Dopo una partenza d'ottava in deciso recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq Composite, in rally del 3,43% lunedì), la tendenza in positivo è stata confermata alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici, anche se si è fatta più contrastata. Sotto i riflettori il dietrofront operato dal governo di Londra.
Il nuovo chancellor of the Exchequer (ministro delle Finanze) Jeremy Hunt ha abbandonato la maggior parte del piano economico della premier Liz Truss che aveva dato il via a un vortice politico alimentato dalle turbolenze del mercato, con la sterlina che aveva toccato i minimi storici, costringendo la Bank of England (BoE) a intervenire.
La mossa di Hunt ha portato a un'impennata dei titoli di Stato, della valuta e del mercato azionario in Gran Bretagna, sostenendo la stessa Wall Street. Intanto a sorpresa è stata rinviata la pubblicazione dei dati relativi al Pil della Cina nel terzo trimestre (come pure quelli di settembre per produzione industriale, vendite retail, investimenti in fixed asset).
L'annuncio è arrivato dal sito dell'Ufficio nazionale di statistica di Pechino, che non ha specificato il motivo del rinvio né una futura data di pubblicazione. Quel che è certo è che il ritardo nella comunicazione dei cruciali dati macroeconomici coincide con il 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista, in corso a Pechino fino a sabato 22 ottobre.
Il clima di recupero viene comunque confermato dal rialzo ampiamente superiore all'1% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.
Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in declino di circa lo 0,20% a fronte di un recupero intorno allo 0,10% per lo yen sul biglietto verde.
A Tokyo il Nikkei 225 guadagna un netto 1,42% (fa peggio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque di un tutt'altro che disprezzabile 1,16%). Sul fronte macroeconomico, secondo quanto comunicato su base preliminare da Bank of Korea, la massa monetaria M2 di Seoul è salita in agosto del 7,2% annuo, contro il progresso dell'8,0% di luglio (8,8% in giugno), attestandosi a 3.744.100 miliardi di won (pari a 2.671 miliardi di euro al cambio attuale).
Su base mensile, rettificata stagionalmente, la massa monetaria M2 della Corea del Sud segna invece una crescita dello 0,7% contro lo 0,3% come di giugno e luglio (0,8% in maggio). A Seoul è di oltre l'1% il progresso del Kospi.
La rivale cinese di Tesla Byd ha segnato un rally superiore al 7% in intraday a Hong Kong, dopo che la società ha fornito una guidance decisamente solida.
Byd prevede per il terzo trimestre profitti netti quadruplicati a 5,5-5,9 miliardi di yuan (780-830 milioni di euro). Per i primi nove mesi dell'esercizio l'utile dovrebbe essere rimbalzato da 2,4 a 9,1-9,5 miliardi di yuan (da 340 milioni a 1,28-1,34 miliardi di euro). Byd, partecipata al 19% dalla Berkshire Hathaway di Warren Buffett, ha beneficiato delle misure a favore dei consumi introdotte dal governo, tra cui il taglio delle tasse sull'acquisto di auto per alcuni modelli a basse emissioni.
Contrastate le piazze cinesi. A meno di un'ora dal termine delle contrattazioni Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono intorno allo 0,20% entrambi, contro il progresso di circa lo 0,30% dello Shenzhen Composite. Bene Hong Kong: l'Hang Seng guadagna infatti intorno all'1,30% (fa anche meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con un rialzo di circa l'1,50%).
A Sydney è stata di un deciso 1,72% la crescita dell'S&P/ASX 200 in chiusura.
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