Congedo Parentale 2025, indennità all’80% per tre mesi: ecco requisiti e novità INPS

Benna Cicala Benna Cicala - 30/05/2025 07:45

Congedo Parentale 2025, indennità all’80% per tre mesi: ecco requisiti e novità INPS

Nel 2025 il congedo parentale diventa ancora più vantaggioso per i genitori lavoratori dipendenti. L’INPS ha infatti confermato, con apposita circolare, l’aumento dell’indennità prevista per chi si astiene dal lavoro per prendersi cura dei figli nei primi anni di vita. Le novità arrivano direttamente dalla Legge di Bilancio e introducono una svolta concreta nel welfare familiare italiano.

Dal 1° gennaio 2025, ogni coppia genitoriale avrà diritto a tre mesi di congedo retribuito all’80%, a patto che il congedo venga fruito entro i sei anni di vita del figlio, oppure entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento. La misura riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti.

Ma chi può beneficiarne esattamente? E quali sono le condizioni da rispettare? Vediamolo nei prossimi paragrafi.

Prima però vi lasciamo al video YouTube di Studio associato Porelli - consulenza del lavoro che ci offre una panoramica sul nuovo sistema del congedo Parentale.

Congedo parentale 2025, aumentano gli importi: indennità all’80% per tre mesi

Con le ultime modifiche introdotte, l’indennità del congedo parentale cresce sensibilmente. Oltre al primo mese già previsto con un’indennità pari all’80% (secondo la Legge di Bilancio 2023), ora anche il secondo e il terzo mese riceveranno la stessa copertura, superando le vecchie aliquote del 60% e del 30%.

In sintesi:

  • Primo mese: già retribuito all’80%
  • Secondo mese: aumentato dal 60% all’80%
  • Terzo mese: aumentato dal 30% all’80%

I tre mesi non sono trasferibili tra genitori e possono essere fruiti in modo alternato, simultaneo o suddivisi nel tempo. Rimangono invariati gli altri sei mesi indennizzabili al 30% e i due mesi finali che non prevedono alcuna retribuzione, salvo casi di reddito molto basso.

Inoltre, le modalità di fruizione del congedo restano flessibili: il lavoratore può scegliere tra fruizione mensile, giornaliera o oraria, sempre entro il limite massimo dei dieci mesi complessivi previsti dalla legge (undici se il padre si astiene almeno per tre mesi).

Requisiti e decorrenza del Congedo Parentale: chi può accedere all’indennità maggiorata

Per ottenere l’indennità all’80%, è necessario soddisfare alcune condizioni ben precise:

  1. Il lavoratore deve essere dipendente (sono esclusi autonomi e partite IVA).
  2. Il congedo di maternità o paternità deve essere terminato dopo il 31 dicembre 2024.
  3. Il congedo parentale deve essere fruito dal 1° gennaio 2025 in poi.

Questa novità riguarda anche i genitori adottivi o affidatari, a patto che l’ingresso del minore in famiglia sia avvenuto dopo il 1° gennaio 2025 o comunque entro i limiti temporali stabiliti dalla normativa. In ogni caso, i tre mesi indennizzati all’80% devono essere utilizzati entro sei anni dalla nascita o dall’ingresso del minore in famiglia.

Per fare domanda, è obbligatorio utilizzare i canali ufficiali INPS: portale online, Contact Center o patronati. L’INPS ha inoltre chiarito che l’indennità potenziata non aumenta i mesi disponibili, ma si limita a rialzare l’importo per tre dei mesi già previsti.

Un'opportunità concreta per i genitori lavoratori

L’aumento al 80% del congedo parentale rappresenta una misura concreta per favorire la conciliazione tra famiglia e lavoro, soprattutto nei primi anni di vita del figlio. Nonostante la riforma riguardi esclusivamente i lavoratori dipendenti, l’intervento segna un passo in avanti verso un welfare familiare più equo e sostenibile.

Tra i vantaggi principali:

  • Maggiore copertura economica per chi sceglie di prendersi cura dei figli
  • Possibilità di gestire in modo più flessibile il tempo dedicato alla famiglia
  • Esenzione da imposte di successione e vantaggi fiscali legati all’ISEE (fino a 50.000 euro di titoli pubblici)

I tre mesi all’80% rappresentano una soglia massima, ma possono fare la differenza per molte famiglie italiane, permettendo una gestione più serena della genitorialità nei primi anni.

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