ING, calo produzione industriale si accentua ad aprile

09/06/2023 17:27

ING, calo produzione industriale si accentua ad aprile

Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING, ha così commentato l'ultimo dato di oggi sull'andamento della produzione industriale italiana.

"E' un dato senza dubbio negativo, che suggerisce che l'indebolimento della domanda sta, per il momento, superando l'effetto positivo sull'offerta proveniente del miglioramento delle catene di approvvigionamento e del calo dei prezzi dell'energia

L'industria conferma la temporanea debolezza

Secondo i dati Istat, l'industria italiana ha avuto un inizio molto negativo nel secondo trimestre.

I dati destagionalizzati della produzione industriale sono scesi dell'1,9% sul mese di aprile (-0,6% a marzo), registrando il quarto calo mensile consecutivo. Il dato corretto per i giorni lavorativi scende del 7,2% sull'anno (-3,2% a marzo), la peggiore contrazione dal 2020, in piena pandemia.
I dati di oggi sono decisamente peggiori delle attese.

I settori ad alta intensità energetica continuano a soffrire

La contrazione mensile ha interessato tutti i grandi aggregati, ma è stata più marcata per i beni intermedi e di investimento.

La disaggregazione per settore mostra che solo il settore farmaceutico e il coke/prodotti raffinati hanno registrato una crescita mensile positiva, mentre i settori ad alta intensità energetica come i prodotti metallici, la carta, i prodotti chimici e la lavorazione di minerali non metallurgici hanno subito una forte contrazione.

Aumenta il divario tra industria e servizi

Il dato odierno evidenzia un crescente divario tra industria e servizi. La produzione industiriale si sta deteriorando in un momento in cui i problemi delle catene di approvvigionamento si attenuano e i prezzi dell'energia rallentano, suggerendo che i portafogli ordini si stanno svuotando a un ritmo più rapido di quanto suggerito dalle indagini mensili sull'industria.

I dati sulle esportazioni di contabilità nazionale per il primo trimestre ci avevano messo in guardia.

Una ripresa debole in Cina, una recessione tecnica in Germania (primo mercato di destinazione delle esportazioni italiane) e il continuo deterioramento negli Stati Uniti non lasciano presagire nulla di buono per gli sviluppi a breve termine della produzione italiana e l'ulteriore deterioramento del PMI manifatturiero a maggio (sempre più nettamente in area di contrazione) sembra corroborare queste preoccupazioni.

Industria possibile freno alla crescita nel secondo trimestre

Alla luce del dato di aprile, l'eredità statistica per la produzione industriale nel secondo trimestre è un misero -2,4% su base trimestrale: l'industria sembra quindi destinata a fungere da freno alla crescita nel secondo trimestre del 2023.
La crescita sarà probabilmente affidata ai servizi. Qui, per il momento, le indicazioni sono relativamente favorevoli.

Certo, a maggio il relativo PMI ha subito una lieve flessione, ma, a 54, rimane comodamente in territorio di espansione. Avevamo avvertito che l'espansione sorprendentemente forte del PIL dello 0,6% nel primo trimestre sarebbe stata difficile da replicare nel breve periodo.

Il dato odierno rafforza la nostra previsione. Al momento ci attendiamo una crescita del PIL dello 0,1% nel secondo trimestre e prevediamo una crescita media dell'1,1% per l'intero anno".

GD - www.ftaonline.com

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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