Assegno di Inclusione luglio 2025, addio ricarica ADI per molti: ecco per chi salta il pagamento INPS e perché

Benna Cicala Benna Cicala - 30/06/2025 07:30

Assegno di Inclusione luglio 2025, addio ricarica ADI per molti: ecco per chi salta il pagamento INPS e perché

Assegno di Inclusione luglio 2025 sotto i riflettori. Migliaia di famiglie italiane rischiano di affrontare una battuta d'arresto nei pagamenti INPS dell'ADI proprio in piena estate. La ricarica mensile prevista per luglio potrebbe infatti non arrivare, generando un vuoto economico in un periodo storicamente gravoso per le spese domestiche. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha già chiarito le ragioni alla base della sospensione, che non ha nulla di straordinario, ma è anzi insita nella struttura stessa della misura.

Ma chi rischia di restare senza pagamento a luglio? Come si può richiedere il rinnovo? Quali sono i requisiti da rispettare per riprendere a ricevere il sussidio già da agosto? Esaminiamo le risposte a queste domande, fondamentali per chi vuole programmare con consapevolezza la propria estate.

Prima di farlo, vi lasciamo al video YouTube di Radio UCI APS che spiega nei dettagli quando scatta la sospensione dell'Assegno di Inclusione.

Chi dirà addio alla ricarica dell'Assegno di Inclusione luglio 2025

Andiamo subito a vedere chi rischia di perdere la ricarica ADI di luglio e perché.

La normativa sull’Assegno di Inclusione prevede una durata massima iniziale di 18 mesi consecutivi. Chi ha iniziato a ricevere il beneficio a gennaio 2024, quando la misura è entrata in vigore in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, riceverà l’ultima ricarica a giugno 2025. Luglio diventa così un mese di stop obbligato.

La sospensione non è facoltativa, né legata a ritardi dell'INPS o a mancanze da parte dei beneficiari. Si tratta di una previsione normativa necessaria per poter rinnovare l’assegno. Una volta conclusi i 18 mesi, è possibile ripresentare domanda per altri 12 mesi, ma solo dopo aver rispettato un mese di pausa. Quindi, anche chi ha ancora diritto in base all’ISEE o alla composizione del nucleo familiare, dovrà comunque attendere.

Si configura quindi una situazione diffusa in cui molti percettori regolari non vedranno la consueta ricarica sulla Carta di Inclusione. La mancanza, per chi percepisce il beneficio da gennaio 2024 cadrà proprio a luglio. Per chi ha iniziato a febbraio, lo stop avverrà ad agosto, e così via. Il risultato sarà lo stesso: 11 mensilità pagate dall'INPS anziché 12 nell'anno in corso.

Come procedere al rinnovo dell'Assegno di Inclusione dopo lo stop di luglio

Il nucleo familiare interessato dovrà presentare una nuova domanda durante il mese di sospensione, nel caso in esame luglio, se si vuole continuare a ricever l'Assegno di Inclusione. Solo così sarà possibile far ripartire l’erogazione INPS dalla mensilità successiva.

L'iter è chiaro: chi riceve la diciottesima ricarica a giugno 2025 dovrà attendere luglio per inoltrare la nuova richiesta. L'accredito riprenderà regolarmente da agosto, ma ci sarà comunque una mensilità mancante. 

Tale meccanismo si ripete per tutti i beneficiari, in base al mese di avvio dell'ADI. La sospensione tecnica serve a chiudere un ciclo e a verificarne nuovamente i requisiti, evitando erogazioni automatiche senza controllo.

Il problema è che questo vuoto temporale cade in un periodo dell'anno in cui le spese aumentano sensibilmente. L'assenza del contributo proprio tra giugno e agosto può causare uno squilibrio nei bilanci familiari. Bollette elettriche più alte, iscrizioni a centri estivi, viaggi e attività per i figli a casa da scuola rappresentano un carico non indifferente. Non è un caso che molte famiglie si stiano già informando per tempo, valutando anche altre forme di aiuto o risparmio.

Il rinnovo, dopo la prima tranche di 18 mesi, è possibile solo se si continuano a rispettare tutti i requisiti. L'ISEE va aggiornato, eventuali variazioni nella composizione familiare vanno comunicate, e il percorso di attivazione deve essere mantenuto attivo. Ogni inadempienza può comportare la sospensione o la decadenza dal diritto.

Chi ha diritto all'Assegno di Inclusione e come mantenere i requisiti

L'Assegno di Inclusione è destinato ai nuclei familiari che versano in condizioni economiche difficili. Possono richiederlo cittadini italiani, europei o stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo, residenti in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Per accedere alla misura, l’ISEE del nucleo deve essere inferiore a 10.140 euro. Dev’essere inoltre presente almeno una condizione di fragilità: un componente minorenne, un over 60, una persona con disabilità o in situazione di svantaggio riconosciuto dai servizi sociali.

L'INPS eroga l'assegno attraverso la Carta di Inclusione, uno strumento prepagato che può essere utilizzato per spese quotidiane, pagamenti elettronici e prelievi limitati. Per ottenere e mantenere il beneficio, è obbligatorio sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale e partecipare a un percorso di inclusione lavorativa o sociale. Un processo che viene definito e monitorato in collaborazione con i servizi sociali territoriali.

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