L'Angolo del Trader

28/11/2022 09:11

Buone notizie per Iveco Group: il consorzio CIO con Oto Melara (controllata da Leonardo) si è aggiudicato la gara per la fornitura di blindati Centauro 2 all'esercito brasiliano. Lo ha riferito venerdì l'ANSA citando fonti ufficiali brasiliane. La firma del contratto è attesa entro il 5 dicembre.
Il controvalore della prima fornitura è di circa 900 milioni di euro, con una potenziale estensione fino a 2 miliardi. Nel fine settimana il ministro della Difesa Guido Crosetto si è congratulato con i due gruppi. Questi ultimi però non hanno ancora comunicato ufficialmente la notizia: un portavoce di Iveco ha confermato a Reuters l'aggiudicazione del contratto senza però commentare il controvalore.

L'analisi del grafico di Iveco Group mette in evidenza il bel progresso partito a fine settembre e la pausa delle ultime 2-3 settimane. Il titolo sembra in fase di consolidamento prima di una nuova accelerazione: conferme in tal senso al superamento deciso di area 6,40 con primo obiettivo a 7,00 e successivo a 7,50.
Segnali di debolezza alla violazione di 5,90, con appoggio successivo a 5,60-5,65.

Finale di ottava poco movimentato per Nexi, che si attesta attorno alla parità. Nella bozza della legge di bilancio 2023 si trova una modifica alle norme che regolano l'obbligo di accettazione di pagamenti digitali a carico dei "soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali".

In particolare la bozza introduce la possibilità di disapplicare l'obbligo per le transazioni di valore inferiore ai 30 euro nelle ipotesi da individuare dai ministeri competenti entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di bilancio. In base alle indiscrezioni di stampa del fine settimana la soglia sarebbe stata incrementa a 60 euro.
Il grafico del titolo resta caratterizzato dall'ampio gap che si è creato a metà mese come conseguenza dell'uscita di Intesa Sanpaolo dal capitale della società; si tratta di circa 77 centesimi di euro che di fatto hanno interrotto il rialzo partito dai minimi di giugno, portando il titolo a contatto con un primo supporto a 8,20 euro.

Sotto tale livello sostegno successivo a 8 euro, strategico nel medio lungo periodo, la cui violazione introdurrebbe l'affondo sui citati bottom di giugno in area 7,15. Sopra 8,20, comunque, resta ancora valida l'idea di un rimbalzo che corposo, che possa provare a coprire, anche solo parzialmente il suddetto gap, i cui estremi sono fissati a 8,93 e 9,70 circa.
Prime conferme in tal senso oltre quota 8,80.

Unicredit in flessione venerdì. Il titolo ha ceduto lo 0,94% a 13,124 euro nell'ultima seduta della scorsa ottava. I risultati del 3° trimestre 2022 hanno battuto le attese, il CET1 è al 15,4%, la guidance per l'anno fiscale 2022 prevede un net income rivisto (EX Russia) a 4,8 miliardi da 4 miliardi circa.

Il titolo ha avviato una flessione settimana scorsa dopo il test di area 13,50, per adesso tuttavia il calo non ha intaccato supporti di rilievo. Sarebbero solo discese al di sotto dei 12,50 euro, livello ancora abbastanza lontano, a fare temere una vera e propria correzione di tutto il rialzo visto dai minimi di luglio, con rischio in quel caso di movimenti fino in area 11,45 a testare il top del 22 settembre.
Sopra 13,20 atteso un nuovo test di 13,50. Al superamento di quella resistenza target in area 13,90, lato alto del gap ribassista del 24 febbraio.

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© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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