La parola a Fed e Boj

Giacomo Moglie Giacomo Moglie - 27/04/2016 11:07

La parola passa di nuovo alle Banche centrali.
Mercoledì (oggi) si concluderà il meeting di quella Usa, giovedì sarà la volta di quella giapponese. Dalla prima non si aspettano significative novità, in linea con la linea morbida ovvero attendista nel procedere alla normalizzazione dei tassi, con una cautela che evita di pungolare verso il rafforzamento il Dollaro.  Un po’ meno pacato sembra essere l’atteggiamento della Banca centrale del Sol Levante,  insofferente nei confronti di uno Yen troppo in rafforzamento (solo in parte rientrato a fine settimana scorsa).  I terremoti del 14 e 16 aprile d’altra parte costituiscono altra fonte di sollecitazione per la Boj; il tutto potrebbe tradursi in una maggiore intraprendenza della Banca centrale nipponica.
Per quanto riguarda il Dollaro Usa, resta sensibile ai dati macro di giornata, che quando sono deludenti – come quello degli ordini di beni durevoli di ieri − distendono l’elastico temporale che porta al prossimo rialzo, risvegliando l’indole all’arretramento relativo del Biglietto Verde.
Due partite, quelle che si giocano per il Dollaro e per lo Yen che si incrociano direttamente sul cambio Usd/Yen, in cui per diverse settimane, sino all’inizio di aprile, la concomitante debolezza del Dollaro ed il muscolare rafforzamento dello Yen hanno portato ad una flessione del cambio del 10%. Da cui il nervosismo della Boj, il cui l’interventismo nei mercati valutari non è certo mandato a dire.
Va detto che l’impennata del cambio Usd/Yen di venerdì 22 aprile ha comportato come effetto collaterale un riverbero nella forza del Dollaro Usa nei confronto di altre valute, compreso l’Euro, senza tuttavia riuscire nella revisione dell’indicazione ribassista di calibro mensile del Dollar Index, che necessiterebbe a questo punto di un passaggio ulteriore sopra 95,20 per cambiare orientamento nell’aspettativa.
E’ bastato il portato di un dato relativamente debole – come quello di ieri − per innescare la marcia indietro del Biglietto Verde, ovvero l’apprezzamento del cambio Eur/Usd che si è adagiato di nuovo a cavallo dei livelli dinamici di periodo in grafico giornaliero (le medie di sfondo settimanale e mensile, che ora impegnano lo spazio grafico tra 1,1270 e 1,1330.
Un nulla di fatto in merito alla capacità direzionale del cambio, se pensiamo che dopo il Direttivo della Bce di settimana scorsa (21 aprile) un tentativo di allontanamento dal lato della debolezza era stato abbozzato.
Questo porta ad introdurre una iniziale valutazione di deterioramento delle indicazioni ribassiste in corso sull’Eur/Usd nelle sue diverse scale grafiche, da quella giornaliera a quella mensile (seppur con le avvertenze esternate nel report precedente), passando per quello settimanale. In questo senso, il mancato appuntamento del Dollar Index con l’uscita dall’indicazione di debolezza rappresenta un elemento di contesto frenante rispetto all’attesa ribassista del cambio Eur/Usd.
Questo non definisce per ora lo scadimento totale della proposta ribassista che i diversi Modelli ravvisano sul cambio Eur/Usd, tra l’altro compatibile con le traiettorie che il Boomerang ed il Doppio Boomerang superiore paventano sul versante ribassista del cambio (vedi report precedenti).
Quello che si può aggiungere è che la spiccata propensione alla erraticità del cambio è di ostacolo perfino ad una sua discesa composta, e, in virtù dell’iniziale deterioramento prima citato, inizia a riconoscere un livello attrattivo anche ai livelli che sino ad ora hanno costituito il recinto della validità della proposta ribassista, ovvero 1,1495 (con deterioramento già a 1,1465) nel quadro settimanale, e 1,1400 (avvicinato da giovedì scorso) nel quadro giornaliero.
Dunque una complessità aggiuntiva che inizia ad interessare il cambio, che suggerisce di attrezzare strumentazione integrativa per vagliare le fasi di revisione in senso opposto dell’indicazione direzionale, nella consapevolezza che il fronte opposto, ovvero lo spazio grafico sovrastante 1,1400/1,1495 si presta ancora a percorsi erratici del cambio, come abbiamo avuto modo di commentare nei report precedenti.
Questo discorso non coinvolge per ora il quadro mensile del cambio, in cui la gradualità con cui regolare l’indicazione ribassista timidamente subentrata venerdì 15 aprile si gioverebbe anche di una escursione del cambio sopra 1,1400 e 1,1495, dove invece andrebbero temporaneamente accantonate le residue aspettative di debolezza sul cambio in ordine – rispettivamente – al quadro giornaliero e settimanale, fatte salve le diverse conclusioni che false rotture di detti valori possono originare, in collegamento alla citata natura attrattiva che 1,1400 e 1,1495 iniziano ad assumere nel contesto grafico aggiornato.

 
 
Cambio Eur/Usd: grafico mensile, settimanale, giornaliero – Trend/segnale in corso  − fonte grafico: Marketscope 2.0 – FXCM Italia
 

Condividi

Strumenti

Eur/usd

Analisi Candle Model

Newsletter

Newsletter settimanale

Ricevi ogni venerdì notizie e approfondimenti sui principali argomenti di borsa e finanza della settimana, comodamente nella tua casella di posta.