Da Barclays un’idea su titoli assicurativi

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 04/06/2025 13:04

Il Phoenix Memory scritto su titoli assicurativi offre un rendimento nominale annuo pari a quasi il 10%, con barriera al 55% degli strike.

Il Solvency Ratio rappresenta un indicatore chiave per valutare la solvibilità di una società assicurativa: esso esprime la capacità della compagnia di far fronte ai propri obblighi nei confronti degli assicurati, anche in condizioni di stress finanziario. Se superiore al 100%, indica che la società ha capitale sufficiente per coprire i rischi previsti (i Fondi Propri ammissibili superano il Requisito patrimoniale di solvibilità). Tra i potenziali rischi che un’assicurazione deve fronteggiare vi è il rialzo dei tassi di interesse: gli assicuratori emettono infatti polizze a lunga scadenza, investendo i premi principalmente in bond con scadenze analoghe, al fine di allineare le maturity di attività e passività e pagare agli investitori il rendimento prefissato al momento della sottoscrizione. L’incremento dei tassi di mercato causa la svalutazione dei titoli già detenuti in portafoglio, generando così delle perdite (temporanee) in conto capitale: tali unrealized losses è però plausibile che non verranno mai effettivamente realizzate, in virtù delle penali che caratterizzano molte polizze, scoraggiandone quindi i riscatti anticipati. D’altro canto, il rialzo dei tassi costituisce un’opportunità per le compagnie assicurative, che saranno così in grado di allargare gradualmente lo spread tra i rendimenti generati dai titoli in portafoglio e gli interessi riconosciuti ai sottoscrittori, risultando dunque in margini più elevati.

In sostanza, se ben gestito grazie ad efficaci strategie di ALM (Asset & Liability Management), l’aumento dei tassi di interesse si traduce in un aumento della redditività per le società assicurative. Leggendo il Solvency and Financial Condition Report di Allianz, leggiamo come Allianz Leben, la principale compagnia vita tedesca del gruppo, abbia mantenuto stabile il tasso d'interesse complessivo dei portafogli assicurativi al 3,8% per il 2025, dopo averlo aumentato nei due anni precedenti, sfruttando proprio l'incremento dei tassi di mercato e conducendo ad un utile netto record nel 2024, pari a quasi 10 miliardi di euro. Allo stesso tempo, tale incremento ha impattato il Solvency Ratio di Allianz, passato dal 229% al 209% (comunque ben al di sopra del 100% minimo); in risposta, la compagnia ha incrementato l'emissione di debito subordinato, in particolare Tier 2, per rafforzare la propria posizione patrimoniale. Queste premesse sono necessarie per comprendere appieno l’impatto di questa variabile sui bilanci delle compagnie assicurative (specialmente in un ambiente nel quale i rendimenti obbligazionari stanno crescendo ulteriormente) e di conseguenza sui corsi azionari delle società appartenenti a questo settore.

Tra i certificati disponibili sul mercato secondario scritti sul settore assicurativo abbiamo messo sotto la lente un Phoenix Memory Callable (ISIN XS3037492769) emesso da Barclays. Il certificato, scritto su un basket composto da Allianz, Aegon, Axa e Prudential, prevede il pagamento di premi condizionati (trigger premio posto al 55% dei rispettivi strike price) pari allo 0,82% mensile (9,84% p.a.), con durata pari a tre anni; a partire da novembre 2025, il certificato potrà essere richiamato anticipatamente a discrezione di Barclays, in virtù della presenza dell’opzione callable in capo all’emittente, che può rimborsare il valore nominale dello strumento (pari a 100 euro) insieme ad un ultimo premio dello 0,82%. Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 30 maggio 2028 senza che il certificato sia stato richiamato, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio, qualora Aegon, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 101% dello strike price) non perda un ulteriore -46% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata partire dallo strike price.

Il certificato è quotato sul segmento Cert-X ad un prezzo lettera pari a 100 euro circa, con un rendimento ottenibile dall’investitore pari al 9,5% circa su base annua, in caso di mantenimento della barriera a scadenza.

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it


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