Il Dax scherza con il fuoco

Il Dax scherza con il fuoco. Come è noto il 50% di ritracciamento è un livello cruciale nella definizione di uno scenario grafico: se dopo un rialzo, come quello dai minimi del marzo 2020, il successivo ribasso si limita a ripercorrere la metà del movimento precedente è ancora possibile considerare intatta la tendenza originaria, con la violazione del 50% di ritracciamento aumentano invece i rischi di una vera e propria inversione di tendenza (dopo il 50% la discesa potrebbe ancora fermarsi sul 61,8%, altro livello significativo).

Nel caso del Dax il 50% di ritracciamento del rialzo dai minimi del 2020 è posto a 1227/75 punti, la chiusura settimanale del 23 settembre, quella che fa fede per determinare o meno la violazione del supporto, è stata fissata a 12284, quella del 30 settembre a 12114, quella del 7 ottobre a 12273.
E' evidente che il mercato è fortemente combattuto su cosa fare: lasciarsi definitivamente alle spalle il supporto e rassegnarsi ad una discesa con obiettivi a 11350 (61,8% di ritracciamento) ed eventualmente a 10000 punti (78,6% di ritracciamento), oppure chiamare a raccolta forze fresche e puntare al rialzo? L'ottimo dato sul mercato del lavoro Usa di settembre, con la disoccupazione scesa al 3,5%, è stato una mazzata, la Fed potrebbe adesso continuare a fare salire velocemente i tassi, il rischio di un ribasso verso i target indicati è elevato.

Solo oltre area 12600/650 l'indice mostrerebbe un ritrovata positività che potrebbe accompagnarlo fino in area 13400, dove transita la linea che scende dal top di giugno.

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Fonte News

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