Intesa Sanpaolo e Confartigianato – Associazione Artigiani della Provincia di Asti siglano accordo di collaborazione

29/05/2023 12:31

Intesa Sanpaolo e Confartigianato – Associazione Artigiani della Provincia di Asti siglano accordo di collaborazione

Intesa Sanpaolo e Confartigianato – Associazione Artigiani della Provincia di Asti hanno siglato un accordo di collaborazione volto a promuovere gli investimenti delle PMI associate e ad accompagnarle nell'attuale contesto e nel rilancio.

Il protocollo sottoscritto da Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo, e da Roberto Dellavalle, Presidente di Confartigianato Asti, si inserisce nell'ambito della più ampia e consolidata partnership pluriennale tra il Gruppo bancario e Confartigianato Imprese, ulteriormente rafforzata durante l'emergenza pandemica, e individua una serie di misure e interventi anche non finanziari, coerenti con le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finalizzati ad agevolare gli investimenti e i processi di innovazione, digitalizzazione, sostenibilità ed efficientamento energetico, valorizzazione del capitale umano.

I contenuti dell'accordo e le soluzioni pensate per le imprese associate sono stati illustrati oggi nel corso di un incontro organizzato presso la sede di Confartigianato Asti, nel quale sono stati approfonditi anche lo scenario macroeconomico e le sfide che le imprese artigiane devono affrontare nel proprio business, in una prospettiva in rapida evoluzione.

Attraverso l'iniziativa Crescibusiness, piano da 5 miliardi di euro a livello nazionale che si rivolge in particolare alle micro e piccole imprese del commercio, del turismo e dell'artigianato, Intesa Sanpaolo riserva inoltre interventi per la liquidità, finanziamenti garantiti e soluzioni evolute per i pagamenti digitali.

Alle PMI associate la Banca riserva inoltre fino al primo trimestre 2024 la gratuità del canone per le nuove richieste di carte "Credit" aziendali.

Al centro del nuovo protocollo l'accelerazione della transizione sostenibile, attraverso finanziamenti circular economy e S-Loan (Sustainability Loans), linee di finanziamento a medio-lungo termine che prevedono un innovativo meccanismo di premialità sui tassi in base al raggiungimento di determinati obiettivi in ambito ESG; e il sostegno alla crescita e alla digitalizzazione, grazie ai finanziamenti D-Loan (Digital Loans), anche in questo caso con una riduzione di tasso legata all'impegno dell'azienda a investire sulle soluzioni digitali, e a una rete di partner specializzati che facilitano l'evoluzione delle relazioni con clienti e fornitori (es.

piattaforme di e-commerce e pagamenti digitali) e i processi aziendali (es. soluzioni hardware e software per digitalizzare i dati aziendali, polizze e soluzioni per mitigare il cyber-risk).

Nell'arco del PNRR il Gruppo Intesa Sanpaolo mette a disposizione 410 miliardi di euro, dei quali 120 per le PMI, con un'ampia gamma di soluzioni di finanziamento che integrano le agevolazioni pubbliche, e strumenti per favorire l'utilizzo dei fondi, tra cui la piattaforma web Incent Now, frutto della collaborazione con Deloitte, cui le aziende clienti possono accedere gratuitamente per individuare rapidamente, da un unico punto di accesso, le migliori opportunità relative alle misure e ai bandi del PNRR sulla base del proprio profilo, settore di attività e territorio, raccogliendo le informazioni utili per presentare i propri progetti di investimento e concorrendo all'assegnazione dei fondi pubblici.

Sempre in questo ambito si inserisce il plafond di 76 miliardi di euro a livello nazionale confermato di recente da Intesa Sanpaolo per favorire gli investimenti delle imprese in fonti rinnovabili e accelerare la transizione energetica e sostenibile, anche attraverso iniziative che incentivano la creazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) promuovendo sui territori la diffusione di modelli di produzione e condivisione dell'energia rinnovabile.

Anche nell'accordo con Confartigianato Asti sono previste misure per aiutare le imprese del territorio a fronteggiare i maggiori costi legati ai rincari energetici e ridurre la dipendenza energetica, abbinabili alla garanzia SACE Green all'80% che consente di allungare la durata dei finanziamenti fino a 20 anni, con tre anni di preammortamento.

