Ravvedimento operoso: che cos'è e che codice tributo ha!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 09/11/2021 13:51

Il ravvedimento operoso è una soluzione ideata dall'ordinamento italiano volta a permettere ai contribuenti di ravvedersi, ovvero rimediare, a un errore tributario.

In poche parole è una soluzione che il contribuente può sfruttare per risolvere una situazione di difetto nel pagamento di un tributo

Il ravvedimento operoso fornisce al contribuente la possibilità di regolarizzare la sua posizione fiscale con l'Agenzia delle Entrate o con qualsiasi altro ente amministrativo, e di non pagare ulteriori sanzioni.

Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta e quanti tipi di ravvedimenti operosi sono disponibili.

 

Cosa si intende per ravvedimento operoso?

Il ravvedimento operoso è stato normato e disciplinato attraverso il Decreto Legislativo n. 472 del 1997, precisamente all'articolo 13.

Grazie a questo istituto, i cittadini che hanno commesso degli errori o sono in ritardo con il versamento di alcuni tributi, possono spontaneamente regolarizzare la loro posizione nei confronti delle amministrazioni statali e locali pagando una sanzione molto ridotta rispetto alla piena sanzione che sarebbe dovuta in caso di accertamento.

Sostanzialmente, il ravvedimento operoso consiste in una sanatoria delle irregolarità tributarie effettuata autonomamente dal contribuente prima che l’ufficio competente accerti l’omesso o l’errato pagamento ed emetta provvedimento sanzionatorio.

Ovviamente bisognerà versare una parte di sanzione, inferiore a quella applicata dall’amministrazione statale o locale, e anche gli interessi di mora calcolati sui giorni di ritardi.

 

Chi può utilizzare il ravvedimento operoso?

Tutti i cittadini contribuenti possono utilizzare il ravvedimento operoso per rimettersi in regola con l'Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda i tributi locali, invece, dipende dalla tipologia di imposta o tassa.

Alcuni cambiamenti in materia sono avvenuti con la Legge di Stabilità 2015. Infatti, a differenza di quanto accadeva prima, dal 2015 è possibile usufruire del ravvedimento operoso anche in questi casi:

  • se si è ricevuto un verbale di contestazione;
  • se è iniziato già una verifica o un'ispezione;
  • se si è ricevuto un questionario.

Invece, se ad un contribuente è stato notificato un avviso di liquidazione o di accertamento, non ci si potrà avvalere del ravvedimento operoso.

Rivolgendosi al patronato o CAF di fiducia, oppure al commercialista, è possibile approfondire l’istituto del ravvedimento operoso per stabilire il modo migliore per sanare le proprie irregolarità tributarie.

 

Quali sono le tipologie di ravvedimento operoso?

Le tipologie di ravvedimento sono le seguenti:

  • Ravvedimento sprint che avviene entro 14 giorni dalla scadenza. La sanzione è dello 0,1% per ogni giorno di ritardo;
  • Ravvedimento breve che avviene dal 15esimo giorno al trentesimo, con una sanzione dell'1,5% per ogni giorno di ritardo;
  • Ravvedimento intermedio che avviene dal 31esimo giorno sino al novantesimo, e la sanzione in questo caso è dell'1,67%;
  • Ravvedimento lungo, che si applica dal 91esimo giorno in poi rispetto alla scadenza, con una sanzione pari al 4,29%, se si tratta di una regolarizzazione avvenuta entro un anno;
  • Ravvedimento lunghissimo, oltre i 2 anni; la sanzione prevista in questo caso è pari ad un’aliquota del 5%.

La Legge di stabilità per l’anno 2016 ha ridotto la sanzione minima dal 30% al 15%, nel caso di presentazione tardiva, ovvero entro i primi 90 giorni dalla scadenza ordinaria.

 

Come si effettua l’omesso o il tardivo pagamento con il ravvedimento operoso?

L'omesso o insufficiente pagamento si effettua con F24, versando l'imposta mancante, gli interessi in base ai giorni di ritardo e la sanzione.

Questo accade quando il ravvedimento riguarda imposte sui redditi o di IVA e IRAP. Stessa procedura anche per i tributi locali.

Se il ravvedimento riguarda l'imposta di registro o i tributi indiretti è opportuno utilizzare il modello F23.

Il modello F24 Elide va utilizzato invece per i tributi concernenti la registrazione dei contratti di locazione.

I contribuenti non titolari di partita IVA potranno scegliere se pagare l'F24 in forma cartacea presso gli sportelli dell'Agenzia delle Entrate, presso una banca o presso un ufficio postale.

Coloro che hanno partita IVA, invece, hanno l’obbligo di inviare il modello F24 esclusivamente in via telematica o avvalendosi di un intermediario come patronato o CAF.

Ricordiamo che, se il cittadino riceve un avviso di accertamento o di liquidazione, non ci si potrà più avvalere del ravvedimento operoso, ma bisognerà pagare tributi, sanzioni e interessi presenti nel provvedimento ricevuto.

Novità recente è l’estensione del ravvedimento lunghissimo, oltre i due anni, a tutti i tributi. Precedentemente, invece, questa possibilità era riservata ai soli tributi amministrati dall'Agenzia delle Entrate, doganali e alle accise.

Il ravvedimento superiore ad un anno è dunque possibile ora per tutti i tributi regionali e comunali.

I codici tributo da utilizzare in caso di ravvedimento operoso

I codici tributo da utilizzare in caso di ravvedimento operoso cambiano a seconda del tributo che si ha necessità di versare.

Qui sul sito ufficiale dell'Agenzia delle Entrate  trovate l'elenco completo dei codici tributo. Noi ne riportiamo solo alcuni:

  • Codice tributo 1989 per gli interessi da ravvedimento Irpef e 8901 per la sanzione pecuniaria;
  • Codice tributo 1990 per gli interessi da ravvedimento Ires e 8918 per la sanzione pecuniaria;
  • Codice tributo 1991 per gli interessi da ravvedimento su tributi Iva e 8904 per la sanzione pecuniaria;
  • Codice tributo 1993 per gli interessi da ravvedimento Irap e 8907 per la sanzione pecuniaria.

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