Pensione INPS: ecco come calcolare l'assegno!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 24/02/2022 13:21

Il calcolo della pensione INPS rappresenta sicuramente una delle tematiche più ricercate sul web da parte di tantissimi cittadini, non soltanto da chi ha già presentato l’apposita richiesta di pensionamento, ma anche da parte di coloro che sognano di poter smettere di lavorare prima e sono curiosi di sapere quale sarà l’importo che potranno percepire.

A questo proposito, è l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale stesso che ha deciso di fornire una serie di informazioni e di indicazioni di fondamentale importanza al fine di comprendere il criterio di calcolo che viene utilizzato per elaborare e determinare l’ammontare complessivo dell’assegno previdenziale.

Dunque, nel seguente articolo, sulla base degli approfondimenti forniti da parte dell’Istituto INPS sarà possibile riprendere le modalità con cui viene calcolata la propria pensione così da togliere i tanti dubbi che spesso incombono sui lavoratori.
 

Il calcolo della pensione: come viene determinato l’importo dell’assegno

Prima di andare ad approfondire i meccanismi di funzionamento che si pongono alla base del metodo utilizzato da parte dell’Istituto INPS al fine di andare a determinare l’importo dell’assegno previdenziale, bisogna innanzitutto sottolineare che questo potrebbe variare sulla base di un aspetto fondamentale. Nello specifico, l’elemento maggiormente distintivo che influenza l’importo dell’assegno previdenziale fa sicuramente riferimento a quello dell’anzianità contributiva. Si tratta degli anni di contributi di ciascun contribuente, facendo riferimento a quelli che sono stati maturati fino al 31 dicembre 1995.

Effettivamente, la normativa di riferimento stabilisce che l’ammontare dell’assegno previdenziale potrà essere calcolato sulla base di differenti sistemi di calcolo. Questi sistemi sono presi in considerazione sulla base dell’anzianità contributiva di ciascun richiedente la prestazione.

Dunque, sarà adoperato un calcolo di tipo contributivo, se il richiedente è privo di anzianità contributiva alla data del 31 dicembre 1995. In caso contrario, la pensione sarà calcolata attraverso un sistema retributivo e misto. 
 

Il calcolo della pensione con il sistema retributivo

Una volta chiariti i casi in cui viene applicato il sistema di calcolo della pensione contributivo e quelli in cui invece l’Istituto INPS si avvale di quello retributivo, è necessario chiarire anche i meccanismi alla base di ciascuno di questi metodi di calcolo.

Per quanto concerne il primo, ovvero il calcolo della pensione determinato attraverso il sistema retributivo, in questo caso l’importo è dato dal rapporto tra la media della retribuzione o del reddito che il lavoratore ha conseguito durante gli ultimi anni, a prescindere se egli sia un lavoratore dipendente o autonomo. 

In questo senso, questo metodo di calcolo è effettivamente costituito da tre elementi essenziali per determinare l’importo dell’assegno previdenziale. Si tratta dell’anzianità contributiva del pensionato, della retribuzione oppure del reddito inteso come “pensionabile” e dell’aliquota di rendimento.

Una volta definiti questi concetti, in merito all’importo dell’assegno previdenziale calcolato con un sistema retributivo, è necessario anche precisare che questo si compone di due quote differenti: la quota A e la quota B.

Per quanto concerne la prima componente relativa al sistema retributivo, ovvero la quota A, questa si riferisce all’anzianità contributiva conseguita entro il 31 dicembre 1995. In questo senso, si pone l’attenzione anche alla media delle retribuzioni relative a 260 settimane precedenti alla richiesta di pensionamento; ma anche alla media dei redditi che derivano dalle attività legate al lavoro autonomo che risalgono alle 520 settimane precedenti al pensionamento.

In merito, invece, alla quota B, questa si riferisce ai contributi maturati dal primo gennaio dell’anno 1993 fino al momento di pensionamento. In questo caso, sono presi in considerazione la media dei redditi derivanti dalle attività e dalle prestazioni da lavoro autonomo conseguiti durante gli ultimi quindici anni. Mentre nel caso di lavoratori dipendenti, si fa riferimento alla retribuzione media registrata durante gli ultimi 10 anni.
 

Gli importi dell’assegno previdenziale: la differenza tra il sistema misto e quello contributivo

Per coloro i quali rientrano invece nel sistema di calcolo della pensione definito misto, è possibile distinguere i lavoratori in due gruppi. Da un lato vi sono coloro che hanno raggiunto un’età contributiva minore di diciotto anni alla data del 31 dicembre 1995; dall’altro quelli che hanno conseguito un numero pari oppure maggiore ai diciotto anni.

Nel primo caso, quindi, l’assegno viene determinato facendo riferimento ai contributi che sono stati raggiunti fino al 1995 attraverso un sistema retributivo. Mentre i successivi contributi, con quello contributivo.

Per quanto riguarda, invece, il secondo gruppo di lavoratori, l’assegno della pensione INPS viene calcolato seguendo il metodo retributivo per i contributi che sono stati maturati entro la fine di dicembre 2011, e con sistema contributivo per i contributi dal primo gennaio 2012.

Infine, la metodologia maggiormente adoperata attualmente è quella del sistema di calcolo della pensione INPS effettuato con il metodo contributivo.

 

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