento, direi che rispetto agli altri Btp già quotati non presenta margini operativi degni di nota da sfruttare.

 

 

Per chi invece punta ad acquistare il titolo e mantenerlo nel cassetto fino a scadenza ( verificare che la scadenza del 2023 sia compatibile con la vostra ottica temporale e che il denaro non vi serva prima della scadenza ) il Btp Italia potrebbe anche essere una soluzione da valutare, considerando che copre dall’inflazione italiana, che non si pagano commissioni di acquisto e che si può incassare il “premio fedeltà”.

Personalmente ritengo che il rendimento minimo garantito non sia particolarmente sexy ed allettante, anche se rispetto ad altri titoli di stato equiparabili non sfigura come ad esempio nei confronti del BTP€i 2023.

Per chi possiede altri Btp potrebbe risultare conveniente liquidare le posizioni in essere, monetizzando i guadagni maturati con il rally dei titoli di stato, per riposizionarsi su questa nuova emissione. 

 

 

Se siete dei cassettisti, attenzione prima di sottoscrivere questo Btp Italia perché può essere utile valutare anche l’ipotesi alternativa, ossia l’acquisto dei Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana oppure il nuovo piano di risparmio chiamato “risparmiodisicuro extra”.

Tutti questi strumenti hanno il pregio di coprire l’investitore dall’inflazione italiana.

Ma i Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione hanno un vantaggio significativo rispetto al Btp Italia: non sono soggetti al “rischio prezzo” ed alle oscillazioni di mercato….e non si tratta di un dettaglio di poco conto !

 

Un esempio chiarirà meglio di mille parole: immaginiamo due gemelli che vogliano investire entrambi in titoli di stato che forniscano protezione dall’inflazione italiana.

Uno va in banca e sottoscrive un Btp Italia mentre l’altro va in posta e sottoscrive dei Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione.

Immaginiamo adesso che, dopo un paio di anni, sui mercati finanziari torni un po’ di mare mosso e che la tempesta coinvolga nuovamente i nostri titoli di stato.

A quel punto i due gemelli si spaventano e corrono a liquidare i loro investimenti.

Il primo, quello che in sottoscrizione aveva acquistato a 100 i Btp Italia, scopre che il prezzo di mercato è sceso a 90 – 95 ( numero di fantasia per spiegare il concetto ) per cui in conto capitale subisce una perdita.

Il secondo gemello invece, quello che aveva acquistato i Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione , si vede rimborsato a 100 ( poiché il prodotto non è quotato e viene sempre rimborsato alla pari ), oltre a percepire ovviamente interessi e rivalutazione, senza subire quindi nessun danno in conto capitale.

 

 

La differenza tra i due strumenti non è quindi di poco conto e va ponderata con attenzione !

 

Per l’investitore prudente che punta a minimizzare il rischio ed a tutelarsi dall’inflazione è probabilmente meglio sottoscrivere un Buono fruttifero indicizzato all’inflazione.

Per l’investitore dinamico invece può essere più idoneo il Btp Italia che offre un rischio maggiore ma anche un rendimento leggermente superiore. 

 

 

Per consultare la scheda sintetica e i documenti informativi di questa emissione, cliccare suquesto link e su questo link.

 

 

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