Bonus Tari 2026, tassa rifiuti più bassa grazie allo sconto: a chi spetta, quanto vale e come averlo

Benna Cicala Benna Cicala - 01/08/2025 08:46

Bonus Tari 2026, tassa rifiuti più bassa grazie allo sconto: a chi spetta, quanto vale e come averlo

Il prossimo anno entrerà in vigore il Bonus Tari 2026, una nuova misura di sostegno pensata per alleggerire la pressione fiscale legata alla tassa sui rifiuti. Il provvedimento, previsto dalla delibera 355/2025 dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), garantirà uno sconto diretto sulla Tari per le famiglie con ISEE basso, senza necessità di fare domanda.

Il Bonus si aggiunge al pacchetto dei bonus sociali già attivi per luce, gas e acqua, e si configura come uno strumento automatico e mirato per tutelare il potere d'acquisto delle fasce economicamente più deboli.

Ma chi ha diritto al Bonus Tari 2026? Come verrà applicato lo sconto sulla tassa rifiuti? Cosa devono fare i cittadini per riceverlo? E quali sono i requisiti ISEE da rispettare? 

Per un approfondimento sulle agevolazioni attive sulla tassa sui rifiuti e sulla loro convenienza, vi rimandiamo al video YouTube di Angelo Greco.

A chi spetta il Bonus Tari 2026: soglie ISEE e famiglie numerose

Il Bonus Tari 2026 sarà riconosciuto ai nuclei familiari con un ISEE inferiore a 9.530 euro. Una soglia che sale fino a 20.000 euro per le famiglie numerose, cioè con almeno quattro figli a carico.

La platea potenziale è stimata in circa 4 milioni di famiglie, secondo le previsioni dell’ARERA. Il beneficio, dunque, non sarà riservato a una categoria ristretta, ma a una fetta significativa di popolazione che spesso fatica a sostenere anche i costi legati ai servizi essenziali.

La misura mira a rafforzare il meccanismo di equità sociale nella gestione dei costi dei rifiuti urbani, ricalcando il modello già adottato per i bonus su energia elettrica, gas e servizio idrico.

Come funziona il Bonus Tari 2026: automatismo e nessuna domanda da presentare

Il Bonus sociale rifiuti 2026 sarà automatico. Questo significa che non sarà necessario presentare alcuna domandaal Comune o al gestore del servizio rifiuti.

Il meccanismo prevede che lo sconto venga attivato per tutti i cittadini che hanno presentato una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) all’INPS nel corso del 2025 e che abbiano ottenuto un ISEE sotto le soglie previste.

L’automatismo sarà possibile grazie all’incrocio dei dati tra INPS, SGAte (Sistema di Gestione delle Agevolazioni sulle tariffe energetiche), Acquirente Unico e gestori dei rifiuti, secondo quanto stabilito dalla delibera ARERA.

Il bonus sui rifiuti, quindi, verrà applicato nel 2026 ma sarà calcolato sull’ISEE relativo all’anno precedente, proprio per rispettare i tempi tecnici di elaborazione e comunicazione delle informazioni tra enti.

Quanto si risparmia con il Bonus Tari 2026

Lo sconto riconosciuto sarà pari al 25% dell’importo totale della Tari (o della tariffa puntuale equivalente) dovuto dal cittadino. Un abbattimento significativo che può tradursi in decine, se non centinaia di euro di risparmio all’anno per le famiglie beneficiarie.

Lo sconto si aggiunge alle eventuali riduzioni locali già previste dai regolamenti comunali, quindi può contribuire a ridurre in modo sensibile l’importo complessivo.

Ogni Comune potrà integrare il beneficio con ulteriori agevolazioni, ma il Bonus Tari 2026 rappresenta una soglia minima garantita a livello nazionale.

Quando arriva il Bonus Tari 2026 e come verrà erogato

L’effettiva erogazione del Bonus Tari 2026 è prevista a partire dal primo semestre dell’anno. Poiché la Tari viene normalmente calcolata e notificata ai cittadini entro la metà dell’anno, lo sconto potrà essere applicato direttamente sulla bolletta o sotto forma di compensazione sull’importo dovuto.

Il riconoscimento sarà gestito dai Comuni in collaborazione con i gestori del servizio rifiuti, che riceveranno da SGAte e da ARERA l’elenco aggiornato degli aventi diritto.

In alcuni casi, il bonus potrà essere riaccreditato se la bolletta Tari è già stata pagata integralmente prima dell'applicazione automatica dello sconto.

Cosa devono fare i cittadini per ottenere il Bonus rifiuti

Per ricevere il Bonus rifiuti 2026, l’unico obbligo per le famiglie interessate è quello di presentare correttamente la DSU all’INPS entro il 2025. Il documento serve a calcolare l’ISEE e dev’essere aggiornato ogni anno.

È fondamentale che la DSU sia compilata correttamente e tempestivamente, altrimenti il nucleo familiare rischia di restare escluso dal beneficio.

Non è richiesto alcun modulo aggiuntivo, né bisogna rivolgersi agli sportelli comunali. Tutto il processo è gestito digitalmente dagli enti preposti.

Bonus sociale rifiuti: sinergia con altri aiuti su luce, gas e acqua

Il Bonus Tari 2026 si affianca al pacchetto dei bonus sociali nazionali, già in vigore per luce, gas e acqua. Anche in questi casi, il beneficio è erogato automaticamente sulla base dell’ISEE.

Questa integrazione multipla consente alle famiglie più fragili di avere un sostegno trasversale su tutte le principali voci di spesa domestica, senza doversi districare tra pratiche complesse o richieste separate.

La logica è quella di un welfare automatico, digitale e inclusivo, che consenta di intervenire in modo efficace dove il reddito disponibile è insufficiente a coprire i servizi essenziali.

Bonus Tari 2026: le novità introdotte dalla delibera ARERA 355/2025

La delibera ARERA 355/2025 non solo introduce il Bonus Tari 2026, ma stabilisce anche il quadro normativo per l’intero sistema di identificazione e monitoraggio degli aventi diritto.

Il provvedimento disciplina i flussi informativi tra INPS, Comuni, Acquirente Unico, CSEA e SGAte, e stabilisce gli obblighi di trasparenza e rendicontazione per tutti gli operatori coinvolti.

Un sistema articolato ma coerente, che punta a garantire il corretto utilizzo delle risorse pubbliche, evitando sprechi e semplificando l’accesso al diritto.

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