I peggiori conti corrente “a zero spese” da cui stare alla larga!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 29/03/2022 10:43

La scelta del conto corrente è importante per tutti ed è un passaggio che, prima o poi, tocca proprio a tutti. In particolare, i giovani spesso si trovano a scegliere un conto corrente in base alle proprie condizioni del momento, ma poi finiscono per utilizzare quel conto per anni, a volte per sempre.

Nel tempo però le esigenze cambiano, i costi cambiano così come le spese e questo porta ad avere, a volte, un conto corrente non adeguato alla propria situazione. Uno dei motivi potrebbe risiedere in un meccanismo di marketing che tutti conosciamo e che in particolare riguarda proprio la comunicazione delle banche.

Infatti, quante volte ti è capitato di leggere una pubblicità di un conto in banca “a zero spese”? Probabilmente tante, perché ormai lo dicono tutte le banche, da quelle storiche a quelle nate solo poco tempo fa, magari online.

In ogni caso, in questo articolo forniremo alcune indicazioni su come non sbagliare la scelta del conto corrente e non cadere nella trappola del “a zero spese”, spesso una vera e propria esca per i clienti.

Peggiori conti corrente “a zero spese”: i costi nascosti

Uno degli aspetti a cui bisogna assolutamente prestare attenzione è legato ai costi di un conto corrente, soprattutto quelli nascosti, per capire quali sono i conti corrente che promettono zero spese, ma che poi non mantengono tale promessa.

Facciamo prima un passo indietro: quali sono i costi a cui si va incontro quando si apre un conto corrente? In generale, possiamo distinguere due grandi categorie di costi: i costi di gestione del conto corrente e i costi per le singole operazioni bancarie.

I costi di gestione sono in genere definiti annualmente o mensilmente ed ammontano a qualche euro o, nei casi migliori, sono azzerati. A volte solo per un certo periodo di tempo, altre volte anche per sempre (a determinate condizioni).

I costi per le operazioni bancarie sono invece quelli che vengono addebitati al cliente per lo svolgimento di una certa operazione, come per esempio: prelievi presso ATM, bonifici bancari in valuta nazionale o estera, libretto degli assegni, spostamento di denaro (per esempio togliendo soldi dal conto per investirli in titoli) e così via.

Queste operazioni hanno tipicamente un costo, ma possono essere in parte comprese nei costi di gestione. Proprio questa è la discriminante tra un buon conto corrente veramente a zero spese ed uno che invece non è così conveniente.

A volte, le zero spese che fanno riferimento ai costi di gestione nascondono in realtà elevati costi per le singole operazioni, rendendo così il conto molto meno conveniente di quanto sembrava. Camuffare queste spese è piuttosto tipico nelle offerte bancarie, motivo per cui conviene controllare tutte le condizioni e, eventualmente, cambiare semplicemente conto se ci si rende conto che il costo del proprio non è adeguato.

Peggiori conti corrente “a zero spese”: giovani e scadenze

Come detto nell’introduzione, spesso il conto corrente si apre in giovane età. Magari quando si compiono 18 anni, magari ancora prima, ma in ogni caso il conto si apre piuttosto presto, spesso prima che si cominci effettivamente a lavorare.

Tipicamente si mantiene la stessa banca dei genitori, anche per comodità, ma in realtà sarebbe necessaria un’approfondita analisi delle opzioni disponibili. Anche perché, molto spesso, le banche fanno offerte particolarmente convenienti proprio ai giovani, consapevoli che poi potrebbero tenere quel conto per tantissimi anni o per tutta la vita.

In questo senso ci sono tante offerte, per esempio, per gli under-30, con costi agevolati e tanti vantaggi pratici ed economici. Ma sono davvero così convenienti questi conti? Generalmente sì, ma anche qui si può incontrare una trappola importante.

Può capitare che venga infatti sponsorizzato un conto come “a zero spese” per le persone con un’età inferiore ad un certo riferimento, ma spesso mancano le indicazioni su quali siano le condizioni dal superamento di quell’età in poi.

Banalmente, se apro un conto under-30 molto conveniente e due anni dopo compio appunto 30 anni, cosa succede ai costi di gestione ed a quelli per le operazioni? Se lievitano in maniera considerevole, allora siamo di fronte ad una banca non troppo trasparente che attira gli under-30 con offerte speciali ma poi li lascia soli successivamente.

Anche in questo caso si può cambiare conto, se ci si accorge oltre i 30 anni (o qualsiasi altra età di riferimento) di spendere troppo.

Peggiori conti corrente “a zero spese”: esigenze prima della convenienza

Come già anticipato nell’introduzione, ogni soggetto dovrebbe scegliere il proprio conto corrente in base alle proprie esigenze attuali e, eventualmente, cambiarlo quando le esigenze si modificano e fanno perdere quella convenienza scelta all’inizio. 

Ci sono tantissime alternative, online ed anche presso le banche tradizionali; dunque, trovare il conto adatto alle proprie esigenze è assolutamente possibile. In questo senso, la ricerca disperata di un conto a zero spese potrebbe così falsare l’esperienza di scelta del conto corrente.

Questo può portare a scegliere un conto sbagliato, con costi elevati in futuro o semplicemente inadeguato alle proprie esigenze. L’invito è quello di comparare diverse alternative (abbiamo scritto diversi articoli al proposito!) e studiare al meglio l’opzione perfetta, sia come convenienza che come servizi offerti.

In secondo luogo, va considerato anche un aspetto che molti ritengono secondario, ma che in realtà può fare veramente la differenza: l’assistenza clienti. Per quanto sembri banale, una buona assistenza potrebbe permetterci di sistemare in pochi minuti qualunque problema si dovesse presentare. Un’assistenza non all’altezza, invece, potrebbe farci perdere tantissimo tempo e addirittura creare problemi tecnici o disguidi di varia natura.

In questo senso, online si possono trovare tante recensioni che aiutano a comprendere il ruolo dell’assistenza (fisica o online) per chiunque avesse avuto problemi.

In conclusione, il conto “giusto” o quello “sbagliato” non esistono, esistono semplicemente conti più convenienti e conti meno convenienti, conti che offrono tanti servizi ed una buona assistenza contro conti che invece puntano tutto sulle poche spese (ma offrono anche un servizio di poco valore). Bisogna semplicemente decidere da che parte stare e continuare a valutare la convenienza economica del proprio conto anche successivamente, anno dopo anno.

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