Come reagirà Apple all'inflazione e al declino dei ricavi?
04/07/2022 10:15

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Come reagirà Apple all'inflazione? Cupertino, e non è certo la sola, non è abituata a gestire un'impennata dei prezzi di questa portata. Lo scorso mese lo
Si tratta dei nuovi massimi dal dicembre 1981. Proprio in quel mese debuttava l'Apple III e la società, fondata nel 1976, aveva esordito a Wall Street da meno di un anno. Da allora
Tuttavia riuscirà l'ecosistema a proteggere Apple dai colpi dell'inflazione? Non va dimenticato, oltre tutto, che i lockdown dei mesi scorsi in Cina da soli potrebbero generare un declino dei ricavi di 8 miliardi di dollari.
Come reagirà Apple all'inflazione record e al declino dei ricavi?
"Apple ha clienti molto fedeli ma la maggior parte delle sue entrate è generata dalla vendita di prodotti il che è guidato per lo più proprio dalla fedele clientela.
Se si entra in una recessione anche questi clienti possono ritardare gli acquisti o rinviare gli aggiornamenti. Quindi il flusso di entrate non è esattamente ricorrente ma è in gran parte transazionale", ha spiegato alla
"Stiamo vedendo l'inflazione", ammetteva in aprile il chief executive Tim Cook. “Era evidente nel nostro margine lordo e nelle nostre spese operative dell'ultimo periodo e si presume nella guidance che Luca (Maestri, il chief financial officer di Apple, ndr) ha fornito anche per l'ultimo trimestre".
Il margine lordo di Apple è stato del 43,7% nell'ultimo trimestre, superiore alle aspettative degli analisti ma in leggero calo rispetto a periodo precedente (quando si era attestato sui massimi dal 2012).
L'inflazione Apple la sentirà su margine e spese ma contano i ricavi
Maestri aveva spiegato che per i tre mesi alla fine di giugno il margine dovrebbe scendere tra il 42% e il 43% ma si tratta comunque di livelli molto elevati che sono il risultato della pandemia di coronavirus e che continuano a essere intorno ai record storci.
Le spese operative nel secondo trimestre dell'esercizio sono state pari a 12,58 miliardi di dollari, in crescita di quasi il 19% annuo. Per il terzo, il trimestre appena chiuso, Apple prevede che salgano ancora a circa 12,80 miliardi. Apple, nota la Cnbc, potrebbe anche dovere affrontare un aumento del costo del lavoro.
Cupertino sta alzando i compensi dei suoi dipendenti in risposta a condizioni di mercato che ha visto rivali come Alphabet (Google), Amazon.com e Microsoft fare lo stesso a inizio nel tentativo di attrarre e trattenere i migliori talenti.
L'inflazione per Apple non è problema di costi ma di domanda
L'aumento dei costi, però, non rappresenta lo scenario peggiore per Apple.
Il rischio maggiore è se l'inflazione e altre condizioni macroeconomiche finiscano per danneggiare la domanda di prodotti. Tradizionalmente, ricorda la Cnbc, durante una recessione o di fronte alla diminuzione del potere d'acquisto i consumatori rimandano gli acquisti di beni durevoli, elettronica compresa.
E nel caso di Apple ciò potrebbe significare che i consumatori che hanno acquistato uno smartphone due o tre anni fa potrebbero decidere di non passare al modello più recente quest'anno e rimandare la spesa fino a quando le condizioni economiche non saranno migliorate. Gli investitori sono a loro agio per il fatto che i clienti di Apple sono fedeli e quindi propensi a continuare ad aggiornare regolarmente i propri dispositivi, ma una flessione legata all'inflazione potrebbe mettere in discussione questa convinzione, danneggiando i multipli degli utili di Apple.
La società non ha ancora indicato di avere registrato debolezza. In aprile Apple spiegava che la domanda era rimasta elevata e di non avere visto segnali di deterioramento della fiducia dei consumatori. Sarà davvero così? La risposta arriverà il prossimo 28 luglio, quando Apple comunicherà i risultati del terzo trimestre.
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