Banco BPM: governance è in movimento, ma c’è di più

04/01/2023 10:56

Banco BPM: governance è in movimento, ma c’è di più

Avvio di seduta di nuovo in denaro per il Banco BPM a Piazza Affari. L’azione segna un rialzo del 4,29% a 3,64 euro durante i primi scambi e registra già il passaggio di mano in poco più di un’ora di 6,5 milioni di pezzi, avvicinandosi già alla media giornaliera dell’ultimo mese (circa 8 milioni di azioni).
I corsi che nelle ultime due sedute hanno battuto la resistenza posta a 3,41 euro circa da recenti massimi potrebbero dunque confrontarsi con l’ostacolo di quota 3,76 euro posto dai top del 15 febbraio 2022.

All’attenzione dei mercati la governance e i futuri assetti proprietari dell’istituto che da anni è coinvolto nei periodici rumors sulle manovre di M&A del comparto bancario.

Il Corriere della Sera ha infatti riportato alcune indiscrezioni sul dibattito in vista della prossima assemblea del 7 aprile che dovrà nominare il nuovo consiglio di amministrazione.

Le manovre sono già cominciate, ma sarebbe già scontata la conferma dei vertici Massimo Tononi (presidenza) e Giuseppe Castagna (CEO). Ci sarebbe in lizza inoltre per la vicepresidenza il manager Maurizio Comoli a loro vicino.

Il Credit Agricole ha, come noto, investito nel gruppo, diventandone il primo socio con il 9,18% del capitale e potrebbe ora riscuotere in termini di governance ottenendo due consiglieri nel board.

Tra i maggiori soci anche Capital Research con poco meno del 4,99%

Banco BPM: i legami sempre più stretti con il Credit Agricole

Con il Credit Agricole la banca ha confermato poco prima di Natale un term-sheet vincolante per un accordo di bancassurance che porterà Credit Agricole Assurance SA (CAA) a rilevare il 65% di Banco BPM Assicurazioni e il 65% di Vera Assicurazioni (preventivamente da riacquistare da Cattolica Assicurazioni): si tratta di un’intesa di lungo periodo con il socio francese con la previsione di una partnership ventennale.

Complessivamente le Compagnie Assicurative di Banco BPM nel ramo Danni/Protezione sono state valutate 400 milioni di euro e quindi per il 65% il gruppo francese ha pagato 260 milioni di euro con un impatto positivo per il Banco BPM di 13 punti base in termini di CET 1 ratio fully loaded adjusted.

Come noto Credit Agricole già in diverse occasioni ha accresciuto le proprie quote in Italia e rilevato gruppi storici del Bel Paese, quindi non si può escludere che i suoi piani su Banco BPM siano più ampi.

Banco BPM: i soci italiani

Per questo ha attirato l’attenzione l’aggiornamento del patto di sindacato tra soci italiani: facciamo riferimento a quell’8,28% circa del capitale vincolato da Fondazione CRT e altre varie fondazioni di origine bancaria ma non soltanto (in particolare è cresciuta allo 0,97% circa Inarcassa e la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense possiede già l’1,66% di Banco BPM vincolata in questo patto).

Va evidenziata la natura “finanziaria italiana” di questo patto perché ad esso se ne affianca un altro con il 4,69% del capitale de Banco BPM e partecipanti come la GGG del mantovano Giorgio Girondi, Calzedonia Holding, Sandro Veronesi e Dario Tommasi.

Banco BPM: riassetti nella governance

A dicembre si è infine registrata la decisione di Salvatore Poloni di lasciare l’incarico di condirettore generale (ha avuto accesso al Fondo di Solidarietà dopo una lunga carriera nel gruppo) e quindi un rinnovo del modello organizzativo l’istituzione della condirezione generale CFO (Edoardo Ginevra), la costituzione nella condirezione generale CBO (Domenico De Angelis) della funzione del CIB (Corporate & Investment Banking, a Luca Manzoni), l’istituzione della nuova carica di Chief Risk Officer (Andrea Rovellini).

Si tratta di molto di più di riassetti nella nomenclatura e negli incarichi della banca lombarda: vengono infatti rafforzate le aree del Retail e del Corporate come indicato dal Piano Strategico 2021-2022 che prevede, tra l’altro, la remotizzazione dei principali prodotti e servizi retail con nuovi servizi permessi dal digitale.

Gli obiettivi sono infatti ambiziosi, con un +31% delle vendite retail del 2024 sui livelli del 2019 (sono esclusi ovviamente i prodotti di ingresso come il conto corrente). Questo affiancherà anche il taglio delle filiali fisiche (più di 200 ulteriori chiusure previste nel periodo rispetto al piano precedente).

In questo percorso il nuovo assetto valorizzerà anche Banca Aletti, che riporterà al condirettore generale CBO De Angelis, e Banca Akros, che fa riferimento ora alla nuova funzione CIB di cui sopra.

Attualmente il piano prevede al 2024 anche ricavi da 4,6 miliardi con un utile netto oltre il miliardo di euro e un NPE ratio sotto il 5% Ma le ultime manovre anticipano alcuni dei risultati previsti e anche la revisione della governance in corso e in parte attuata, probabilmente racconteranno qualcosa di nuovo nei prossimi mesi.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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