ING, in Italia si consolida la fiducia dei settori manifatturiero e costruzioni

26/01/2023 17:37

ING, in Italia si consolida la fiducia dei settori manifatturiero e costruzioni

Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING, ha così commentato gli ultimi dati sulla fiducia nei settori italiani manifatturiero e costruzioni. Oggi l'Istat ha infatti pubblicato i dati sul clima di fiducia dell'industria manifatturiera cresciuto a gennaio a 102,7 punti (base 2010=100, dato di dicembre a 101,5 punti) e postosi per le costruzioni a ben 158,8 punti (a dicembre 156,6).

"La fiducia del settore manifatturiero ha continuato a migliorare a gennaio, suggerendo che la tendenza negativa che ha dominato fino a ottobre 2022 potrebbe essere finita.

Non si tratta di un'inversione di tendenza, piuttosto di una stabilizzazione. Gli ordini hanno invertito la tendenza al continuo deterioramento, sia sul fronte interno che su quello esterno, e il calo delle scorte di prodotti finiti contribuisce a generare un piccolo miglioramento nelle aspettative di produzione.

È interessante notare che le aspettative sui prezzi dei produttori hanno registrato il terzo calo sostanziale di fila. Le aspettative di una significativa decelerazione dell'inflazione complessiva nel resto dell'anno sembrano plausibili. Senza dubbio, il recente forte calo dei prezzi del gas sta iniziando a influenzare le strategie di prezzo delle imprese.

Anche la fiducia nel settore delle costruzioni è migliorata a gennaio, dopo la debolezza di dicembre, ma ciò potrebbe essere dovuto a un possibile consolidamento al culmine di un rally alimentato da due anni di incentivi fiscali molto generosi.

I dettagli mostrano le tipiche caratteristiche di fine ciclo, con ordini in calo e occupazione in miglioramento dopo che il settore è stato colpito da una marcata carenza di personale.

I servizi rimangono un motore di crescita

La fiducia nei servizi è migliorata a gennaio per il terzo mese consecutivo, in modo più marcato nei settori del turismo, dell'informazione e della comunicazione.
È interessante notare che il miglioramento riguarda sia la valutazione dello stato attuale delle attività, ma quella degli ordini attuali e previsti, suggerendo che il forte effetto di riapertura che ha spinto la crescita economica nel 2022 non sia ancora finito.

Consumatori meno ottimisti

Se le imprese sembrano relativamente ottimiste, i consumatori lo sono meno.

Sembrano sempre più preoccupati per la situazione economica delle loro famiglie. Il forte calo del tasso di risparmio delle famiglie al 7,1% registrato nel 3° trimestre del 2012, che aveva permesso alle famiglie di sostenere i consumi, è probabilmente ancora in atto in qualche forma.

Pressati da un'inflazione elevata e da una crescita salariale molto debole, i consumatori vedono poche possibilità di risparmio e mostrano un forte calo della possibilità di acquistare beni durevoli.

La percezione dell'inflazione da parte dei consumatori ha subito un netto cambiamento a gennaio: mentre le preoccupazioni sullo stato attuale dell'inflazione sono aumentate ulteriormente, il saldo delle aspettative sui prezzi futuri è diventato negativo per la prima volta da giugno 2021.

A quanto pare, la recente eliminazione della riduzione delle accise sui carburanti, che si fa ancora sentire sui prezzi alla pompa, non sta avendo un impatto sulle aspettative di inflazione.
Nel complesso, i consumatori sembrano prevedere che nel trade-off salario-occupazione prevarrà la difesa dei posti di lavoro.

Economia italiana in una fase di debolezza

I dati odierni sulla fiducia suggeriscono che l'economia italiana potrebbe aver iniziato abbastanza bene il 2023.

I consumatori soffrono per i vincoli di bilancio, ma restano sostenuti dalla tenuta dell'occupazione. I dati sembrano confermare che, dal punto di vista dell'offerta, i servizi stanno andando meglio del settore manifatturiero.

In assenza di dati più attendibili, è troppo presto per trarre conclusioni nette sull'evoluzione dell'economia italiana nel primo trimestre.
La prossima settimana sapremo se il PIL si è contratto o meno nel 4T22 (ci aspettiamo un calo marginale dello 0,1% T/T), ma una piccola contrazione o una piccola espansione farebbero poca differenza: l'economia italiana sta comunque attraversando una fase di debolezza, dalla quale ci aspettiamo uscirà gradualmente a partire dal secondo trimestre.

GD - www.ftaonline.com

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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