Altre iniziative distintive riguardano infine il sostegno alla nuova imprenditoria e all'imprenditoria femminile; soluzioni di tutela e protezione da un'ampia gamma di rischi sia di impresa che delle persone; valorizzazione del capitale umano attraverso formazione e strumenti di welfare aziendale; noleggio di un'ampia possibilità di beni strumentali di Intesa Sanpaolo Rent Foryou, per le aziende che intendono effettuare investimenti senza impegnare capitale, sostenendo solo il costo del canone.

«Le imprese ci chiedono misure efficaci, in un percorso di crescita e di sviluppo sostenibile – commenta Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo – Insieme a Confartigianato Imprese Asti abbiamo individuato nuove opportunità per le imprese associate, con particolare riguardo a quelle di minori dimensioni su cui si concentra il tessuto imprenditoriale locale.

Intesa Sanpaolo intende continuare a dare impulso concreto all'economia locale sia con la liquidità necessaria per superare le difficoltà contingenti, sia finanziando gli investimenti strategici, coerenti con le missioni del PNRR ed essenziali per rimanere competitivi. In Piemonte per favorire l'accesso al credito abbiamo siglato 83 contratti di filiera, coinvolgendo 3.700 fornitori per un giro d'affari di circa 10 miliardi di euro, e ad oggi abbiamo supportato con quasi 560 milioni di euro gli investimenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi ESG e in circular economy, ambiti in cui le aziende di Langhe e Roero stanno dimostrando sensibilità e attenzione.

Anche grazie alla piattaforma Incent Now abbiamo accompagnato 355 imprese piemontesi ad aggiudicarsi un bando PNRR. Stiamo inoltre collaborando con i soggetti pubblici per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, vera opportunità per Pmi e famiglie in virtù dei concreti benefici economici, sociali e ambientali che possono scaturirne.»

«Confartigianato Asti da oltre 75 anni rappresenta per la Provincia di Asti un punto di riferimento per le imprese del territorio – dichiara Roberto Dellavalle Presidente di Confartigianato Imprese Asti – la nostra storia negli anni ha garantito e sostenuto il sistema imprenditoriale artigiano da ogni punto di vista, avere il pregio di rappresentare sindacalmente un sistema economico così vitale per il nostro paese, non è solo un onore, ma è un impegno costante e quotidiano di competenze e professionalità svolto da oltre 50 addetti a servizio delle oltre 2000 imprese associate.

Le imprese artigiane da alcuni anni stanno attraversando una congiuntura economica onerosa da tutti i punti di vista
– continua Dellavalle – e una Associazione di categoria come la nostra deve essere più che mai attenta e aggiornata ben oltre i tradizionali servizi ed attività che sono svolte, ecco perché confidiamo che un importante accordo di collaborazione con Intesa Sanpaolo possa essere un solido investimento per la competitività delle imprese associate e sostenerne la crescita.

I contenuti dell'accordo vanno ben oltre i tradizionali servizi che le imprese associate potranno richiedere a Intesa Sanpaolo
– conclude Dellavalle – ma accompagneranno le imprese verso la transizione sostenibile, la digitalizzazione, l'efficientamento energetico e lo sviluppo di nuovi mercati, in poche parole "verso il nostro futuro da protagonisti.»


Trend e scenari della provincia di Asti

A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

La provincia di Asti è caratterizzata da una forte vocazione industriale (valore aggiunto prodotto dall'industria sul totale) pari al 29,8%, lievemente superiore alla media regionale (29,8%) e decisamente più elevata della media nazionale (25,1%).

L'industria di questo territorio può far leva su una buona diversificazione produttiva: Vini, Componentistica auto, Gomma, Metallurgia, Prodotti in metallo, Meccanica ed Elettrotecnica sono i settori di specializzazione.

Sul territorio anche l'agricoltura ha un ruolo particolarmente importante: vi trova occupazione l'11,8% degli addetti provinciali (vs 4,7% in Piemonte e 5,4% in Italia) e il valore aggiunto di questo settore ha un peso più che doppio rispetto alla media regionale (in provincia di Asti l'agricoltura contribuisce per il 4,3%, mentre in Piemonte per l'1,6%).

Le specialità agricole tipiche del territorio sono fortemente interconnesse con l'industria, dal momento che per alcuni settori ne costituiscono la materia prima (ad esempio i vini), e con il turismo, poiché costituiscono motivo di attrazione di visitatori. L'astigiano fa parte del più ampio distretto dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato.

