Cos'è un tributo? Ecco nozioni e significati!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 11/11/2021 13:17

Il tributo ha delle caratteristiche distintive peculiari: consiste in un prelievo o versamento coattivo di denaro a titolo definitivo, derivante da un presupposto specifico e supportato una fonte normativa.

Quando si parla di tributi si intende l’insieme totale delle somme dovute dai cittadini al Fisco.

Generalmente i tributi vengono richiesti ai cittadini dallo Stato o da altri enti pubblici, nell'esercizio della loro potestà come enti sovrani.

La disciplina giuridica che riguarda i tributi è autonoma ed è definita ‘diritto tributario’.

Qual è la definizione di tributo?

Attualmente la definizione di tributo è ricavata dagli articoli 23 e 53 della Costituzione. Il primo stabilisce che i tributi possono essere imposti solo tramite legge, il secondo articolo stabilisce che i tributi imposti ai contribuenti devono basarsi necessariamente sulla loro capacità contributiva, ovvero sulle loro possibilità economiche.  

Queste prestazioni patrimoniali imposte dalla legge hanno lo scopo ultimo di far contribuire tutti i cittadini alla spesa pubblica.

I tributi erariali, regionali e locali: differenze

I tributi erariali sono quelli disciplinati da legge statale, come l'Irpef e l'Ires e incassati dallo Stato.

I tributi regionali sono quelli incassati dalle regioni e destinati a finanziare le sue spese

I tributi regionali possono essere diretti, cioè stabiliti direttamente da legge regionale, oppure derivati, ovvero stabiliti da una legge statale che però lascia alle regioni ampi spazi di azione e di decisione.

I tributi degli enti locali, invece, devono essere sempre previsti da una legge dello Stato o da una legge regionale. Gli enti locali non possono legiferare su nuovi tributi, ma all'interno della normativa statale o regionale riguardante un tributo locale, hanno l’autonomia di decidere in merito alle esenzioni, alle agevolazioni o alla fissazione diversa delle aliquote.  

I tributi si differenziano in imposte, tasse e contributi

L'imposta è un prelievo coattivo di ricchezza utile a raggiungere obbiettivi di interesse collettivo e generale.

Con le imposte, infatti, lo Stato obbliga i cittadini a partecipare al finanziamento della spesa pubblica per servizi come la scuola, l'ordine pubblico, la sanità.

Considerando l’articolo 23  della nostra Costituzione, si comprende che deve essere la legge a stabilire tutte le caratteristiche dell'imposta: il presupposto, la base imponibile, l'aliquota e il soggetto attivo. 

Il presupposto dell’imposta è il fatto economico che si pone come fondamento del tributo, che può essere la produzione di un reddito, il possesso di un bene o di un patrimonio. La base imponibile è la ricchezza sulla quale l’imposta viene calcolata. L’aliquota è la percentuale d’imposta stabilita e il soggetto attivo altro non è che il soggetto creditore dell’imposta.

Le imposte vengono versate obbligatoriamente a prescindere dal godimento di una prestazione specifica derivata dal versamento di quella somma di denaro.

Il pagamento delle imposte non dà diritto ad un servizio individuale come la tassa, ma serve a contribuire al bene collettivo.

La tassa è totalmente diversa dall'imposta perché riguarda un servizio pubblico divisibile, che va a personale vantaggio di chi paga la tassa (per esempio la tassa che si versa per partecipare ad un concorso pubblico o le tasse versate per la raccolta e smaltimento dei rifiuti).

Il servizio pubblico è fornito di solito su richiesta del soggetto, ma non sempre.

La tassa si distingue dalle imposte principalmente perché viene versata in cambio della fruizione di un servizio pubblico o di un’attività e non può superare il costo del servizio. Inoltre, come l’imposta, deve basarsi sulla capacità contributiva del cittadino.

Il contributo, invece, è un prelievo coattivo di ricchezza effettuato sui contribuenti che traggono un beneficio da un'opera generale. Non rientra né tra le tasse né tra le imposte.

Diciamo che con il contributo serve a godere di un'opera pubblica, ma in maniera individuale. Diversamente dalla tassa che presuppone il fruire di un servizio pubblico divisibile, il contributo presuppone la fruizione di un servizio pubblico indivisibile.

In poche parole il contributo è un ibrido tra imposta e tassa: coattivo come l'imposta ma volto a finanziare un servizio come la tassa.

Tra i contributi troviamo quelli fiscali e quelli sociali come quelli previdenziali, che sono versamenti effettuati dai cittadini al proprio ente di previdenza (come l’Inps o una cassa professionale) al fine di accumulare il montante contributivo su cui verrà calcolata la futura pensione.

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