Piazza Affari sotto la parità, balzano Telecom e MPS. FTSE MIB -0,2%.
Il FTSE MIB segna -0,2%, il FTSE Italia All-Share -0,2%, il FTSE Italia Mid Cap -0,4%, il FTSE Italia STAR -0,6%.
Mercati azionari europei deboli: EURO STOXX 50 -0,7%, FTSE 100 -0,2%, DAX -0,3%, CAC 40 -0,4%, IBEX 35 -0,2%.
Future sugli indici azionari americani in rosso stamattina: S&P 500 -0,8%; NASDAQ 100 -1,0%; Dow Jones Industrial -0,5%.
Le chiusure dei principali indici USA nella seduta precedente: S&P 500 +0,25%; NASDAQ Composite +0,95%; Dow Jones Industrial +0,084%.
Mercato azionario giapponese in verde: l'indice Nikkei 225 ha terminato a +0,19%. Borse cinesi contrastate. L'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen (alla ripresa dopo una settimana di fermo per festività) ha chiuso a +0,47%, l'Hang Seng di Hong Kong a -2,73%.
Euro stabile contro dollaro sopra il minimo dal 24 gennaio toccato venerdì pomeriggio a 1,0838.
EUR/USD al momento quota 1,0880 circa.
BTP e spread in peggioramento. Il rendimento del decennale segna 4,17% (chiusura precedente a 4,09%), lo spread sul Bund 188 bp (185) (dati MTS).
Deboli i petroliferi: il future aprile sul Brent segna 85,90 $/barile, il future marzo sul WTI 79,10 $/barile.
Tenaris -1,6%, Saipem +1,1%, Saras -0,0%, d'Amico International Shipping -0,8%. In rosso anche Eni -0,5% che realizza un importante investimento in Libia. Il gruppo ha siglato un accordo con la National Oil Corporation "per avviare lo sviluppo delle "Strutture A&E", un progetto strategico volto ad aumentare la produzione di gas per rifornire il mercato interno libico, oltre a garantire l'esportazione di volumi in Europa".
La produzione di gas inizierà nel 2026 e raggiungerà un plateau di 750 milioni di piedi cubi di gas standard al giorno. L'investimento complessivo è stimato in 8 miliardi di dollari. Inoltre Eni e TotalEnergies hanno completato il trasferimento a QatarEnergy di una quota del 30% nei blocchi esplorativi 4 e 9, al largo delle coste libanesi: Eni detiene ora una partecipazione del 35%, QatarEnergy del 30% e TotalEnergies, in qualità di operatore, il restante 35%.
Telecom Italia +4,5% scatta in avanti grazie ai rumor del fine settimana.
L'offerta di CDP per NetCo dovrebbe arrivare dopo metà febbraio, contrariamente a quanto previsto in precedenza, ma potrebbe essere ben più sostanziosa dei 17-19 miliardi di euro delle indiscrezioni. Il Messaggero parla di 24 miliardi ma un fonte sentita da Reuters afferma che secondo Vivendi (primo azionista di Telecom con quasi il 24%) resta lontanissima dal valore congruo (oltre 30 miliardi la valutazione di Rothschild).
A indurre CDP ad alzare la posta sono probabilmente gli incentivi al settore telecom (riduzione IVA, sussidi attivazione utenze fibra, switch off rame-fibra) che il governo sta studiando. Nell'incontro di giovedì scorso si è ipotizzato che il dossier possa restare in mano al Ministero dell'Industria e del Made in Italy (mentre quello NetCo-rete unica potrebbe essere gestito direttamente dalla premier Meloni): il Tesoro avrebbe espresso dubbi sulla sostenibilità nel lungo periodo del passaggio dell'IVA dal 22 al 10 per cento (si ipotizza l'introduzione dal secondo semestre o nella Legge di Bilancio 2024).
Un nuovo incontro è in programma per la questa settimana.
Segno meno nel lusso: Moncler -1,8%, Safilo Group -2,8%, Brunello Cucinelli -2,1%, Salvatore Ferragamo -1,5%, Tod's -0,3%.
Forte progresso per Banca MPS, +4,1% a 2,2730 euro: Barclays ha migliorato la raccomandazione sul titolo da underweight a equalweight e incrementato il target da 0,40 a 2,40 euro.
Gli appuntamenti macroeconomici di oggi: alle 10:00 PIL Germania e bilancia commerciale (extra-UE) Italia, alle 11:00 indice fiducia consumatori eurozona e indice prezzi alla produzione Italia.
Negli USA alle 16:30 indice Dallas Fed (manifatturiero).
Simone Ferradini - www.ftaonline.com