Il Bonus cani e gatti 2025 è finalmente realtà. Dopo mesi di attesa, il contributo economico istituito dal Governo con la Manovra di Bilancio 2024 per sostenere le spese veterinarie dei proprietari di animali domestici, ha il suo decreto attuativo che rende operativa la misura.
Il provvedimento, che rientra in un finanziamento triennale pari a 250 mila euro l’anno fino al 2026, rappresenta una boccata d’ossigeno per chi possiede un animale d’affezione ma fatica a sostenere i costi delle cure veterinarie. Ora alle Regioni spetta il compito di gestirne l'erogazione dei fondi.
Ma chi ha diritto al Bonus cani e gatti 2025? Come si presenta la domanda e quali documenti servono? E soprattutto, quali spese copre davvero l'incentivo pensato per gli animali di compagnia? Prima di approfondire insieme il discorso, vi lasciamo al video YouTube di Adnkronos sulle caratteristiche del contributo.
Bonus animali domestici 2025: a chi spetta e requisiti
Il Bonus animali domestici 2025, diversamente conosciuto con il nome di Bonus cani e gatti, è riservato ai proprietari di animali d’affezione, ovvero cani, gatti e furetti detenuti a scopo non commerciale. Il diritto al bonus è subordinato alla presenza congiunta di due condizioni anagrafiche ed economiche:
- aver compiuto almeno 65 anni entro il 1° gennaio 2024;
- disporre di un ISEE ordinario 2023 inferiore a 16.215 euro.
Non sono ammessi soggetti che detengono animali con finalità di allevamento o vendita. L’animale deve essere regolarmente identificato tramite microchip e registrato nella Banca Dati Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC) o in un archivio regionale equivalente per accedere al contributo.
La ratio della misura è duplice: da un lato sostenere le famiglie a basso reddito, dall’altro promuovere la cura responsabile degli animali, garantendo loro cure veterinarie anche in assenza di disponibilità economiche.
Cosa copre il Bonus cani e gatti 2025, spese ammissibili
Il Bonus cani e gatti 2025 è destinato a coprire le spese connesse a situazioni sanitarie dell’animale che richiedono interventi professionali. Le categorie ammesse al rimborso sono:
- visite veterinarie di controllo o diagnostiche;
- interventi chirurgici;
- acquisto di farmaci veterinari,
Non rientrano tra le spese agevolabili l’acquisto di alimenti, anche specifici o terapeutici, a meno che non siano formalmente riconosciuti come farmaci. Permane un’area grigia relativa ai farmaci ad uso umano prescritti per animali, la cui ammissibilità non è stata esplicitamente chiarita nel decreto attuativo.
Come funziona il Bonus animali domestici 2025: rimborso e detrazione fiscale
Il Bonus animali domesti 2025 consiste in un rimborso diretto delle spese veterinarie sostenute nel 2024, che sarà erogato nel corso del 2025 dalle Regioni. Si affianca alla detrazione fiscale del 19% prevista per le stesse spese, ma le due agevolazioni non sono cumulabili per le medesime voci di spesa.
È quindi essenziale prestare attenzione alla doppia rendicontazione: prima di indicare gli importi nella dichiarazione dei redditi tramite modello 730, è necessario conoscere l’ammontare del rimborso ricevuto. In caso di sovrapposizione tra il bonus regionale e la detrazione fiscale, l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere il pagamento di imposte aggiuntive l’anno successivo.
Come fare domanda: modalità, documenti richiesti e importo
La gestione operativa del Bonus cane e gatti, come ribadito più volte nel corso dell'articolo, è demandata alle singole Regioni che riceveranno una quota del fondo statale in base alla popolazione residente over 65 con ISEE sotto la soglia prevista.
Le modalità di presentazione della domanda variano da Regione a Regione, ma la documentazione obbligatoria include:
- codice identificativo dell’animale (numero SINAC o microchip registrato in banca dati regionale);
- attestazione ISEE 2023;
- prova delle spese veterinarie sostenute (fatture, ricevute o scontrini parlanti);
- prova del pagamento tracciabile (bonifici, carte di credito, ecc.).
L’importo riconosciuto non potrà superare le spese effettivamente documentate e sarà soggetto a un limite massimo che ogni Regione definirà in base alla propria dotazione. L’erogazione avverrà in ordine cronologico di ricezione delle domande, fino ad esaurimento fondi.
Tale aspetto introduce una componente temporale significativa: per accedere al bonus, è fondamentale agire tempestivamente.