La cedolare secca è il regime fiscale opzionale che consente ai proprietari di immobili ad uso abitativo di pagare un'imposta sostitutiva sull'affitto percepito, in luogo dell'IRPEF e delle addizionali. Una gestione efficace di questo regime passa anche per una corretta compilazione del Modello Redditi Persone Fisiche (PF) 2025, in particolare del Quadro LC, introdotto per liquidare l'imposta sostitutiva sulle locazioni.
Ma come si gestisce nel dettaglio la cedolare secca nel Modello PF? Chi è tenuto a compilare il Quadro LC? E soprattutto, quali sono le sezioni da controllare con più attenzione? Di seguito analizziamo tutti gli aspetti rilevanti per evitare errori nella compilazione del documento e beneficiare correttamente di questa agevolazione fiscale.
Prima di farlo, vi lasciamo al video YouTube di Giampiero Teresi (Regime Forfettario) su quando conviene applicare la cedolare secca sugli affitti brevi.
Cedolare secca nel modello PF 2025: come indicare i redditi e calcolare l’imposta
I redditi da locazione soggetti a cedolare secca vanno inizialmente indicati nel Quadro RB del modello Redditi PF 2025 che raccoglie i dati relativi ai fabbricati di proprietà. È qui che si dichiarano gli importi percepiti in qualità di canoni di locazione, specificando se si è optato per il regime agevolato.
Tuttavia, l’effettivo calcolo dell’imposta sostitutiva non avviene in RB, ma nel Quadro LC, la sezione dedicata alla liquidazione della cedolare secca. Il quadro non serve a ripetere le informazioni già comunicate, ma a riassumerle e determinare l’importo da versare, applicando le corrette aliquote:
- 10% per locazioni a canone concordato
- 21% per locazioni a canone libero
- 21% o 26% per contratti di locazione breve (durata inferiore a 30 giorni)
Anche i redditi da sublocazione di immobili abitativi, se soggetti a cedolare secca, vanno conteggiati nel Quadro RL e successivamente inclusi nel calcolo nel Quadro LC.
Chi deve compilare il Quadro LC per la cedolare secca e quando è obbligatorio
Il Quadro LC del modello Redditi PF 2025 va compilato da tutti i contribuenti che hanno esercitato l’opzione per la cedolare secca nell’anno d’imposta 2024. Non solo proprietari di immobili a reddito, ma anche soggetti che hanno percepito redditi diversi agevolabili con il regime sostitutivo.
In particolare, devono compilarlo:
- Chi ha redditi da fabbricati inseriti nel Quadro RB;
- Chi ha redditi diversi da locazione o sublocazione abitativa (Quadro RL);
- Chi ha redditi da locazioni brevi gestite anche tramite intermediari digitali.
L’obbligo sussiste indipendentemente dal numero di immobili locati o dalla combinazione di quadri coinvolti. È il quadro che consente il calcolo effettivo dell’imposta, e la sua omissione può compromettere la validità della dichiarazione.
Come compilare il Quadro LC: righi e colonne da conoscere
Il cuore del Quadro LC è rappresentato dal rigo LC1, dove vengono dettagliati gli importi soggetti a tassazione e le ritenute già operate. Ecco le voci principali da gestire con attenzione:
- Colonna 1: importo dell’imposta calcolata sui canoni soggetti a cedolare secca, secondo quanto riportato in RB11;
- Colonna 2: imposta dovuta su redditi diversi (RL10), calcolata con aliquota del 21% o del 26%;
- Colonna 4: ritenute riportate nella Certificazione Unica per affitti brevi;
- Colonna 5: importi rimborsati dal sostituto d’imposta;
- Colonna 9: acconti sospesi a seguito di provvedimenti straordinari (calamità, emergenze);
- Colonna 10: somme trattenute dal sostituto d’imposta, riportate dal modello 730-3.
In caso di dichiarazione congiunta, gli importi vanno distribuiti proporzionalmente tra i due coniugi nei righi 100 e 120. Anche il versamento tramite F24 con codice tributo 1840 deve essere correttamente riportato, includendo eventuali compensazioni o acconti.
Errori da evitare nella dichiarazione con cedolare secca
La correttezza della dichiarazione fiscale è essenziale per non incorrere in sanzioni o accertamenti. Tra gli errori più frequenti nella compilazione del Quadro LC vi sono:
- Applicazione dell’aliquota sbagliata, ad esempio inserire il 10% per un contratto che prevede il 21%;
- Mancata indicazione delle somme già versate o trattenute;
- Incoerenze tra Quadro RB e Quadro LC, che possono generare discrepanze nell’imposta calcolata.
Fondamentale verificare la corrispondenza tra i dati inseriti e le informazioni contenute nei contratti di locazione, nelle CU ricevute e nelle ricevute dei versamenti effettuati. Anche un piccolo errore può compromettere l’intero calcolo della cedolare secca.