Ftse Mib sulla parità lunedì. L'indice termina con un +0,11% a 22429 punti (oscillazione tra 22429 e 22808).
Le maggiori economie rallentano: l'Ism manifatturiero Usa è risultato in calo a luglio a 52,8 punti da 53 di giugno, ai minimi da giugno 2020, l'indice PMI finale del settore manifatturiero dell'Eurozona a luglio è sceso dai 52,1 punti di giugno a 49,8 punti, il valore minimo degli ultimi 25 mesi, le vendite al dettaglio tedesche di giugno sono scese dell'8,8% su base annua, l'indice Caixin Pmi sugli acquisti dei manager nel comparto manifatturiero cinese è scivolato a 50,4 a luglio da 51,7 di giugno, con attese di 51,5.
In aggiunta in Cina si sono secondo S&P 350 miliardi di dollari di perdite sui mutui nel sistema bancario.
Nonostante queste prospettive di rallentamento dell'economia restano elevate le pressioni sulla Fed per nuovi rialzi dei tassi, per il presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis, Neel Kashkari, la banca è ancora lontana dal suo obiettivo di contenimento dell'inflazione.
Gli investitori stanno iniziando a domandarsi se il rally di luglio sia stato solo un episodio temporaneo.
Ed in effetti la candela "shooting star" disegnata dal Ftse Mib non è tranquillizzante, anche perchè praticamente coincidente con i minimi del 9 maggio a 22833.
Questa tipologia di candela compare in prossimità di forti resistenze e segnala mancanza di forza da parte del mercato. Senza la rottura di questa resistenza il rimbalzo visto da luglio non perde i suoi tratti correttivi e rischia di essere soppiantato da un nuovo ribasso.
Oltre area 22800/850 il timore di assistere ad una inversione ribassista verrebbe allontanato, possibili invece rialzi verso i 24500 punti almeno.
Sotto i minimi dello "shooting star" a 22429 attesa la ricopertura del gap del 29 luglio con base a 21932, poi di quello del 28 luglio a 21498 punti.
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