AUD/USD in calo nonostante la diffusa debolezza dell’USD

25/07/2018 14:51

AUD/USD in calo nonostante la diffusa debolezza dell’USD

L’AUD crolla dopo i deboli dati sull’inflazione

By Arnaud Masset

Mercoledì mattina tutte le valute G10 hanno ampliato i guadagni contro il dollaro USA, fatta eccezione per il dollaro australiano, dopo che i dati sull’inflazione hanno deluso le attese. L’Aussie ha ceduto fino allo 0,75% contro il biglietto verde, la coppia AUD/USD è scivolata a $0,74.
Nel secondo trimestre l’IPC primario si è attestato al 2,1% a/a, a fronte del 2,2% previsto e dell’1,9% del trimestre precedente. La media troncata – un indicatore dell’inflazione di fondo – è rimasta stabile all’1,9%, mentre la media ponderata dell’IPC è scesa all’1,9% a/a, in calo rispetto al 2,1% del primo trimestre.

Ultimamente l’Aussie ha subito una forte pressione a vendere sull’onda dell’escalation della guerra commerciale fra gli USA e la Cina.

La Cina, infatti, è il maggior partner commerciale dell’Australia, più del 36% delle sue esportazioni è destinato alla seconda più grande economia al mondo. Alla luce delle attuali incertezze, pare che l’AUD sia destinato a scendere sotto l’area di supporto a $0,75, dal momento che gli speculatori non hanno ragione di farsi un’opinione rialzista sulla valuta.
Sembra, tuttavia, che il supporto a $0,73 stia tenendo (non è stato infranto dal maggio del 2017), il che suggerisce che molto probabilmente l’AUD/USD continuerà ad annaspare fra 0,73 e 0,75.

Guerra commerciale: Juncker in visita da Trump

By Vincent Mivelaz

Oggi, a Washington, iniziano i colloqui fra il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e Donald Trump sulla battaglia commerciale in corso fra i due blocchi.

Ricordiamo che, all’inizio di marzo, gli USA hanno annunciato dazi del 25% e 10% su acciaio e alluminio importati dal partner; l’UE ha risposto introducendo dazi su merci popolari prodotte negli USA per un importo complessivo pari a USD 3,2 miliardi. Entrambe le sanzioni commerciali sono attualmente in vigore.
Dopo la rappresaglia dell’UE, Trump ha minacciato di imporre dazi aggiuntivi del 20% sulle automobili importate dall’UE, una decisione che inciderebbe sull’importazione di auto per un valore complessivo pari a USD 58,2 miliardi. L’UE ha dichiarato che sta stilando una nuova lista di prodotti che potrebbe tassare come misura di rappresaglia.

Contrariamente alle lamentele di Trump sulle pratiche commerciali ingiuste, pare che, in media, i dazi fra i due partner siano rimasti su minimi storici, pari al 3%, mentre il surplus commerciale dell’UE nei confronti degli USA, pari a USD 150 miliardi (USD 101 miliardi inclusi i servizi), conferma che l’economia USA è in buona salute, e non vittima di pratiche commerciali dannose.

I colloqui odierni sono quindi cruciali per entrambi i blocchi, dato che sono in programma nuovi dazi.

Le probabilità che le due parti trovino un accordo ritenuto equo sono piuttosto basse, i diplomatici dell’UE non sono ottimisti. La prima riunione dovrebbe essere soprattutto un primo scambio di vedute.

Per il momento permane l’andamento laterale del prezzo dell’EUR/USD intorno a 1,1690 iniziato il 23 luglio.
Ci aspettiamo che domani la tendenza attuale cambi durante la riunione di politica monetaria della BCE, la cui decisione dovrebbe spingere al rialzo la coppia.

Autore: Swissquote Fonte: News Trend Online

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