L’Assegno Unico luglio 2025 arriva puntuale anche questo mese, confermandosi come una delle misure cardine a sostegno delle famiglie con figli a carico. Tuttavia, i dati più recenti pubblicati dall’Inps segnalano una contrazione sia nel numero dei beneficiari sia negli importi medi erogati. Un fenomeno che merita attenzione, soprattutto alla luce degli aggiornamenti normativi e delle rivalutazioni applicate a inizio anno.
Cosa sta succedendo all’Assegno Unico nel secondo semestre del 2025? Come cambiano le date di pagamento e quali sono gli aumenti effettivi per le famiglie numerose? Perché gli importi medi risultano in calo, nonostante le maggiorazioni?
Prima di approfondire il discorso nei prossimi paragrafi, vi consigliamo la visione del video YouTube di Mr LUL lepaghediale dei pagamenti INPS in arrivo nella prima metà del mese.
Quando arriva il pagamento INPS dell'Assegno Unico di luglio 2025
Come previsto, l’accredito INPS dell’Assegno Unico luglio 2025 avviene in modo automatico sul conto corrente indicato in fase di domanda, senza necessità di ulteriori richieste da parte dei beneficiari. E anche questo mese sono diverse le date da segnare in calendario. I pagamenti ordinari, rivolti alle famiglie che già percepiscono il contributo mensile, sono programmate tra il 15 e il 18 luglio 2025.
Tempistiche differenti si applicano ai nuovi richiedenti e ai nuclei familiari che comunicano variazioni, come la nascita di un figlio o il cambiamento dell’Isee. In questi casi, l’elaborazione del nuovo importo può richiedere tempi più lunghi, ma resta comunque garantita entro la fine del mese.
Per monitorare lo stato dell’accredito, è possibile accedere al portale dell’Inps tramite identità digitale (Spid, CIE o CNS), verificando la propria posizione nella sezione dedicata all’Assegno Unico Universale.
Aumenti e maggiorazioni: cosa cambia nel 2025
Nel 2025 l’Assegno Unico è stato rivalutato per tenere conto dell’andamento dell’inflazione. A partire da febbraio, gli importi sono stati adeguati dello 0,8%, portando il contributo massimo mensile per figlio oltre i 200 euro. Ma la vera novità riguarda le maggiorazioni introdotte per i nuclei familiari più numerosi.
Le famiglie con almeno tre figli e un Isee inferiore a 45.939,56 euro beneficiano di un incremento del 50% per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni. Per chi ha almeno quattro figli, è stato inoltre previsto un aumento forfettario pari a 150 euro mensili.
L’obiettivo di queste misure è duplice: da un lato sostenere i carichi economici delle famiglie numerose, dall’altro incentivare la natalità in un contesto di declino demografico strutturale. Tuttavia, nonostante queste maggiorazioni, i dati Inps mostrano una contrazione dell’importo medio percepito nel primo semestre dell’anno.
Perché gli importi dell’Assegno Unico stanno diminuendo
Secondo i dati pubblicati dall’Inps, nei primi sei mesi del 2025 si è registrata una flessione nel numero delle famiglie beneficiarie dell’Assegno Unico. La platea dei percettori è scesa per la prima volta sotto quota 6 milioni al mese, con una riduzione dell’1,2% rispetto al 2024. Un calo che si riflette anche nella spesa complessiva dello Stato per questa misura.
Una delle cause principali riguarda la mancata presentazione dell’Isee aggiornato entro i termini previsti. Sebbene l’Assegno sia “universale” e quindi accessibile a tutte le famiglie, la soglia Isee determina l’esatto ammontare del beneficio. In assenza di una nuova certificazione Isee, l’INPS applica automaticamente l’importo minimo previsto per legge.
Tale meccanismo, unito alla progressiva uscita di alcune famiglie dalla platea dei beneficiari, contribuisce alla riduzione degli importi medi erogati. Resta quindi fondamentale aggiornare l’Isee per non perdere il diritto alle fasce più alte del contributo mensile.
In conclusione, l’Assegno Unico luglio 2025 prosegue la sua erogazione con puntualità, ma mostra segnali di contrazione nei numeri e negli importi. Le famiglie interessate sono invitate a verificare la propria posizione e a mantenere aggiornata la documentazione Isee per continuare a beneficiare pienamente del sostegno.