Sulle borse ritorna lo scenario "Riccioli d'oro"

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 03/06/2025 10:18

Sconfessati i timori di ritorno sui minimi da "Sell in May and go away", i mercati azionari sono risaliti globalmente: conseguendo in un caso su tre nuovi massimi storici. L'andamento dei prossimi sette mesi è profetizzato dal setup di maggio.

E dire che un mese fa puntualmente si erano affacciati i venditori stagionali: che invocavano un lavacro purificatore per i mercati azionari mondiali, in nome di un “Sell in May” che, come segnalato tempestivamente, negli ultimi dieci anni è sempre stato disatteso.

Puntualmente, le borse mondiali archiviano un mese di maggio radioso, con performance che non si registravano da tempo. A Wall Street lo S&P500 ha guadagnato il 6.15%: per trovare un saldo più consistente nel mese appena trascorso, occorrerebbe risalire addirittura al 1990.

Ma il riaffermarsi perentorio del bull market è fenomeno globale: ben 10 borse fra le prime trenta al mondo per capitalizzazione, si collocano entro il 5% dai massimi storici. Sempre nel G30 steccano i listini asiatici: ben cinque sui sette complessivamente in territorio negativo quest’anno, in un ranking dominato dalle piazze europee. 

Il contesto economico rinverdisce lo “scenario riccioli d’oro”. A livello macro venerdì la Fed di Atlanta ha fornito una proiezione aggiornata di crescita per il secondo trimestre negli Stati Uniti, sfornando un impressionante +3.8% reale annualizzato che ridicolizza le previsioni di imminente recessione. Questo, mentre il core PCE Deflator di aprile crolla a +2.5% annuale.

A livello micro la stagione delle trimestrali a Wall Street ha prodotto perlopiù sorprese benigne: nel 75% in termini di EPS, con un monte utili cresciuto del 14% - ben più delle attese della vigilia - rispetto ad un anno fa. Ben si comprende come la Federal Reserve a fronte di questi dati non manifesti alcuna fretta nell’uscire dalla posizione attendista vantata negli ultimi quasi sei mesi: il livello attuale dei tassi di interesse essendo reputato appropriato da tutti gli esponenti del FOMC. 

Ma la notevole prestazione della borsa americana desta sensazione, alla luce della precedente sequenza negativa: un rialzo superiore al 5.0%, dopo ben tre mesi negativi, è fenomeno non così ricorrente. Dal 2007 il setup è stato registrato altre quattro volte, e significativamente mai prima dei crolli di mercato. Al contrario, in tutti i casi il ritorno nei mesi successivi è stato più che lusinghiero, come mostra il Rapporto Giornaliero di oggi.

Abbiamo approntato una mappa previsionale, basata sul comportamento successivo ad un saldo analogo a quello del mese appena trascorso. Dal 1950 i precedenti sono dieci: abbastanza per delineare il percorso per Wall Street più probabile da qui alla fine dell’anno. Ne caldeggiamo la visione agli abbonati.

Gaetano Evangelista  - www.ageitalia.net

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