Bond AT1: il peggio è alle spalle?

15/06/2023 11:02

Bond AT1: il peggio è alle spalle?

Bond AT1: passato l'effetto Credit Suisse? 

Nei mesi scorsi, i bond AT1 sono stati uno degli argomenti più dibattuti in ambito finanziario. 

La vicenda relativa al Credit Suisse ha provocato uno scossone sul mercato, originando non solo perdite ma anche dubbi e perplessità sull'efficienza/bontà di questi strumenti finanziari. 

Ricordiamo che i bond AT1 sono titoli perpetui, ovvero privi di scadenza ma che, l'emittente, può decidere di rimborsare in via anticipata. 

In caso di insolvenza della banca, i bond AT1 possono essere tramutati in azioni; nella peggiore delle ipotesi, il sottoscrittore perde il capitale impiegato.

Viste la natura e le caratteristiche dell'investimento è ovvio come, a fronte di rischi elevati, la remunerazione offerta debba essere forzatamente più elevata rispetto ad altre tipologie di strumenti finanziari.   

Bond AT1: tornano le emissioni 

Dopo tre anni, è tornato sul mercato delle obbligazioni contingent convertible il BBVA, uno tra i principali istituti bancari spagnoli. 
Il bond, pagherà una cedola pari all'8,75% lordo e prevede il rimborso nel 2028. 

L'emissione è finalizzata alla gestione finanziaria conseguente al rimborso di altri prestiti AT1 previsti per il mese di settembre.

Anche la Banca di Cipro ha annunciato l'emissione di un nuovo bond AT1 la cui cedola sarà pari al tasso dell'11,875% lordo.

Come si può notare, quindi, si tratta di tassi di interesse molto al di sopra di quelli che vengono offerti dal mercato. 

Questo differenziale viene definito premio di rischio, ovvero quel "quid" in più che spetta al risparmiatore per il maggior rischio che si accolla nel momento in cui sceglie di investire in questa tipologia di titoli. 

Si tratta perciò di una opportunità di diversificazione da prendere con le pinze e alla quale dare il giusto peso all'interno del proprio asset globale.

Bond AT1: investire sì ma attenti ai rischi 

Il discorso è sempre lo stesso e non ci si deve stancare né di ripeterlo né di prenderlo in considerazione: ogni investimento deve essere fatto con la giusta consapevolezza. 

Bisogna quindi avere cognizione di causa del fatto che nessuno regala nulla e che, se qualcuno ci offre qualcosa di più (o molto di più) rispetto a quello che è il rischio prossimo allo zero, significa che ci sta chiedendo di rischiare maggiormente il nostro capitale. 

Altra osservazione: se le esigenze riguardano progetti ed obiettivi a breve termine, è assolutamente controproducente andarsi ad impelagare in simili investimenti che, per la loro natura, hanno un orizzonte temporale di riferimento che va dal medio al lungo periodo. 

Ultima ma non banale riflessione: la tolleranza al rischio e l’aspetto psicologico.

Un investimento simile può anche avere una sua logica all’interno del portafoglio ma, se non si è in grado di sopportare (a livello emotivo) eventuali criticità anche importanti, è meglio stare alla larga. 

Perché farsi del male da soli? Nulla ripaga la serenità dell’anima, nemmeno un rendimento del 10%. 

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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