Goldman Sachs: gli USA scansano la recessione, l'Europa no

29/12/2022 17:07

Goldman Sachs: gli USA scansano la recessione, l'Europa no

PIL globale in rallentamento nel 2023

La totalità degli analisti ed economisti prevede per l'anno prossimo un netto rallentamento della crescita economica globale. Dopo il +2,9% atteso per il 2022, il consensus 2023 vede il PIL a +1,8%.
La frenata ha diverse cause ma l'elemento principale è rappresentato dal binomio inflazione-rialzo dei tassi. Le banche centrali (Fed e BCE in particolare) hanno spinto l'acceleratore sullo strumento principe di politica monetaria per combattere il balzo dei prezzi al consumo su livelli scomparsi una quarantina di anni fa.

Le politiche monetarie restrittive, utili per soffocare le spinte inflazionistiche, hanno però lo sgradevole effetto collaterale di scoraggiare l'attività economica.

Europa condannata dal balzo della bolletta dell'energia

La maggioranza degli osservatori ritiene che sia USA che Europa andranno incontro a trimestri di crescita negativa.
La visione di Goldman Sachs su questo punto si distacca da quella generale. Gli economisti della banca americana concordano sulla recessione nell'eurozona: il balzo dei prezzi dell'energia causato dal conflitto Russia-Ucraina non lascia via di scampo. Gli USA riusciranno invece a evitare il segno meno davanti alla variazione del PIL, nonostante l'azione decisa della Fed.

Goldman Sachs: perché gli USA eviteranno la recessione

Le motivazioni sono le seguenti: in primis il mercato del lavoro che appare ancora in ottima forma e lo resterà nonostante una previsione di ulteriori rialzi dei tassi per 125 bp.

La situazione occupazionale non si è surriscaldata con il rimbalzo post-pandemia a causa del fenomeno great resignation e il conseguente boom delle posizioni lavorative ricercate. In secondo luogo le pressioni inflazionistiche sono previste in forte calo a causa della recente normalizzazione della catena di approvvigionamento dell'industria manifatturiera (una delle cause del balzo dell'inflazione).
Infine, e come conseguenza dei punti precedenti, le stime sull'inflazione nel lungo periodo restano confermate: Goldman Sachs non prevede quindi il temuto spostamento permanente verso l'alto dei prezzi al consumo.

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