L'Angolo del Trader

21/03/2023 09:02

L'Angolo del Trader

Diasorin ha aperto la settimana in netto ribasso mostrandosi come peggior titolo del FTSE Mib in una seduta risultata positiva per Piazza Affari. Il ribasso è arrivato dopo che Morgan Stanley ha peggiorato la raccomandazione sul titolo da equalweight a underweight, riducendo il target da 141 a 91 euro.
Da segnalare che nella serata di venerdì il gruppo ha annunciato di aver ricevuto "l'autorizzazione 510(k) da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense per il test Simplexa™ COVID-19 & Flu A/B Direct. Il test rileva e differenzia i virus dell'influenza di tipo A e B e del SARS-CoV-2, fornendo ai medici le informazioni necessarie per determinare il più appropriato decorso terapeutico del paziente".

Dal grafico dell'andamento del titolo emerge come la violazione del supporto a 110 euro, che durante il 2022 si era più volte opposto al ribasso dei corsi, avvenuta settimana scorsa, abbia agevolato il test della soglia critica dei 100 euro, avvenuto ieri. Sotto tale riferimento primo sostegno a 95,00 euro poi via libera verso area 85,00.
Necessaria una corposa reazione per riportare un pò di fiducia sul titolo, reazione che dovrà spingersi i corsi fin sopra 110 almeno, resistenza successiva a 115 euro.

Bel progresso ieri per De' Longhi (+6,0% a 22,44 euro) in scia al report di Berenberg. Gli analisti della banca tedesca hanno confermato la raccomandazione buy sul titolo e incrementato il target da 24 a 27 euro.

All'inizio della scorsa settimana il gruppo attivo nel settore del "piccolo elettrodomestico dedicato al mondo del caffè, della cucina, della climatizzazione e della cura della casa" ha comunicato i risultati 2022: ricavi a 3.158,4 milioni di euro (-2%), EBITDA adjusted a 362 milioni (-29,7%), utile netto a 177,4 milioni (-43%).
I risultati sono stati penalizzati da "eventi politici straordinari e imprevedibili e da dinamiche macroeconomiche (su di tutto le pressioni inflazionistiche)". Proposto un dividendo da 0,48 euro per azione (0,83 l'anno scorso). Per il 2023 il management prevede ricavi in leggera flessione ed EBITDA adjusted a a 370-390 milioni (quindi in progresso del 2-8 per cento).

L'analisi del grafico di De' Longhi mette in evidenza il movimento laterale in essere da novembre, movimento che ha interrotto il rimbalzo dai minimi a 14,30 euro circa di settembre-ottobre. Una vittoria perentoria sui recenti massimi in area 24 decreterebbe la riattivazione del rally verso quota 26,50 almeno, con obiettivo successivo a 32,50.
Sotto 20,50 circa si creerebbero invece le premesse per una correzione sui 17,50-18,00 almeno.

Rialzo deciso lunedì per Fincantieri. Il titolo è salito del 4,32% a 0,5435 euro. I prezzi hanno oscillato tra 0,5185 e 0,553 euro. Il 20 marzo partirà un programma di acquisto di azioni proprie da parte di Fincantieri, che servirà per i piani di incentivazione in essere approvati dalla società.

Il numero massimo di azioni che potranno essere acquistate sarà di 10 milioni, corrispondenti a circa il 0,59% del capitale sociale della società. L'obiettivo del programma di acquisto di azioni proprie è quello di fornire agli azionisti un'opportunità di monetizzare le loro azioni, aumentare la liquidità del titolo sul mercato e migliorare la struttura del capitale della società.
Inoltre, questo programma può anche servire come strumento per la gestione del capitale proprio della società e per sostenere il prezzo delle azioni. È importante sottolineare che l'acquisto di azioni proprie può influire sulla struttura del capitale della società e sulla sua situazione finanziaria.

Tuttavia, se gestito correttamente, può anche fornire benefici agli azionisti e migliorare la performance del titolo sul mercato.Il report degli analisti di Mediobanca Securities del 17 marzo ha ridotto del 9% a 0,5 euro il prezzo obiettivo su Fincantieri, confermando la raccomandazione neutral.
Gli analisti segnalano che le pressioni inflazionistiche potrebbero persistere nel 2024, adottando quindi una visione più cauta sul titolo. Secondo gli analisti, la guidance 2023 di Fincantieri è stata deludente e l'inflazione ha pesato parecchio sulla redditività nel 2022, con la pressione sui margini che dovrebbe continuare.

Di conseguenza, le stime per il 2023-2024 sono state ridotte e Mediobanca Securities è ora più prudente rispetto ai target di piano del gruppo. In sintesi, Mediobanca Securities ha adottato una visione più cauta su Fincantieri a causa delle pressioni inflazionistiche persistenti e dei risultati deludenti del 2022, riducendo le stime per il 2023-2024 e il prezzo obiettivo del titolo.
I prezzi hanno disegnato un potenziale doppio minimo a partire dal 13 marzo con base in area 0,515 euro, figura rialzista, che troverebbe conferma con il superamento, da confermare in chiusura di seduta, di area 0,55. In quel caso attesa la ricopertura del gap ribassista dell'8 marzo con lato alto a 0,5915.

Resistenza successiva a 0,63 circa. La mancata rottura di 0,55 e la violazione di 0,5180 negherebbero invece l'ipotesi rialzista facendo temere cali verso 0,5050, massimo di metà settembre 2022, e poi fino a 0,4680 circa.

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© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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