Borsa e azioni: il comportamento da cassettista

08/09/2022 12:30

Borsa e azioni: il comportamento da cassettista

Chi ha abitualmente a che fare con le azioni sa che, a livello di operatività, si può optare per la strada del “mordi e fuggi” tipica del trader o per quella del “chi va piano va sano e va lontano” tipica del cassettista.

Mentre la prima via ricerca il guadagno rapido ed immediato, la seconda punta ad un accrescimento del valore del proprio investimento nel tempo.
Perché, però, può avere un senso comportarsi da cassettisti? Cerchiamo di valutarne tutti gli aspetti positivi e negativi.

Borsa: cosa significa essere cassettisti

Essere cassettisti significa avere un orizzonte temporale di investimento di medio/lungo periodo. Vuol dire scegliere una società sulla quale investire puntando sulla rivalutazione del valore azionario nel tempo.

Il cassettista opta per titoli che, di norma, non hanno oscillazioni estreme o variazioni schizofreniche, bensì un andamento più lineare o comunque meno turbolento rispetto ad altre azioni.

Questa tipologia di investitore quindi, acquista un titolo ed è come se lo chiudesse a chiave in un cassetto con l’intenzione di riaprirlo solamente dopo diversi anni.
Nel frattempo, si incassano comunque i dividendi che l’azione stacca annualmente. Proprio per questo, solitamente, la scelta dei titoli da cassetto verte su società operanti in settori dall’andamento costante e con predisposizione alla produzione e distribuzione crescente di utili.

Insomma, il cassettista valuta la bravura del management, la solidità dell’azienda, la leadership nel settore economico di riferimento nonché la progettualità e le prospettive future.

Tanto per fare un esempio, nei decenni passati, intere generazioni sono cresciute con le azioni Generali nel cassetto.

Titoli che spesso venivano acquistati dai genitori o dai nonni alla nascita di figli e nipoti come regalo (in prospettiva) per il diciottesimo compleanno. Investimenti che hanno avuto rendimenti davvero molto interessanti.
Il cassettista quindi è investitore paziente e lungimirante; non si fa prendere dalla frenesia del “tutto e subito” ma ha uno sguardo proiettato nel medio e lungo periodo.

Borsa: mai perdere la chiave del cassetto

Il fatto di operare con un orizzonte temporale ampio, almeno in partenza, non significa farsi trovare impreparati nel caso in cui si presentino opportunità di guadagno anche in tempi brevi.

Ecco perché, anche se i titoli stanno nel cassetto, bisogna sempre avere a portata di mano la chiave per aprirlo.

Può capitare, infatti, che, per svariati motivi, una o più azioni possano avere una accelerazione non preventivata del loro valore di mercato. In questo caso, anche il cassettista più incallito si trova di fronte ad un bivio: mantenere il titolo oppure realizzare l’importante plusvalore e dirottare, magari, l’investimento su un’altra società? In borsa occorre sempre essere flessibili ed essere pronti e disposti anche a cambiare non solo idea ma punto di vista.

Chiaramente, guardando l’operatività dal punto di vista del cassettista, si tratta di una movimentazione del portafoglio piuttosto ridotta puntando sulla creazione di plusvalore nel tempo.

Questo dovrebbe generare anche meno ansia (ma anche minore adrenalina). A differenza del trader che ha come obiettivo la massimizzazione dei guadagni nell’immediato (anche nel giro di poche ore, quando è possibile).

Questione di approccio. Ogni investitore scelga quello che fa al caso proprio; non esiste giusto o sbagliato.
Esiste una soluzione adatta per ogni persona. E nulla vieta di investire una parte dei propri risparmi in azioni da cassetto e destinare la restante parte al trading: un mix che potrebbe rivelarsi vincente.

 

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© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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