La guerra in Israele ha causato un aumento dei prezzi del petrolio e del gas, con effetti potenziali sulle bollette energetiche.
Gli esperti temono che possano verificarsi attentati ai gasdotti mediterranei ed evidenziano il rischio di un effetto a breve termine su domanda e offerta di petrolio.
L'associazione Assoutenti ha stimato possibili incrementi delle tariffe di luce e gas del 15%, con un conseguente aumento delle bollette di oltre 300 annui a famiglia.
Se il conflitto dovesse durare ed estendersi al Golfo Persico, il prezzo del petrolio potrebbe raggiungere i 150 dollari al barile e quello della benzina 2,5 euro al litro.
Nonostante questi rischi, i mercati hanno finora reagito con moderazione.
Tuttavia, l'incertezza persiste e gli analisti seguono con attenzione l'evolversi della situazione, in particolare il rapporto tra Israele e Iran.
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