Crb, oro e WTI, il rialzo si interrompe

28/11/2022 09:29

L'indice CRB(R) Index Excess Return (CRY) ha terminato venerdì a 273,25 la terza settimana di ribasso, -1,14% il saldo dell'ottava. I prezzi stanno cercando da un paio di settimane di riportarsi da inizio mese al di sopra della linea rialzista disegnata dai minimi di aprile 2020, violata a fine settembre e ora passante a 290 dollari circa.

Sopra quei livelli diverrebbe credibile un tentativo di rimbalzo più consistente con target almeno fino a 302/305 dollari.

Solo al superamento anche di questo ostacolo la reazione vista dal minimo di fine settembre a 264 circa perderebbe i connotati di un rimbalzo temporaneo, destinato quindi ad essere sostituito dalla ripresa del ribasso, per acquisire i tratti di un più convinto tentativo di riprendere la tendenza rialzista di medio lungo termine.

Una chiusura di ottava sotto 272, minimo della candela settimanale "inverted hammer" del 28 ottobre e area di transito della media mobile esponenziale a 52 settimane, potrebbe confermare i recenti segnali di debolezza e accompagnare i prezzi verso il test almeno di area 250.

Supporto successivo a 241, massimo di fine ottobre 2021.

Resta debole il Crude Oil future

Il future sul Crude Oil (CLZ2) nell'ultima ottava ha perso il 4,75%. I prezzi hanno testato con i minimi del 21 novembre di quota 75,08 quelli di fine settembre a 76,25 dollari.
La violazione di area 75 dollari sarebbe un segnale di debolezza preoccupante.

Fino a che quel supporto tiene si può invece immaginare come possibile un nuovo test della trend line che unisce i massimi del 30 agosto e quelli del 10 ottobre, passante a 89 circa, resistenza già testata senza successo a inizio mese.

Solo una rottura decisa di area 89 permetterebbe al future sul WTI di riprendere la marcia rialzista intrapresa dai minimi di settembre a 76,25 e interrottasi poi il 10 ottobre a 93,64.

Al di sopra di 89 dollari si potrebbe iniziare a scommettere sul test a 112 circa del lato alto del canale ribassista che contiene le oscillazioni dei prezzi dal top di marzo.
Resistenza intermedia a 100 dollari, 50% di ritracciamento del ribasso dal picco di giugno. Discese al di sotto di area 75, base del canale citato, negherebbero le possibilità di rialzo prospettando invece il test dei 65 dollari circa.

Oro compreso tra due livelli chiave

Le quotazioni dell'oro hanno oscillato per alcune settimane al di sopra del supporto di area 1615 dollari, disegnando una figura a doppio minimo (come il nome suggerisce due minimi allineati sugli stessi livelli).

Il superamento del picco del 4 ottobre a 1729 dollari, avvenuto il 10 novembre, ha completato la figura attivandone il potenziale rialzista. I prezzi hanno toccato il 23 novembre un minimo a 1726 punti.

Il target del doppio minimo si colloca a 1845 dollari circa ed è coincidente con il 50% di ritracciamento del ribasso dal massimo di marzo.
Resistenze intermedie a 1790, 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di marzo e minimo del 16 maggio, e a 1808, massimo dello "shooting star" del 10 agosto.

Solo movimenti al di sopra di area 1845 allontanerebbero il rischio che il rimbalzo delle ultime sedute sia una semplice fase correttiva, quindi temporanea, per prospettare invece una estensione duratura dell'uptrend.

Sotto area 1730, massimo del 4 ottobre, primo supporto a 1690 circa, in caso di violazione anche di quei livelli rischio di discese verso i 1660 dollari.

Attualmente quindi l'oro è compreso tra il supporto di area 1730 e la resistenza a 1790, il superamento di uno di questi due riferimenti dovrebbe fornire indicazioni sulle intenzioni del mercato.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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