Gran finale di settimana per l'Euro nei confronti del dollaro
Settimana piuttosto movimentata per il cambio Eur/Usd, che alla fine tuttavia si è risolta in un sostanziale nulla di fatto. I prezzi si sono infatti venuti a trovare venerdì non molto distante dai valori di chiusura di 7 giorni prima, all'incirca nei dintorni di quota 0,9960.
Certo è che guardando l'andamento del cambio fino a giovedì, dopo la decisione della Fed di alzare i tassi di interesse statunitensi di altri 75 basis point portandoli al 3,75-4%, appariva piuttosto improbabile ipotizzare una reazione come invece abbiamo visto.
Dal minimo di giovedì a 0,9728 il cambio è risalito rapidamente fino a 0,9960, dopo aver ritracciato il 61,8% del rialzo dai bottom di settembre.
Il superamento della linea che scendeva dai massimi della precedente ottava sembra rafforzare l'importanza del movimento, rinvigorendo una valuta unica che sembrava aver perso gran parte dell'appeal dell'ultimo mese.
Ed invece appare ancora possibile un nuovo tentativo di allungo oltre la parità, tale da mettere pressione ai recenti top a 1,01 circa per poi procedere inizialmente verso 1,02 e successivamente verso l'area di resistenza critica posta a 1,0360 circa.
Sotto 0,9750 invece la corrente ribassista tornerebbe a comandare le operazioni proiettando il cambio verso 0,9550 e più in basso area 0,93.
Euro di nuovo sugli scudi contro la Sterlin
a In particolare nella seconda metà della settimana abbiamo assisto ad una perentoria accelerazione al rialzo che ha spinto le quotazioni fin sopra 0,8750 dai minimi di lunedì a 0,8570 circa.
Il cambio sembra aver trovato un valido sostegno a 0,8570, livello già testato anche ad inizio settembre, apparso in grado di frenare le correzioni in atto provando a rilanciare il trend rialzista.
A settembre il rialzo era poi culminato sul picco del giorno 26 a quota 0,9242, mettendo di fatto nel mirino il livello di parità, successivamente abbiamo però assistito ad un prolungato consolidamento fino sul citato supporto.
Se i prezzi riuscissero ora a superare quota 0,8780 verrebbero gettate le basi per un rialzo che potrebbe risultare anche importante da parte dell'euro, che verrebbe proiettato in area 0,90, target del doppio minimo in formazione da metà ottobre proprio a 0,8570.
Solo il deciso breakout ribassista a 0,8570 modificherebbe uno scenario sostanzialmente favorevole all'euro, aprendo spazi di recupero anche ampi per la sterlina, in direzione di 0,84/0,8450.
Fase di consolidamento per l’euro nei confronti dello yen
La correzione del rialzo fatto registrare sul grafico di Eur/Yen tra il 26 settembre ed il 21 ottobre, presenta per il momento le caratteristiche di un "return move" sul supporto, piuttosto tipico prima che il trend di fondo (in questo caso rialzista) possa tornare a dominare la scena.
I prezzi sono scesi in settimana fino a 144 circa, ritracciando il 38,2% di detto rialzo, per mettere poi a segno un deciso recupero nell'ultima seduta della settimana, quando il cambio è risalito in area 146.
La resistenza critica in area 150, dove sono stati toccati i massimi del 2014, resta piuttosto vicina ed alla portata dell'euro, per quanto sia necessario continuare a monitorare con grande attenzione il suddetto supporto a quota 144.
Solo la permanenza dei corsi oltre tale riferimento infatti garantirebbe la spinta necessario al cambio per allungare verso detto obiettivo, oltre il quale i margini di apprezzamento si amplierebbero per il test a 157 circa.
Sotto 144 invece il rialzo perderebbe forza e l'euro potrebbe arretrare fino a 141/141,50, importante area di supporto nello scacchiere di medio lungo periodo.