Dichiarazione 730/2025 sotto i riflettori per chi affitta immobili a uso turistico o per brevi periodi. L’indicazione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) è diventata obbligatoria nei modelli fiscali relativi alle locazioni brevi dal 1°gennaio scorso. Un campo nel modello da compilare con la massima precisione, poiché un errore, anche minimo, può portare allo scarto dell’intera dichiarazione dei redditi, senza possibilità di conferma.
Il controllo formale è stato introdotto per rafforzare la tracciabilità degli affitti turistici e combattere l’evasione nel settore. Ma comporta un aumento della complessità nella compilazione del modello, specialmente nei Quadri B e D.
Ma quali sono le istruzioni da seguire per indicare correttamente il CIN nel 730/2025? Su quali sezioni si concentrano i controlli dell’Agenzia? E quali errori possono compromettere la validità della dichiarazione?
Compilazione del CIN nel modello 730/2025, cosa cambia per gli affitti brevi
Chi gestisce o affitta immobili in modalità locazione breve o turistica nel 2025 è tenuto a inserire il CIN nel modello 730/2025. La norma risponde alla necessità di censire in modo univoco ogni immobile offerto sul mercato extralberghiero. Il codice, assegnato dal Ministero del Turismo, è composto da 18 caratteri alfanumerici.
Nel modello 730, il CIN deve essere indicato:
- nel Quadro B – Redditi dei fabbricati, quando l’immobile è oggetto di locazione breve;
- nel Quadro D – Altri redditi, se si tratta di sublocazione a uso turistico.
È fondamentale che la presenza del CIN sia coerente con gli altri dati dichiarati. In particolare, il Codice Canone (colonna 5 del Quadro B) deve essere compilato correttamente, poiché rappresenta il collegamento logico tra l’immobile e il tipo di reddito derivante dalla locazione.
La scadenza per l’invio telematico del 730 resta fissata al 30 settembre 2025. Ma la precisione nella compilazione diventa un obbligo, non un’opzione.
Errori nella Dichiarazione 730/2025, quando il CIN causa lo scarto
Un errore nell’inserimento del Codice Identificativo Nazionale può invalidare l’intero modello 730/2025. Il sistema dell’Agenzia delle Entrate esegue un controllo automatico “a cascata” su diversi elementi:
- lunghezza del CIN: deve essere di 18 caratteri esatti;
- presenza dei riferimenti nel Quadro B, in particolare nelle colonne 1 e 2 del rigo B12;
- coerenza tra il numero del modello e il rigo dell’immobile locato, se sono stati utilizzati più modelli;
- presenza del Codice Canone, obbligatorio per associare il CIN all’immobile dichiarato.
Nel Quadro D – Sezione III, vanno compilati con attenzione i seguenti campi:
- Colonna 1: rigo di riferimento della Sezione I del Quadro B;
- Colonna 2: numero del modello (se sono stati compilati più modelli);
- Colonna 3: CIN assegnato all’immobile.
In caso di locazione di più porzioni dello stesso immobile, si indica il primo rigo utilizzato. Anche in presenza di sublocazioni, il CIN va riportato nel Quadro D, specificando sempre il tipo di reddito con il codice 10 – Locazioni Brevi.
Come evitare lo scarto del modello 730/2025: guida alla corretta compilazione del CIN
Per evitare lo scarto automatico della dichiarazione 730/2025, è essenziale rispettare alcuni criteri formali e sostanziali nella compilazione:
- Verificare la lunghezza e il formato del CIN prima dell’invio;
- Assicurarsi che il codice canone sia presente nella colonna 5 del Quadro B per ogni immobile con CIN;
- Compilare correttamente le colonne 1 e 2 del rigo B12, con riferimento ai dati immobiliari;
- Inserire il tipo di reddito corretto nel Quadro D, soprattutto in caso di sublocazioni.
Ogni elemento deve combaciare perfettamente con gli altri per superare i controlli incrociati del sistema. L’inserimento del CIN, seppur apparentemente semplice, richiede un’analisi puntuale delle modalità di locazione e della documentazione catastale.
Gli operatori del settore, così come i CAF e i consulenti fiscali, dunque, dovranno aggiornarsi rapidamente su queste novità per evitare spiacevoli conseguenze per i contribuenti.