Il settore finanziario è uno dei più rappresentati all’interno del portafoglio dei risparmiatori italiani che però iniziano a porsi qualche domanda su questo settore dal momento che è al rialzo dal 2022.
In questo contesto è in aumento il numero dei risparmiatori che invece che acquistare direttamente il titolo azionario, preferisce puntare sui certificati, sfruttando il paracadute offerto dalla barriera a scadenza.
Un esempio che va in questa direzione è il certificato a capitale condizionatamente protetto Express Softcallable con codice ISIN CH1438104007, emesso da Leonteq Securities AG e costruito su un paniere di titoli finanziari, come Generali, Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Entrando nel dettaglio del prodotto:
-Il nome commerciale è “Express Softcallable”
-l’Emittente è Leonteq Securities AG
-Il codice ISIN è CH1438104007
-Obiettivo finanziario: entrata periodica, rendimento e recupero delle minusvalenze
-Categoria Acepi: capitale condizionatamente protetto
-La scadenza naturale è prevista il 29 maggio 2028, salvo che l’emittente non decida di richiamare il certificato anticipatamente rispetto alla sua naturale scadenza
-Il prodotto è quotato sul mercato Cert-X
-I titoli sottostanti sono Generali, Unicredit e Intesa Sanpaolo
-Lo strike è posto rispettivamente a 32,11 euro per Generali, a 4,90 euro per Intesa Sanpaolo e a 56,88 euro per Unicredit
-La barriera è “discreta” ed è posta al 50%
-Il livello della barriera è posto a 16,0550 euro per Generali, a 2,4505 euro per Intesa Sanpaolo e a 28,34 euro per Unicredit
-La struttura cedolare è quella classica di un Express con cedola condizionata
-L’importo della cedola ammonta al 1% mensile lordo.
-La frequenza di pagamento della cedola è mensile per cui il flusso cedolare potenziale annuo ammonta al 12% lordo.
-Tutte le cedole godono dell’effetto memoria.
-Il certificato è dotato dell’opzione “softcallable” che è già attiva. Entrando nel dettaglio, l’opzione softcallable prevede che l’emittente abbia il diritto, ma non l’obbligo, di richiamare il certificato a sua discrezione alle date di osservazione per il rimborso anticipato. In caso di esercizio dell’opzione da parte dell’emittente, il certificato mantiene la protezione del capitale, rimborsa il 100% del valore nominale e paga l’ultima cedola e, grazie all’effetto memoria, anche le cedole eventualmente dovute.
-Le cedole e le eventuali plusvalenze di prezzo (differenza positiva tra il prezzo di acquisto e quello di vendita o di rimborso) costituiscono “reddito diverso” per cui possono essere utilizzati per recuperare eventuali minusvalenze pregresse.
Analisi della struttura del certificato
In occasione delle prime due date di rilevazione (giugno e luglio 2025) non è attiva l’opzione softcallable per cui un investitore si troverà di fronte a due soli scenari:
-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore rispetto alla barriera: in questo caso il certificato paga la cedola del 1% lordo (grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente) e si va alla data di rilevazione successiva;
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto alla barriera: in questo caso il certificato non paga la cedola, che però non è definitivamente persa in quanto gode dell’”effetto memoria” (potrebbe quindi essere pagata in una data successiva), e si va alla seguente data di rilevazione.
A partire dalla terza data di rilevazione, e quindi da agosto 2025, si attiva l’opzione softcallable per cui l’investitore si troverà di fronte a tre scenari:
-l’emittente decide di richiamare il certificato: in questo caso il certificato rimborsa in anticipo, mantenendo la protezione del capitale e rimborsando il 100% del valore nominale di emissione (1.000 euro), e pagando la cedola del 1% lordo (grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente);
-l’emittente non richiama e tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore rispetto alla barriera: in questo caso il certificato resta in vita, paga la cedola (grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente) e si va alla data di rilevazione successiva;
-l’emittente non richiama e almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto alla barriera: in questo caso il certificato resta in vita, non paga la cedola, che però non è definitivamente persa in quanto gode dell’”effetto memoria” (potrebbe quindi essere pagata in una data successiva), e si va alla seguente data di rilevazione.
Salvo richiamo anticipato e quindi dell’esercizio della call da parte dell’emittente, questi tre scenari si verificheranno ad ogni data di rilevazione fino alla naturale scadenza nel maggio 2028.
A scadenza si potranno verificare due scenari:
-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera: in questo caso il certificato mantiene la protezione del capitale, rimborsa il 100% del valore nominale di emissione (1.000 euro) e paga la cedola del 1% lordo, oltre alle eventuali cedole precedentemente non erogate, grazie all’effetto memoria;
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera: in questo caso il certificato perde la protezione del capitale e rimborsa la performance negativa del sottostante. Entrando nello specifico, per calcolare il prezzo di rimborso in caso di evento barriera, si prende a riferimento il sottostante worst of (quello che durante la vita del certificato ha realizzato la performance peggiore) e si applica la formula (prezzo finale / Strike) * 100.
Buon investing
Gabriele
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