Che se ne fanno gli investitori di una Fed put...

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 14/05/2025 09:05

.. se possono disporre della Trump put? Nel frattempo Goldman Sachs, sempre molto attiva su questo fronte, confortata dalla schiarita commerciale, ne approfitta per ritoccare verso l’alto il target di Wall Street a tre e dodici mesi: rispettivamente, 5900 e 6500 punti.

A Wall Street l’ottimismo si trasforma in euforia. Lo S&P500 apre in rialzo con un progresso superiore al 3.0%: una performance tanto considerevole quanto storicamente eccezionale; che però nel breve periodo finisce per risultare il culmine dello sforzo dei compratori. Difficilmente da qui alla fine del mese si registreranno ulteriori progressi.
Evidentemente il taglio con l’accetta dei dazi praticati dall’amministrazione USA sulle importazioni cinesi, è risultato di gran lunga superiore alle attese. Questo ha comportato il completo disinnesco della minaccia di una guerra commerciale a tutto campo, producendo di conseguenza il pieno reset dell’aggiustamento verso il basso dei prezzi di mercato.

Eclatante la reazione delle misure dell’avversione al rischio: in caduta libera il VIX ma soprattutto gli spread sulle obbligazioni ad alto rendimento; passati in pochi giorni da 530 a 325 punti base. In marcato ripiegamento l’oro, che pure aveva fornito chiari segni di conseguimento di un massimo, recupera sensibilmente il dollaro (idem). E nel frattempo, la probabilità di una recessione nel 2025, stando a Polymarket, precipita in pochi giorni dal 66 al 40%.
Il riflesso di questo riassestamento risulta naturalmente il venir meno di una presunta urgenza nel rivedere il costo del denaro. Ormai per giugno non se ne parla più, e la probabilità che Powell tagli a fine luglio non va oltre il 39%. Da tre tagli si scende a due, fino a fine anno. D’altro canto, potendo disporre di una Trump put, cosa se ne fanno gli investitori di una Fed put?

Eppure il sentiment degli investitori rimane depresso. Le brutte esperienze esogene permangono nel DNA, alterandolo irrimediabilmente. Stando al sondaggio condotto da AAII, i pessimisti sono risultati maggioranza assoluta per dodici settimane di fila: è un record assoluto. Diverso è il tenore umorale misurato dal Fear&Greed: ma di questo ci occupiamo dettagliatamente nel Rapporto Giornaliero di oggi.

Oggi è previsto il rilascio del CPI di aprile. Vedremo se e in quale misura le turbolenze del mese scorso avranno inciso sui prezzi al consumo. Le attese raccolte da Bloomberg parlano di una variazione mediana del +0.27% per il dato inflazionistico core ma la Casa Bianca, giocando ieri d’anticipo, ha assunto toni trionfalistici che farebbero sospettare i cospirazionisti di una sorpresa dovish in arrivo. Dopotutto, c’è da prezzare il crollo del petrolio e delle fonti di energia, ed in prospettiva il taglio del prezzo dei farmaci.
Nel frattempo Goldman Sachs, sempre molto attiva su questo fronte, confortata dalla schiarita commerciale, ne approfitta per ritoccare verso l’alto il target di Wall Street a tre e dodici mesi: rispettivamente, 5900 e 6500 punti.

Gaetano Evangelista - www.ageitalia.net

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