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L'Angolo del Trader
23/11/2022 08:57
Eni ha prontamente reagito al brusco calo di lunedì, risalendo ieri in chiusura fin sopra 14 euro. Le oscillazioni del prezzo del petrolio hanno inciso sull'andamento del titolo, così come lo stacco di un dividendo da 0,22 euro. Non sembra aver penalizzato l'andamento dei corsi l'approvazione della tassa sugli extra-profitti energetici per il 2023: si applicherà un'aliquota del 35% sull'eccedenza degli utili pre-tasse rispetto a quelli medi nel quadriennio 2018-2021.
Graficamente i prezzi stanno consolidando il perentorio rialzo visto dai minimi di settembre, discese fino a 13 euro non modificherebbero l'impostazione rialzista del titolo e resterebbero compatibili con l'ipotesi di un nuovo allungo in direzione della resistenza strategica in area 14,60/14,60 euro.
Tale riferimento è riuscito in più di una occasione nel 2022 a respingere l'avanzata dei corsi, confermandosi dunque ostacolo molto ostico. Oltre tale livello probabile il ritorno sui massimi del 2018 in area 16,90. Sotto 13 euro invece primi segnali di cedimento per il test a 12,50, riferimento che dovrà scongiurare cadute più rovinose in direzione di 10,50/11,00 euro circa.
Bel progresso ieri per El.
En., +4,02% a 14,48 euro, che accelera e tocca i massimi da inizio agosto in scia alla notizia dell'autorizzazione della FDA americana ad Accure Acne, Inc. alla vendita negli USA del sistema Accure Laser per il trattamento dell'acne vulgaris dalla forma lieve a quella grave. Attraverso Quanta System, El.En.
detiene circa il 15% delle azioni di Accure Acne. Graficamente possiamo osservare che il rally originato dal doppio minimo creatosi tra fine settembre e metà ottobre ha portato le quotazioni a ridosso delle resistenze a 14,90-15,00 euro. L'eventuale superamento di questi ostacoli creerebbe le premesse per il ritorno sul record storico di ottobre 2021 a 18,20 euro.
Conferme definitive in tal senso con una vittoria sui 15,92, massimo di fine 2021. Questo scenario verrebbe messo in forse solo in caso di discese sotto area 12,90.
Fincantieri tocca i massimi da fine luglio dopo l'annuncio dell'ordine ricevuto da Prysmian. Il costruttore navale progetterà e realizzerà "una seconda nave posacavi all'avanguardia, con consegna prevista nel 2025".
La prima è stata la "Leonardo da Vinci", consegnata nel 2021. Il valore del contratto è pari a circa 200 milioni di euro. Il vascello sarà costruito interamente dal network produttivo del gruppo Vard (controllato da Fincantieri) ed è destinato ad essere il più performante posacavi nel suo mercato di riferimento.
Fincantieri martedì è salito del 2,83% a 0,5625 euro. I prezzi nell'intraday si sono spinti fino a 0,572 euro. Il massimo di seduta di martedì a 0,572 euro si colloca a contatto con il 61,8% di ritracciamento, percentuale di Fibonacci, del ribasso calcolato dal top di fine marzo. La rottura di questo riferimento permetterebbe di considerare il rialzo visto dai minimi di settembre non come una semplice correzione della discesa precedente ma come una tendenza a se stante.
Oltre area 0,57 il titolo si dimostrerebbe interessato al ritorno sui massimi di marzo a 0,6430. Resistenza intermedia a 0,60 euro. La mancata rottura di 0,57 e la violazione di 0,535 riproporrebbero invece uno scenario ribassista, potenzialmente anche esteso: non dimenticare che fino a che i prezzi non saranno al di sopra del 61,8% di ritracciamento la tendenza ribassista resterà quella dominante.
© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata
TAG:
Bull or bear Petrolio Dividends Maximum Minimum Supports and resistances
GRAFICI:
Crude oil El.en Eni s.p.a Etfb Fincantieri Prysmian Vittoria assicurazioni
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