Smart Box: il TAR annulla la stretta del Viminale sugli affitti brevi con Ughi e Nunziante

28/05/2025 20:00

Smart Box: il TAR annulla la stretta del Viminale sugli affitti brevi con Ughi e Nunziante

Con la sentenza n. 10210/2025 pubblicata ieri, il TAR Roma ha annullato la contestata Circolare del Ministero dell'Interno che imponeva ai gestori di strutture ricettive extralberghiere l'obbligo di identificare "de visu" gli ospiti.

Il Tribunale ha accolto il ricorso della Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera (F.A.R.E.), assistito da un team di avvocati dello studio legale Ughi e Nunziante, guidato dal socio Andrea Marega, e composto anche dagli avvocati Francesco De Filippis, Giorgia Diotallevi e Tiziana Fiorella, giudicando la misura illegittima sotto molteplici profili.

Al centro della vicenda, l'interpretazione dell'articolo 109 del TULPS, riformato nel 2011 per semplificare gli adempimenti a carico degli operatori. Secondo il TAR, la Circolare di novembre 2024 aveva di fatto reintrodotto un obbligo di identificazione "de visu" ormai abrogato, ignorando la riforma e gravando inutilmente sulle attività del settore.

Il Collegio ha inoltre sottolineato che l'identificazione in presenza non garantisce una maggiore sicurezza rispetto al check-in da remoto, e ha stigmatizzato la mancanza di dati concreti a supporto della misura. "Non è dimostrato - si legge in sentenza - perché l'identificazione a distanza non sia ugualmente efficace".

Con questa pronuncia, il TAR ribadisce un principio chiave: le misure amministrative devono essere proporzionate, motivate e rispettose del quadro normativo vigente. Intanto, per gli host extralberghieri, torna il check-in digitale e un sospiro di sollievo.

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