Bonus ristrutturazione 2025, torna l'incentivo per rimuovere l'amianto: tutto su importi e requisiti

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 28/07/2025 10:15

Bonus ristrutturazione 2025, torna l'incentivo per rimuovere l'amianto: tutto su importi e requisiti

Per gli interventi di bonifica e smaltimento dell?amianto torna disponibile anche per il 2025 il bonus amianto.

Ovvero l?agevolazione fiscale prevista con il bonus ristrutturazione che permette a tutti i contribuenti di ridurre i costi di intervento.

O meglio: a quasi tutti i contribuenti. Come molte altre agevolazioni simili, anche il bonus amianto prevede dei requisiti ben precisi, a fronte però di importi abbastanza consistenti.

Vediamo come funziona il bonus amianto, quali sono i requisiti e gli importi nel 2025, e come richiederlo.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Blumatica.

Bonus ristrutturazione 2025: come funziona l'agevolazione per la rimozione dell'amianto

Come detto sopra, non esiste un bonus amianto "autonomo": l?agevolazione rientra appunto tra gli interventi incentivati con il bonus ristrutturazione.

Ovvero il bonus fiscale previsto per i lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.

A chiarirlo è l?Agenzia delle Entrate con la Circolare 7/E del 27 aprile 2018, dove si specifica che la detrazione fiscale per le spese di recupero edilizio è valida anche per gli interventi di bonifica dall?amianto, ai sensi della lettera l), comma 1, dell?articolo 16-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

L?Amministrazione Finanziaria, nella stessa Circolare, precisa inoltre che:

"Gli interventi di bonifica costituiscono una categoria a parte che risulta agevolabile indipendentemente dalla categoria edilizia in cui gli interventi stessi rientrano. Ne consegue che la detrazione spetta a prescindere dalla realizzazione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio e riguarda anche, ad esempio, il trasporto da parte di aziende specializzate dell?amianto in discarica".

Bonus ristrutturazione 2025: quali sono i requisiti e gli importi del bonus amianto

Partendo dai requisiti, il bonus amianto è previsto per i soli interventi finalizzati alla bonifica dall?amianto.

Interventi che, come già anticipato sopra, costituiscono una categoria a parte. Di conseguenza, la detrazione spetta a prescindere dalla tipologia edilizia dell'immobile su cui vengono eseguiti tali lavori.

In linea di principio, chiunque può fare richiesta della detrazione, ma non con la stessa percentuale.

A partire da quest'anno, infatti, il bonus ristrutturazione (e quindi anche quello per l'amianto) prevede una doppia aliquota:

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    50% se l?intervento riguarda l?abitazione principale (prima casa);

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    36% se riguarda una seconda casa o un immobile non residenziale.

Considerando che il limite massimo di spesa è fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, la detrazione può arrivare fino a:

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    48.000 euro nel caso di lavori sulla prima casa,

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    34.560 euro per gli interventi su una seconda casa o su un immobile non abitativo.

Ma attenzione: queste cifre valgono solo per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.

Dal 2026 (e fino al 31 dicembre 2027) le percentuali passeranno a:

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    36% per gli interventi su una prima casa,

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    30% per i lavori su altri immobili.

Tradotto in cifre: dal 2026 la detrazione potrà arrivare fino a 34.560 euro per gli interventi sull'abitazione principale, e fino a 28.800 euro per i lavori su una seconda casa o un immobile non residenziale.

Bonus ristrutturazione 2025: come richiedere l'agevolazione per la rimozione dell'amianto

Trattandosi di una detrazione fiscale, per ottenere il bonus amianto è sufficiente indicare le spese sostenute nella propria dichiarazione dei redditi, sia tramite il modello 730 precompilato sia attraverso il modello Redditi Persone Fisiche.

Ricordiamo che non sono più previste le opzioni per la cessione del credito o lo sconto in fattura, entrambe cancellate con l?entrata in vigore del cosiddetto Decreto Cessioni (Decreto Legge 11/2023, convertito in Legge 38/2023).

Onde evitare problemi con l'Agenzia delle Entrate, è fondamentale conservare tutta la documentazione relativa agli interventi, tra cui ricevute di pagamento, autorizzazioni comunali e tanto altro.

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