Asia-Pacific contrastata. Nikkei 225 guadagna un netto 1,03%

29/05/2023 08:20

Asia-Pacific contrastata. Nikkei 225 guadagna un netto 1,03%

Dopo una chiusura d'ottava in deciso recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq Composite, apprezzatosi del 2,19% venerdì), con l'inizio della nuova settimana la tendenza sui mercati asiatici si è fatta maggiormente contrastata. Principale fattore rialzista è l'accordo per l'innalzamento del tetto del debito Usa raggiunto nel weekend tra il presidente Joe Biden e Kevin McCarthy, speaker della House of Representatives (la Camera Usa).
Per il rappresentante dei Repubblicani al Congresso l'accordo "ha riduzioni storiche della spesa e non ci sono nuove tasse e nessun nuovo programma governativo". Biden, riporta la Cnbc, ha definito l'intesa "un importante passo avanti che riduce la spesa proteggendo i programmi fondamentali per i lavoratori e facendo crescere l'economia per tutti".

Complice lo stop alle attività del Congresso lunedì per la festa del Memorial Day bisognerà attendere ancora alcuni giorni prima del passaggio della bozza al Congresso ma venerdì la U.S. Secretary of the Treasury (ministra del Tesoro Usa) Janet Yellen aveva esteso dal 1° al 5 giugno la deadline per evitare un default dell'amministrazione Usa.
Il clima contrastato per la regione viene confermato da un indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che si muove intorno alla parità.

Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in declino di circa lo 0,10% a fronte di uno yen in rialzo dello 0,20% sul biglietto verde.

A Tokyo il Nikkei 225 guadagna un netto 1,03% (fa peggio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello 0,69%). Dopo la vittoria di Recep Tayyip Erdogan al ballottaggio per la presidenziali in Turchia, la lira è scivolata intorno a 20 sul dollaro. Secondo Brendan McKenna, economista di Wells Fargo citato dalla Cnbc, la valuta di Ankara toccherà nuovi minimi storici di 23 entro la fine del secondo trimestre e addirittura 25 nel 2024.
Negli ultimi cinque anni ha perso circa il 77% del suo valore sulla divisa Usa e la tendenza non è destinata a un'inversione visto che è improbabile che la politica monetaria ed economica non ortodossa della Turchia venga modificata nel futuro prossimo.

Nel periodo gennaio-aprile i profitti industriali sono crollati in Cina del 20,6% annuo, comunque in ulteriore lieve miglioramento rispetto al 21,4% del primo trimestre 2023 (e al 22,9% di gennaio-febbraio).

Nel solo mese di aprile la contrazione è stata del 18,2% annuo (19,2% in marzo).Sessione complessivamente in negativo per le piazze cinesi. A meno di un'ora dal termine delle contrattazioni è di circa lo 0,30% il progresso dello Shanghai Composite, contro tuttavia flessioni intorno allo 0,50% per Shanghai Shenzhen Csi 300 e Shenzhen Composite.
Male Hong Kong, che torna a scambiare dopo lo stop di venerdì per la celebrazione della nascita di Buddha: l'Hang Seng perde infatti circa lo 0,80% (fa anche peggio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con un ribasso superiore all'1%).

Mentre a Seoul è di circa lo 0,20% il guadagno del Kospi, a Sydney è stata dello 0,87% la crescita dell'S&P/ASX 200 in chiusura.

RR - www.ftaonline.com

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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