Il turismo è un settore che ha ancora ampi margini di sviluppo.
Gli ultimi dati ufficiali ISTAT (relativi all'anno 2021) indicano un numero di presenze di turisti nell'astigiano limitate (cica 278mila, pari al 3% del totale regionale), anche il numero di posti letto nelle strutture alberghiere è scarso (non arriva a 1900, il 2,4% del totale regionale). Eppure, il territorio offre scorci di colline meravigliose che non hanno nulla da invidiare ad altri territori collinari molto rinomati e il numero di musei, siti archeologici e monumenti è maggiore della media piemontese e italiana (11 per 100mila abitanti vs 9,1 in Piemonte e 7,7 in Italia).

Inoltre, la ricchezza della cultura eno-gastronomica del luogo potrebbe rappresentare un ulteriore importante fattore di attrazione turistica.

La competitività della provincia sui mercati esteri è particolarmente spiccata: Asti si caratterizza per una propensione all'export che supera il 69% vs 40,9% del Piemonte e 32,6% dell'Italia.

Le imprese astigiane hanno ottenuto degli ottimi risultati dal punto di vista delle esportazioni, passate da 1,3 miliardi nel 2008 a più di 3,7 miliardi nel 2022, con un aumento delle vendite del 186%, pari a più di 2,4 miliardi di euro.

Il balzo è attribuibile principalmente all'Automotive, alla Meccanica e ai Vini, ma tutti i principali settori sono risultati in crescita. Oltre ai settori già menzionati, per presenza sui mercati esteri spiccano Prodotti in metallo, Elettrotecnica, Elettronica, Metallurgia, Gomma e plastica, Chimica e Agro-alimentare.
Nel 2020 l'astigiano ha subito un duro colpo sui mercati esteri, con export in calo dell'11%, condizionato in gran parte dall'Automotive e dalla sofferenza di importanti settori come vini, elettrotecnica e metallurgia, ma già nel 2021 l'export della provincia ha mostrato un rimbalzo significativo (+27%), che ha portato la provincia oltre i livelli di export 2019 (+13%).

Nel 2022 le esportazioni astigiane sono aumentate ancora dell'8% rispetto all'anno precedente.

L'ampio avanzo commerciale, pari a quasi 1,9 miliardi di euro nel 2022 (pari al 14% del saldo commerciale piemontese), offre una misura sintetica della capacità di questo territorio di creare valore aggiunto, occupazione e ricchezza, anche considerando la dimensione ridotta della provincia (che in termini di popolazione residente, imprese e occupati ha un peso su base regionale che oscilla intorno al 5%).

La vocazione industriale e la propensione all'export del territorio, tuttavia, non sono accompagnate da un'alta intensità brevettuale (numero di brevetti registrati all'European Patent Office per milione di abitanti: 73,6), nettamente inferiore se confrontata al dato piemontese (112,7), probabilmente a riflesso della bassa specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità tecnologica (1,7 ogni 100 addetti, contro il dato piemontese di 5,1).

Sul territorio sono più diffusi processi di innovazione che passano attraverso meccanismi di diffusione della conoscenza tacita. La scarsa presenza di innovazione formalizzata può dipendere anche da una maggiore concentrazione sul territorio di imprese micro (da 1 a 9 dipendenti) e piccole (da 10 a 49 dipendenti), a fronte di una minor presenza della grande impresa (dove trova occupazione solo il 6,6% degli addetti vs 13,5% del Piemonte e 10,3% dell'Italia).

I rincari dei costi energetici e quelli delle materie prime e dei semilavorati sono le principali criticità riscontrate dalle imprese di questo territorio.

Aumenti che le imprese riusciranno a scaricare a valle solo in parte. In questo contesto le aziende stanno reagendo attraverso azioni di efficientamento: in Piemonte spicca rispetto alla media italiana anche l'avvio o aumento di autoproduzione di energia. Una volta affrontata e superata la complessa fase attuale, restano alcune priorità da affrontare per rilanciare la competitività delle imprese di piccole dimensioni: saranno necessari maggiori investimenti in innovazione e digitalizzazione, bisognerà puntare con decisione sulla sostenibilità.

Sarà fondamentale puntare su un'adeguata formazione e valorizzazione del capitale umano, sempre più urgente in un contesto caratterizzato da gravi criticità di reperimento della manodopera.

RV - www.ftaonline.com

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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