Euro/Dollaro indeciso

Davide Malandrino Davide Malandrino - 11/05/2022 12:09

La coppia euro/dollaro sta attraversando un periodo di ribasso dal 7 luglio del 2008, cioè da ben 13/14 anni.

Approfondiamo questo aspetto e cerchiamo di capire la direzione effettiva della tendenza.


 

Il trend primario (evidenziato dai punti A, D, E, G, H) risulta ribassista questo perché ogni rialzo e ribasso ha portato a massimi inferiori rispetto ai precedenti e a minimi inferiori rispetto ai precedenti (linea rossa).

Il trend secondario (evidenziato dalle lettere restanti, comprese le due x) risulta ribassista nell’ultimo tratto, questo perché il massimo in (i) è inferiore al precedente in (H) e perché il mercato rompendo il minimo in (x) sta già creando un minimo inferiore.

Il trend minore (rappresentato dalle singole onde, ad esempio l’onda A-B, l’onda B-C e così via) è anch’esso ribassista sull’onda finale (primo estremo in (I) secondo estremo ancora sconosciuto).

Nel grafico sottostante, tramite i cerchi in verde sono stati evidenziati i punti di supporto più importanti, mentre con i cerchi rossi i punti di resistenza più importanti.

Vediamo di identificarli:


 

SUPPORTI

1) 0.822902) 1.03390    3) 1.04295    4) 1.04970    5) 1.05190    6) 1.06370    7) 1.09500    8) 1.12100    9) 1.16370    10) 1.1954  11) 1.20410   12) 1.23310

RESISTENZE

1) 1.60370    2) 1.51440    3) 1.49400    4) 1.45600    5) 1.41900    6) 1.39940    7) 1.36670    8) 1.35250   

9) 1.25540    10) 1.23490    11) 1.23970

 

I supporti a 1.05190 – 1.04970 – 1.04295 – 1.03390 sono livelli importantissimi, questo perché il supporto non è altro che una zona di prezzo in cui la domanda supera l’offerta facendo salire i prezzi; possiamo quindi capire che in tutto il 2015 e anche nel 1997 nel 2016 e nel 2020 questa zona è stata supportata da una forte domanda e una sua eventuale rottura darebbe un forte impulso ribassista al mercato.
Interessante anche il tema ritracciamento, infatti siamo scesi oltre il 61.8% del range compreso tra il minimo del 2000 a (0.82290) e il massimo del 2008 a (1.60370).
In caso di ulteriore ribasso risulterebbe importante, per un ipotetico supporto, sia la zona del 78.6% a quota 0.98768sia la zona dei massimi a quota (0.96940 – 0.95930) e per chi segue Gann, anche il livello di 0.80185, corrispondente al 50% dal massimo del 2008, non è da trascurare.


Utilizziamo qualche indicatore

Attraverso l’uso dello stocastico è stato possibile individuare le zone di supporto su tutto lo storico dei prezzi, ad ogni linea verticale corrisponde una zona al di sotto dei 20 nell’oscillatore, eccezione fatta per il minimo del 2006 che corrisponde comunque ad un valore accettabileal di sotto dei 50, questo rende l’indicatore molto affidabile per una previsione futura.

Al momento ci si trova proprio in una zona di ipervenduto, segno di un mercato probabilmente troppo tirato al ribasso, tutto ciò potrebbe favorire quindi un aumento della domanda.


Diamo uno sguardo anche ai volumi:

Il precedente picco dei volumi, risale a marzo 2020 con 1,301 milioni di scambi, questo è stato un supporto che ha portato al rialzo annuale con un volume medi di 483 mila.Il 2021 invece, è stato un anno ribassista con una media di 447 mila scambi.

In questo momento invece, ci si trova con volume di 1,146 milioni e un picco di 1,492 milioni raggiunto a marzo di quest’anno.Cosa significa tutto ciò?

Nel 2020 il picco dei volumi ha evidenziato un grande aumento della domanda e i compratori hanno preso il controllo del mercato per tutto il resto dell’anno, gli scambi si sono poi mantenuti stabili durante il trading rangedi gennaio e settembre 2021, un segnale abbastanza chiaro che la vendita era migliore dell’acquisto e che qualcosa nella tendenza rialzista non andava.

Il prezzo inizia a scendere rompendo il minimo di riferimento, l’offerta è adesso maggiore della domanda, cosìè rimasto fino ad oggi con un altro picco di volume, in questo momento quindi l’eventuale impossibilità di rompere il supporto più vicino, 1.05190 – 1.04970 – 1.04295 – 1.03390, darebbe una forte spinta rialzista al mercato segnalando che adesso l’acquisto è migliore della vendita e con una prima resistenza importante a quota 1.14660 – 1.17130 circa.


Conclusione

Per ragioni di spazio, termino qui l’analisi e vi lascio con una piccola riflessione su quanto scritto sopra. Al momento tutti e tre i trend sono ribassisti, questo deve spingerci in generale ad ipotesi short e ad essere cauti qualora avessimo delle idee long.
Ci troviamo in un punto di svolta importante, da una parte una tendenza ribassista che dura da 13/14 anni e ancora in salute, dall’altra un mercato che sta testando i minimi storici con dei volumi in espansione; solo il tempo ci dirà se si sta configurando una zona di accumulazione o se invece la discesa è destinata a proseguire, lo stocastico segnala l’entrata in ipervenduto, ma non ci dice nulla sul periodo di tempo necessario per risalire da tale zona, potrebbe essere un semplice mordi e fuggi,ipotesi di mercato rialzista, oppure potrebbe rimanere per anni sotto i 20, basta guardare ad esempio il periodo 2015-2016 ipotesi di mercato laterale,oppure ipotesi ribassista come nel periodo compreso tra maggio 1999 – aprile 2002.

 

Davide Malandrino, Analista tecnico socio Affiliate SIAT

www.siat.org

Condividi

Dello stesso autore

Newsletter

Newsletter settimanale

Ricevi ogni venerdì notizie e approfondimenti sui principali argomenti di borsa e finanza della settimana, comodamente nella tua casella di posta.