Borse: sorprese in vista? Eur/Usd e Petrolio buy o sell ora?

24/03/2021 15:14

Borse: sorprese in vista? Eur/Usd e Petrolio buy o sell ora?

Di seguito riportiamo l'intervista ad Emanuele Rigo, General Manager di Newtraderlab, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L'euro-dollaro continua ad arretrare senza mostrare segnali di ripresa: cosa aspettarsi nel breve?

Nelle ultime interviste avevamo segnalato che ci aspettavamo ancora qualche ribasso e ora come target credo che area 1,185/1,18 sia adeguato in questa fase storica.

Sono uscite indiscrezioni sul possibile piano infrastrutturale da 3-4mila miliardi di dollari dell'amministrazione Biden, ma questo non sembra impattare sul cross per il momento.

Sono tornate un po' di tensioni tra Stati Uniti e Cina, ma anche in uno scenario della ripresa dei contagi e di un rallentamento della campagna vaccinale i mercati si mostrano tutto sommato tranquilli.

Il contesto generale vede un ritorno di un po' di forza sul biglietto verde, ma nulla di particolare perchè la situazione è molto calma.

Non mi aspetto particolari scossoni al ribasso dai livelli attuali per l'euro-dollaro nel breve.


Da segnalare che la BCE ha ripreso di gran carriera con la progressione degli acquisti nell'ambito del programma PEPP.

Nei prossimi giorni non vedo particolare discontinuità per lo scenario ribassista dell'euro-dollaro, fermo restando che non mi aspetto crolli.

Questo anche perchè un eccessivo rafforzamento del dollaro sarebbe visto in maniera negativa negli Stati Uniti.

La parola d'ordine ora è "equilibrio, in uno scenario di mercato nel complesso tranquillo ma non del tutto.

L'oro continua a muoversi intorno ad area 1.730 dollari. Qual è la sua view su questo asset?

Non mi aspetto nulla di particolare dall'oro che ha trovato la sua area di stabilità e continua a muoversi in maniera molto lenta tra i 1.700 e i 1.750 dollari.

Con un ulteriore indebolimento dell'euro-dollaro potremmo vedere una piccola risalita del gold, ma non vedo scossoni esagerati.

Nel breve non sarà da escludere un ulteriore calo fino ai 1.715 dollari, fermo restando che non mi aspetto movimenti degni di nota nel breve nè in una direzione nè nell'altra.

Per l'oro conta di più il discorso dei rendimenti sul debito americano che avevano fatto vedere una bella fiammata nei giorni scorsi ma poi si sono calmati abbastanza.

Le pressioni inflazionistiche non sembrano così importanti come si era anticipato e la Fed ha fatto sapere di essere pronta a correre il rischio di un po' di inflazione.

A togliere pressione alla dinamica dei prezzi al consumo è anche il ridimensionamento dei prezzi delle materie, motivo per cui non vedo un ritorno vigoroso di rendimenti Usa verso l'alto.

Di conseguenza anche l'oro non dovrebbe registrare movimenti accentuati almeno nelle prossime sedute.

Il petrolio è stato affondato sotto i 60 dollari al barile: c'è il rischio di nuovi cali nel breve?

Il petrolio forse è sceso anche un po' più in basso rispetto al livello che mi aspettavo e credo che il suo valore corretto ora sia tra i 58 e i 62 dollari.

Da segnalare una ripresa minore delle attese per la dinamica della domanda, motivo per cui dopo il brusco movimento delle ultime sedute, continueremo a vedere quota 60 dollari nel breve per il petrolio Wti.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, quali indicazioni ci può fornire per le Borse?

Vedo i mercati azionari alquanto calmi e almeno per il momento non verrà a mancare il sostegno monetario da parte delle Banche Centrali.

Paradossalmente i mercati reagiscono male alle buone notizie e bene a quelle cattive, per cui si riprende il gioco dei rialzi in Borsa, foraggiati dall'enorme massa di liquidità nel sistema.

Le Borse europee in questa fase performano meglio perchè erano rimaste indietro rispetto a Wall Street, ma è anche vero che nel Vecchio Continente non si sta vedendo un rialzo dei tassi come sull'opposta sponda dell'Atlantico.

Christine Lagarde ha lasciato intendere che almeno per ora l'Europa non ha le pressioni rialziste sui tassi che si registrano negli Usa.

Questo ha un impatto positivo sull'azionario del Vecchio Continente rispetto a quello americano.

Non è ancora il momento di correzioni per l'azionario e rispetto a qualche settimana fa quando avevo annusato il tonfo, ora gli indici azionari si mantengono sui massimi storici o poco sotto.


Non vedo forti inversioni di tendenza rispetto alla situazione attuale almeno nel breve.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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