Cos’è la duration di un titolo obbligazionario? E quella di un portafoglio obbligazionario? Secondo Borsaitaliana: “La duration è la durata finanziaria di un titolo, ovvero la sua vita residua, ponderata con il flusso di cedole che il titolo pagherà in futuro. La duration di un portafoglio è pari alla media ponderata delle duration dei singoli titoli che lo compongono”.
Scheda ( mm x mm)
Più semplicemente serve a:
1) Quantificare entro quanto tempo il possessore di un titolo obbligazionario rientra in possesso del capitale inizialmente investito, determinando quindi un baricentro finanziario del cash flow.
2) Determinare il
livello di rischiosità dell’obbligazione (portafoglio) al variare dei tassi di interesse di mercato
La duration è determinata in base ai seguenti fattori: tempo a scadenza, capitale investito, capitale a scadenza, frequenza e consistenza delle cedole, tassi di mercato e relativa loro sensibilità di variazione nel tempo. Negli anni passati vigeva la regola di investire nel settore obbligazionario se il mercato azionario si fosse trovato in crisi, oggi non è più così come dimostrato dal Dax e dal Bund che si sono trovati sui massimi storici nel medesimo periodo, la sicurezza oggi costa. Quali altre indicazioni possiamo ottenere quindi dall’analisi della “durata media finanziaria” lo possiamo carpire dal seguente paper della BIS: “
The hunt for duration: not waving but drowning?” dove si analizza l’andamento della duration post QE.

1) Il premio per il rischio dei titoli a scadenza decennale area euro è diventato negativo l’estate 2012 (Draghi “Whatever it takes”) dall’inizio del 2014 quando scontava il QE annunciato ad ottobre e partito a marzo 2015.
2) Fondi pensione e assicurazioni hanno ricominciato ad investire in titoli di stato area euro dal minimo del 33% del totale del debito del 2009 al 43% del totale del debito del 2014 (+30%) con aumento consistente della quota dei residenti. Della serie “aiutati che Dio ti aiuta”.
Il “mistmatch” della duration dei bonds evidenzia che sia il lato delle passività che quello delle attività hanno aumentato la duration. Sono aumentate le scadenze degli obbligazionari, si è spostato il baricentro finanziario in avanti
La volatilità implicita delle opzioni ATM sui tassi di interesse è schizzata a partire da aprile 2015 dove era pericoloso pagare futuri tassi fissi destinati a crescere; in prossimità dello scossone sul bund tedesco, sceso a 148 da 160 punti, la volatilità in diminuzione ha riportato i valori degli swaps più in basso.
In sintesi: la duration è aumentata sui portafogli obbligazionari degli Istituzionali, quindi è aumentata la rischiosità alla variazione dei tassi di interesse di mercato; la montagna di liquidità sembra, a livello globale, aumentare tanto con la Bce e diminuire poco con la Fed. Il sell-off sui mercati partirà dalla bolla monetaria riflessa nei portafogli obbligazionari che per proteggersi allungano la duration? La Cina, la Fed, il cambio euro-dollaro…tutti detonatori collegati pronti ad esplodere? Sicuramente, ma non ora. Potrebbe essere ancora un mercato toro diversi mesi ma attenzione ai campanelli di allarme sulle altre diverse asset class che potrebbero anticipare l’azionario.
Guido Gennaccari
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Fonte: www.tradingroomroma.it
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