Il mercato non si nutre di dati storici, ma di prospettive
Gaetano Evangelista - 27/05/2015 12:52
Il grafico che riproponiamo oggi, mostra l'indice MIB a confronto con il Citi Economic Surprise Index dell'Italia: la sovrapposizione è pressoché perfetta. Ciò illustra magistralmente come la notevole performance conseguita da ottobre in poi, sia stata il riflesso di dati macro sistematicamente migliori delle aspettative; almeno fino ad un mese fa, quando l'asticella di economisti sempre più esigenti è risultata spostata eccessivamente verso l'alto. Da quel momento, i dati pubblicati, benché in assoluto positivo, sono risultati insufficienti a scaldare il mercato, che ha iniziato a ridimensionare le performance. Da questo convincente punto di vista, la borsa italiana continuerà a deludere fino a quando le aspettative saranno abbassate a sufficienza per indurre una nuova pendenza positiva da parte del CESI.
La questione non sembra riguardare gli Stati Uniti, ove il CESI di converso è scivolato per buona parte di questo 2015; e ora, al contrario, punta verso l'alto. I dati macro pubblicati ieri (ordini di beni durevoli, fiducia delle famiglie, vendite di case nuove) hanno sorpreso in positivo. Non il mercato, evidentemente: ma lo S&P appare destinato a toccare un minimo in concomitanza con l'ultima scadenza ciclica del Delta System di questo mese.
Gaetano Evangelista
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