Contratti di affitto in scadenza: occhio al rincaro del canone
Il Governo ha appena stanziato circa 30 miliardi di euro per calmierare il caro bolletta energetica ma la sequela dei rialzi non sembra destinata a cessare.
La corsa dei prezzi si arricchirà presto di un nuovo concorrente: il canone dell'affitto. A cavallo del 2022 e del 2023 giungeranno infatti in scadenza i contratti di locazione stipulati tra il 2014 e il 2015: i contratti di affitto ordinari hanno infatti durata pari a 4+4 anni, i primi 4 di durata ordinaria e i secondi 4 di rinnovo automatico, salvo che il conduttore (l'inquilino) non dia disdetta.
Nel caso specifico parliamo di ben 493 mila contratti, di cui oltre 97 mila nelle otto principali città metropolitane.
L'affitto potrebbe salire di oltre il 25%
In base all'analisi condotta dalla società di intermediazione immobiliare Abitare Co.
il nuovo canone potrebbe salire a 945 euro al mese, in rialzo del 25,6% rispetto a quello stipulato otto anni fa. Si tratta di un valore medio, con notevoli variazioni se si analizzano le zone e le diverse città. L'incremento più elevato potrebbe essere registrato a Firenze (+35,2%), seguita da Bologna, Genova e Napoli (+28% circa).
Milano e Roma le città con gli incrementi più contenuti (+17,4% e +19,9%). Nelle zone di pregio l'affitto può arrivare a 1350 euro/mese in media (+28,3% in media), con punte di 2050 a Roma, 1930 a Milano e 1530 a Firenze (dove si registra l'incremento più alto in assoluto, +42,9%).
L'aumento del canone potrebbe sostenere il mercato immobiliare
In periferia il canone medio si attesta a 580 euro (+24,9% in media, 760 a nella più cara Firenze, 410 a Palermo), in semicentro a 790 (+26,5%, 1050 a Milano e Roma, 530 a Palermo), in centro a 1070 (+23,6%, 1650 a Roma, 700 a Palermo).
Il centro studi di Abitare Co. fa notare che il notevole incremento degli affitti verrà probabilmente accompagnato da un aumento delle spese condominiali, se presenti. Altro elemento interessante da evidenziare è che l'appesantirsi del canone potrebbe fare da sostegno al mercato immobiliare: possibile infatti che alcuni inquilini decidano di fare il grande passo e acquistare un immobile, preferendo pagare la rata del mutuo (anch'essa comunque in crescita a causa del rialzo dei tassi) piuttosto che l'affitto.