Consiglio Europeo: bozza di accordo su IVA importazioni

13/05/2025 17:24

Consiglio Europeo: bozza di accordo su IVA importazioni

Oggi il Consiglio Europeo ha raggiunto un accordo sulla posizione degli Stati membri (il cosiddetto approccio generale) sulla direttiva sulle norme IVA sulle vendite a distanza di beni importati e sull'IVA all'importazione. La direttiva punta a migliorare l'incasso dell'IVA sui beni importati rendendo i venditori responsabili per l'IVA pagata sulle importazioni, il che probabilmente li incoraggerà a usare il regime IVA sulle importazioni IOSS (import one-stop-shop).

Andrzej Domanski, ministro dell'economia della Polonia, ha commentato: "L'incasso dell'IVA sulle importazioni tramite il metodo IOSS apporterà benefici ai bilanci degli Stati membri e aprirà la strada alle trattative in corso sulla riforma del Codice delle Dogane dell'Unione, una delle priorità maggiori dell'attuale presidenza.

Piattaforme di vendita e commercianti esteri saranno responsabili dell'IVA sulle importazioni e dell'IVA sulle vendite a distanza di beni importati negli Stati membri del mercato finale dei beni stessi. Questo spingerà a utilizzare il metodo IOSS dato che piattaforme di vendita e commercianti esteri che non lo utilizzano saranno costretti a effettuare registrazioni in ogni Stato membro.

Il metodo IOSS rappresenta un punto di contatto per gli importatori di beni da Paesi terzi verso l'Unione Europea. Esso permette di semplificare la dichiarazione e il pagamento dell'IVA all'atto dell'importazione di beni all'interno dell'UE, in quanto è obbligatoria la registrazione in un solo Stato membro quando si effettuano vendite all'interno dell'Unione.

Dato che l'IOSS attiva il pagamento IVA all'origine (ovvero quando il consumatore acquista il bene) e non alla frontiera, esso assicura gli incassi fiscali degli Stati membri e fortifica il rispetto delle norme sull'IVA delle importazioni. Inoltre sposta l'incombenza di incasso e versamento dell'IVA dai clienti alle piattaforme, procedura che il Consiglio vuole estendere anche ai diritti di dogana nella sua riforma del Codice delle Dogane dell'Unione.

La direttiva è soggetta a una proceduta legislativa speciale e l'accordo sulla bozza richiede l'unanimità all'interno del Consiglio. Il Parlamento Europeo sarà consultato sul testo concordato e dovrà fornire il suo parere. Successivamente il testo dovrà essere formalmente approvato dal Consiglio prima di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale UE e quindi entrare in vigore.

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