Credito di imposta per gli investimenti in mezzogiorno: 5 faq più frequenti!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 12/05/2022 12:03

A seguito dell’approvazione e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Stabilità relativa all’anno 2016, la squadra del Governo italiano ha preso la decisione importante di andare ad istituire un nuovo fondo volto all’erogazione del credito di imposta per gli investimenti in Mezzogiorno.

Si tratta, dunque, di un aiuto di fondamentale rilevanza, attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate, a seguito dei dovuti accertamenti e controlli relativi alle domande presentate da parte delle imprese, potrà acconsentire al riconoscimento di un credito di imposta dal valore davvero molto elevato.

Tuttavia, al fine di comprendere effettivamente quali sono tutte le disposizioni governative in merito al tema del credito di imposta per gli investimenti nelle Regioni appartenenti alle aree del Mezzogiornoquindi, occorre fare una breve panoramica di tutte le proroghe che si sono susseguite a partire dall’anno 2016 fino ad oggi.

Dunque, all’interno del seguente articolo, andremo ad approfondire prima di tutto le caratteristiche legate al credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. Successivamente, nei prossimi paragrafi, saranno anche messe in evidenza le 5 faq più frequenti in merito a questo importante argomento di discussione, secondo quanto riportato anche all’interno del portale del Ministero dello Sviluppo Economico.
 

Credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno: le novità nel 2022

Come anticipata anche nell’introduzione al seguente articolo, è stata la Legge di stabilità relativa all’anno 2016 a provvedere all’elaborazione di un nuovo credito di imposta destinato interamente verso gli investimenti nel Mezzogiorno.

Si tratta, a questo proposito, di una misura che è stata appunto istituita a partire dal primo gennaio dell’anno 2016 fino alla data del 31 dicembre dell’anno 2019. Tuttavia, nel corso degli anni successivi, la squadra dell’esecutivo ha deciso di stanziare anche dei nuovi fondi volti proprio a finanziare nuovamente il credito di imposta.

 In questo modo, la Legge di Bilancio dell’anno 2020 ha comportato la proroga fino al 31 dicembre del 2020, e successivamente la Legge di Bilancio 2021 è andata a prorogare ulteriormente la scadenza per poter accedere al credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno fino alla data del 31 dicembre 2022.
 

Le Faq sul credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno: a chi spetta? 

Ciò detto, prima di ricapitolare le principali Faq più frequenti in merito al tema del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, è necessario anche sottolineare che questo aiuto è stato formulato proprio con l’obiettivo di aiutare e di sostenere alcune categorie di imprese.

Per questo motivo, sorge spontaneo domandarsi: ma a chi spetta il credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno? Quali sono i requisiti e le condizioni per poter usufruire correttamente del credito di imposta in questione, senza il rischio di perdere il diritto a tale misura?

In questo senso, secondo quanto riportato anche all’interno dell’apposita sezione del sito del Ministero dello Sviluppo Economico, si tratta di uno strumento agevolato destinato all’acquisto di beni strumentali da parte esclusivamente di strutture produttive che risultano essere situate presso Regioni del Mezzogiorno.

A questo proposito, quindi, rientrano le imprese che sono ubicate in una delle seguenti Regioni italiane: Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo.
 

Credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno: i requisiti? 

Per poter ottenere l’accesso al credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno è anche importante assicurarsi di essere in possesso di specifiche condizioni. In tal senso, quindi, non basta rientrare nella categoria di piccola o media impresa situata in una Regione del Mezzogiorno citate nel precedente paragrafo.

Infatti, occorre che tali imprese presentino all’Agenzia delle Entrate un progetto di investimento che fa riferimento all’acquisto di beni strumentali che siano in grado di rispettare tutti i criteri di ammissibilità che sono stati evidenziati all’interno dell’articolo 4 del decreto ministeriale relativo al 29 luglio 2016 .
 

Credito d’imposta per gli investimenti per il Mezzogiorno: come fruirne?

Al fine di ottenere il riconoscimento e la fruizione del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, è necessario che i soggetti e le imprese che risultano essere interessati provvedano alla presentazione presso l’Agenzia delle Entrate di una comunicazione apposita.

All’interno di tale richiesta, sarà necessario andare anche a specificare quali sono i dati degli investimenti che potrebbero essere agevolabili.

Sarà poi l’Agenzia delle Entrate a comunicare al cittadino in questione la possibilità o meno di poter accedere agli investimenti richiesti, attraverso la trasmissione di una ricevuta, che sarà messa anche a disposizione direttamente all’interno della sezione telematica del sito web, disponibile al seguente link: http://telematici.agenziaentrate.gov.it.
 

Credito d’imposta per gli investimenti per il Mezzogiorno: chi è escluso?

Abbiamo quindi analizzato nei precedenti paragrafi, quali sono le categorie di imprese e di soggetti che potranno presentare la richiesta per poter ottenere l’accesso al credito d’imposta per gli investimenti per il Mezzogiorno. Ora è il momento di concludere con l’ultima Faq in riferimento a quali sono i soggetti che sono esclusi da tale possibilità.

In questo senso, l’agevolazione non potrà essere applicata nei confronti di quei soggetti che operano all’interno del settore legato all’industria siderurgica, dei trasporti, carbonifera, delle infrastrutture, nonché delle fibre sintetiche. Allo stesso tempo, sono escluse anche le piccole e medie imprese appartenenti al settore della produzione e della distribuzione di energia, o anche relativi all’ambito creditizio, assicurativo o finanziario.

Inoltre, non potranno accedere al credito di imposta neanche quelle imprese che si trovano attualmente in difficoltà economica e finanziaria.
 

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