L'Angolo del Trader

24/10/2022 09:00

L'Angolo del Trader

Malacalza Investimenti non si rassegna e chiede a Banca Carige, controllata da BPER Banca, il pagamento di oltre 539 milioni di euro "a titolo di risarcimento del danno asseritamente subito da Malacalza in conseguenza della delibera di aumento di capitale assunta dall'Assemblea straordinaria di Carige del 20 settembre 2019".
Questo è quanto si legge nel comunicato diffuso da BPER venerdì dopo la chiusura del mercato. La richiesta, ritenuta da Banca Carige e da BPER "assolutamente infondata", arriva in seguito alla sentenza del Tribunale dell'Unione Europea del 12 ottobre scorso, sentenza che "ha annullato le decisioni della Banca Centrale Europea del 1° gennaio 2019 e del 29 marzo 2019 con cui Banca Carige S.p.A.

("Carige") era stata assoggettata ad amministrazione straordinaria fino al 30 settembre 2019". L'assemblea del 20 settembre 2019 deliberò un aumento di capitale da 700 milioni di euro. Malacalza, che all'epoca aveva il 27,5% di Carige, non si presentò in assemblea consentendo l'approvazione dell'aumento.
L'analisi del grafico di BPER Banca mette in evidenza la pressione del titolo sulla resistenza rappresentata dal massimo del 22 settembre a 1,7550 euro. Una vittoria confermata in chiusura di seduta su questo riferimento determinerebbe la riattivazione del movimento ascendente in essere da da metà luglio verso 1,9995 e 2,2220 (massimo di giugno e febbraio).

Sotto la linea che sale da luglio, ora in transito per 1,60 circa, rischio concreto di approfondimenti sugli 1,45 almeno.

Antares Vision in evidenza in chiusura di settimana su indiscrezioni di stampa secondo cui la controllante Regolo (ha il 63,3% dei diritti di voto e il 50,7% del capitale sociale), che fa capo ai fondatori del gruppo Emidio Zorzella (presidente e a.d.) e Massimo Bonardi (a.d.), sta valutando l'ipotesi di lanciare un'OPA finalizzata al delisting.

Il rally del titolo non si è fermato dopo che il gruppo è uscito, "Su richiesta delle Autorità e in risposta alle recenti notizie", con un comunicato in cui ha precisato che "nel corso della propria attività, sono frequentemente contattatati da terzi in merito a potenziali opportunità di business, incluse potenziali operazioni straordinarie come aggregazioni aziendali che vengono abitualmente valutate.
Tuttavia, ad oggi (venerdì 21 ottobre), non è stata presa alcuna decisione in merito ad alcuna operazione". Graficamente i prezzi si sono spinti fino a 8,89 euro prima di tornare sui propri passi ed attestarsi nei dintorni di quota 8. Area 6,90 rappresenta un supporto apparentemente solido, dal quale il titolo può cercare di costruire qualcosa di più di una semplice reazione tecnica.

La permanenza nell'immediato oltre 7,85 rappresenterebbe un importante segnale di conferma delle volontà rialziste e potrebbe preludere al ritorno sui top di venerdì a 8,90 circa ed al successivo allungo in direzione dei massimi estivi toccati a quota 10,66. Sotto 7,80 invece rischio di un rapido ritorno sul supporto a 6,90 euro la cui violazione aprirebbe ad un ulteriore affondo verso quota 6.

Netto rialzo per Sogefi. Il titolo venerdì ha guadagnato il 7,5% a 0,86 euro (range di seduta 0,782-0,869), il rialzo nell'intera settimana è stato del 16,45%.

I dati al 30 settembre 2022 mostrano ricavi in crescita del 17,7% a 1165,6 milioni di euro (+29,4% nel solo terzo trimestre), un utile netto di 33 milioni di euro che si confronta con quello di -2 milioni nello stesso periodo del 2021, un Free Cash Flow positivo per 31,6 milioni di euro dai 25,1 milioni dei primi nove mesi del 2021.
Per il 2022, S&P Global (IHS) prevede il mantenimento di volumi elevati anche nel quarto trimestre e una crescita della produzione mondiale di automobili nell'intero anno del 6% rispetto al 2021, con l'Europa a +5,4%, NAFTA a +10,9%, il Sud America a +6,7% e la Cina a +6,4%. Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macroeconomico e produttivo il Gruppo Sogefi prevede di conseguire per l'intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, almeno in linea con quello registrato nel 2021.

La chiusura di venerdì si colloca sul 50% di ritracciamento del ribasso dal top di giugno. Una chiusura di seduta oltre area 0,86 confermerebbe l'intonazione positiva vista nell'ultima ottava con la prospettiva di vedere testata in tempi brevi area 0,95. Solo oltre quei livelli i prezzi potrebbero puntare al ricongiungimento con i massimi di giugno a 1,06 circa.
Ripiegamenti fino in area 0,82 non danneggerebbero le prospettive di rialzo, sotto quei livelli rischio invece di cali verso 0,71, base del gap rialzista del 20 ottobre.

SF - www.ftaonline.com

Fonte News

 

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