Apple sotto pressione dall'antitrust giapponese

02/01/2024 16:10

Apple sotto pressione dall'antitrust giapponese

Il Giappone sta seguendo l'esempio dell'Unione Europea nel mettere sotto pressione Apple riguardo alle politiche dell'App Store. Questa azione segue l'introduzione di nuove leggi antitrust in Europa, che richiedono ad Apple di permettere l'apertura di store di terze parti nel 2024. Ora, anche il Giappone si appresta a introdurre normative simili per permettere il "sideload" su iOS e iPadOS. Questa situazione pone Apple in una posizione difficoltosa, data la sua stretta gestione dei download e dei pagamenti all'interno dell'App Store. 

Nuove regole per app iOS e Android

Come riportato da Nikkei Asia, il Giappone sta sviluppando regolamentazioni antitrust che obbligheranno sia Apple che Google a permettere il "sideload" di app su iOS e Android, nonché l'utilizzo di piattaforme di pagamento esterne agli store proprietari. 

Queste nuove regole permetteranno l'installazione di app provenienti da fonti esterne agli store ufficiali e l'utilizzo di metodi di pagamento alternativi per le transazioni in-app. Attualmente, tutti i pagamenti relativi a un'app, o ai contenuti venduti al suo interno, vengono gestiti attraverso l'App Store e il Google Play Store. Questo impedisce agli sviluppatori di utilizzare sistemi alternativi per gestire le transazioni. 

La risposta di Apple

Nonostante le recenti pressioni da parte dell'Unione Europea, Apple non ha ancora specificato come risponderà a queste richieste di cambiamento. Le normative europee, previste per il 2024, richiederanno regolamenti specifici per gli sviluppatori, in modo da adeguarsi alle nuove regole dell'App Store. Oltre al "sideload", la nuova normativa giapponese potrebbe anche richiedere ad Apple e Google di fornire un metodo di pagamento alternativo. Attualmente, entrambe le aziende guadagnano una percentuale sul prezzo delle app e delle microtransazioni al loro interno. 

L'introduzione di nuovi metodi di pagamento potrebbe influire significativamente sui loro profitti. La legislazione giapponese, attesa per il prossimo anno, si concentrerà anche su altri argomenti, come motori di ricerca, browser e sistemi operativi, oltre ai metodi di pagamento alternativi e al "sideload". Ora, resta da vedere come Apple risponderà a queste nuove pressioni e se apporterà modifiche significative all'App Store in risposta alle richieste giapponesi e europee.

Il declassamento di Barclays

Barclays hanno diminuito la loro stima sulle azioni della Apple, passando da una valutazione Neutrale a Sottopeso. La decisione è mossa dalle preoccupazioni relative a un lungo periodo di performance non eccellenti e dal dubitare della possibilità di una crescita costante dei multipli di valutazione dell'azienda. 
Contrariamente alla maggior parte degli osservatori, Barclays prevede un incremento dei rischi legati ai servizi offerti da Apple nel 2024. Proprio a causa di queste preoccupazioni, la banca ha abbassato la sua valutazione e stabilito un nuovo prezzo target per le azioni AAPL a 160 dollari. Questo indica un'eventuale discesa del valore delle azioni del 17%. 

Apple ha registrato un calo dell'1,4% prima dell'apertura del mercato di martedì. Barclays, in seguito a recenti analisi, ha manifestato preoccupazioni relative al volume di vendita di iPhone, al mix di prodotti e alla mancanza di ripresa nelle vendite di Mac, iPad e dispositivi indossabili. Le ultime notizie dalla Cina, in particolare riguardanti l'iPhone 15, evidenziano un contesto commerciale più arduo, oltre al persistente rallentamento delle economie avanzate. Nonostante si riscontrino alcuni progressi nelle economie emergenti, questi non sembrano compensare adeguatamente il calo generale.

(Redazione)

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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