BCE: consumi sottotono nonostante i risparmi

02/11/2023 18:26

BCE: consumi sottotono nonostante i risparmi

Con la pandemia accumulo di extra risparmi

Ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri. Un cliché a volte utilizzato a sproposito ma che di sicuro contiene almeno una parte di verità. I dati comunicati oggi dalla BCE vanno in questa direzione.
Il periodo 2020-2022 è stato dominato dalla pandemia e dalle sue conseguenze sulla società e sull'economia. Uno degli effetti è stato quello di incrementare i risparmi dei privati: redditi e ristori di vario tipo forniti dai governi sono stati spesi solo parzialmente.

Questa circostanza ha determinato un aumento dei risparmi: l'incertezza e la paura che si sono diffusi nel periodo in oggetto hanno spinto i cittadini ad accumulare riserve piuttosto che spendere il denaro.

Tra fine 2019 e il secondo trimestre 2023 le famiglie dell'eurozona hanno accumulato circa 1000 miliardi di euro di risparmi in eccesso rispetto a una situazione normale.

La maggior parte dei risparmi non finirà in consumi

Secondo le rilevazioni dell'Eurotower chi si trova ora a disporre della maggiore quantità di risparmi sono le famiglie più ricche.
Il quintile più abbiente (ovvero il 20%) si trova a detenere il 49,3% del risparmio in eccesso accumulato nel triennio passato. Il quintile successivo ha solo il 19,8%. Gli ultimi due quintili hanno appena il 9% a testa. Questa distribuzione ha una conseguenza importante: solo una parte dei risparmi accumulati in eccesso andrà ad alimentare in consumi.

I motivi sono due: statisticamente i più ricchi non impiegano in consumi il denaro addizionale di cui entrano in possesso.

In secondo luogo i dati BCE indicano che il risparmio in eccesso è stato relativamente poco impiegato in attività finanziarie liquide (soprattutto negli ultimi tre trimestri), quindi utilizzabili per i consumi. Molte delle risorse sono finite in asset finanziari non liquidi o in immobili o, ancora, impiegati per estinguere debiti.

Notizie positive per l'inflazione

Per i consumi resta quindi poco e questo potrebbe avere effetti interessanti.

Il più significativo è che la domanda dovrebbe essere sostenuta solo in misura limitata da queste dinamiche. É quindi lecito attendersi che le pressioni sui prezzi dei beni di consumo siano contenute e che quindi l'inflazione possa estendere il trend ribassista in essere da ottobre 2022. Questo elemento contribuisce ulteriormente alla costruzione dello scenario secondo cui la manovra restrittiva della BCE potrebbe essere conclusa.
Detto in altre parole potrebbero non esserci altri rialzi dei tassi d'interesse.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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